CASERTA – Un funzionario del Comune decide di cambiare fornitore di mangimi senza preoccuparsi dei tempi e dei modi che verranno adottati e gli ospiti del Canile Municipale, rischiano di restare senza cibo…Ma, “giustamente” si tratta “solo” di cani, non è così?, a chi vuoi che importi se vivono, mangiano o muoiono? Ebbene, il funzionario si dia una mossa e provveda rapidamente e questa Città si svegli, perché il suo grado di civiltà non si misura dal numero di cappottini che si comprano per i cagnolini padronali, ma dal rispetto che ogni cittadino, dimostra di avere, nei confronti di ogni essere senziente. I cani del rifugio domani, dovranno mangiare, esattamente come noi. E sarebbe davvero l’alba di un nuovo giorno, se la città domani lanciasse un segnale di esistenza in vita, a difesa degli ospiti del rifugio municipale e di aspra disapprovazione, nei confronti della superficialità del funzionario, affinché non debba mai più verificarsi una situazione del genere. (f.n.)
Da domani termineranno le scorte di cibo per gli ospiti del rifugio municipale di Caserta. Il Comune ha ignorato le pec trasmesse dall’Associazione Nati Liberi e dal direttore sanitario della struttura, dottor Tommaso Tranquillo, con cui si preannunciava l’esaurimento delle scorte di cibo. Il dirigente al servizio, Franco Biondi, ha deciso di interrompere il rapporto con il vecchio fornitore di mangimi che aveva già presentato regolare preventivo su richiesta dell’Ente. Il risultato è che da domani non ci sarà cibo per gli ospiti del rifugio municipale e l’Ente non sembra preoccuparsene. L’impiegato al servizio, Vincenzo Porfidia, comunica che saranno necessari almeno 5/6 giorni per ricevere il cibo che sarebbe stato ordinato non si sa a quale ditta che pare debba provvedere “all’imbustamento”. Peccato che gli animali abbiano la pessima abitudine di mangiare tutti i giorni! “Siamo tornati indietro di dieci anni – commenta l’avvocato Alessandra Pratticò presidente dell’associazione Nati Liberi – e di queste scelte scellerate pagheranno le conseguenze solo gli animali del rifugio. Un solo giorno senza cibo equivale a compiere reato di maltrattamento, senza considerare l’interruzione del pubblico servizio. I cani costretti in box, anche in stato di promiscuità, diventano aggressivi quando vengono privati del cibo, ma, a quanto pare, al Comune non interessa. Sarebbe interessante capire quali reali ragioni siano sottese a tale scelta. Se la situazione non rientrerà entro domani, sarò costretta a sporgere denuncia contro il Sindaco, il dirigente e l’impiegato al servizio.”