– di Francesca Nardi – Cosa vi sia di interessante in questa disarmonica competizione, per il cosiddetto rinnovo del consiglio provinciale, è difficile ipotizzarlo, senza correre il rischio di essere guardati come dei poveri mentecatti…Infatti, per quanti paraustielli, lo sciocchezzaio costituito, negli ultimi tempi, abbia sciorinato a pietoso paludamento delle nudità differenziate, decisamente, il tutto è risultato di una noia mortale, appena appena interrotta da note assai imbarazzanti, come i sacrifici familiari del giovane De Luca, impegnato nella recita di fine d’anno, a tutela e celebrazione dell’immagine di papà che, proprio, con questa storia delle elezioni provinciali di Caserta, non vuole averci nulla a che fare…tiè…”caruccio!”. E passi anche questa…una ricetta calibrata sui puri di spirito, passi tutto…passi pure tutto, impunemente…non saranno le sceneggiate sorridenti di Caputo e gli arrembaggi spericolati di Zannini o i sofismi caserecci di Bosco, né i ciglioni battenti della Iodice a meravigliare…né potrebbe meravigliare ancora, più di quanto non abbia meravigliato nel tempo, quel bravo ragazzo di Magliocca, nonostante in qualche occasione, sia riuscito ad essere “quasi” convincente. Ciò che riesce invece a destare un ammirato stupore, è la naturalezza con cui Mirra si presta ad una squallida giocata, in cui non c’è niente su cui puntare se non, da un punto di vista politico, il numero di figurelle da quattro soldi e mezzo, che ciascuno dei giocatori riuscirà a collezionare o ad evitare …secondo i punti di vista. Il sindaco di Santa Maria Capua Vetere che, quasi a fine corsa, indossa i colori del Pd e si getta nella mischia per ostacolare il candidato del centrodestra e quello sostenuto da tre quarti del centrosinistra e facendo finta di ignorare il significato della presenza di Caputo nel gruppo di Magliocca, si bea della comparsata di Piero De Luca al suo fianco, secondo voi, è più interessato a prendere in giro se stesso o il resto del mondo?, poiché… ce la va sans dire che, è assai improbabile che Mirra sia ingenuo e sprovveduto, fino al punto di credere che possa vincere la partita. La sua partecipazione alla farsa, quindi, avrebbe un preciso significato ed un contorno ben definito, che sarà veramente interessante cercare di scoprire…Infatti, sarà l’unica cosa degna di nota, per cui valga la pena di soffermarsi a riflettere, in questo scontatissimo delirio di strategie. A conti fatti, è stata allestita una commedia dell’arte, per ri-votare Magliocca…evidentemente la sceneggiata di quattro anni fa, è piaciuta talmente tanto, che questi politici interscambiabili, hanno voluto ripeterla. Il Pd centrale, che perde pezzi e intonaco ad ogni movimento, che alle amministrative di Sessa Aurunca, ha fatto finta di storcere il naso, sbattendosi il petto, perché Di Iorio veniva dalla destra e non era iscritto al partito, oggi fa il duro e puro ostentando Mirra, che non è neppure iscritto al Pd, offrendo a Oliviero l’occasione giusta per dire l’ultima parola, nonché prodursi, all’occasione, in una bella figura, mentre organizza le truppe per votare chi gli pare…Ma con questi chiari di luna, rigorosamente calante, con questo terribile “nulla politico” denso e greve che offusca la ragione, chi andrà a sbattere più velocemente e con più violenza?, la corsa allo strapuntino è appena iniziata e sono veramente molti quelli che vedono il prossimo futuro come un bancomat, dal pin clonabile…e per guadagnare agilità nei movimenti, si liberano del peso inutile e fastidioso di ciò che resta dell’intelligenza. Hasta la suerte!