(f.n.) – Nel silenzio totale circostante, si consumano “le peggio cose”…e pur saltando il recinto dei domini aurunci, per raggiungere la sala del trono a Via Unità d’Italia, nella città capoluogo, nel vano tentativo di provocare un singulto di attenzione nel reggente temporaneo della sanità de noautri, il risultato è drammaticamente lo stesso…Ciò che accade all’interno delle mura del PO San Rocco, appartiene ad un’altra giurisdizione, ad un governo a sé stante che legifera, esilia, condanna, concede e premia ed a breve, batterà pure moneta…no…quella no…troppo complicato…meglio prosciugare le casse ufficiali…E torniamo alla faccenduola intrigante, che, fino ad oggi, abbiamo sperato fosse soltanto una chiacchiera o un equivoco, oppure addirittura una favola… La storia del figlio del medico “super protetto”, che, fresco di laurea e privo di tutto il resto, di quel resto utile e funzionale ad entrare legittimamente e con consapevolezza, in una sala operatoria, è risultata vera ed autentica…Non si trattava di una favola, come avevamo sperato…La storia è così vera, che Radio San Rocco News, ha trasmesso persino il seguito dell’episodio increscioso: un anestesista si sarebbe recato dalla Ds Stefania Fornasier a riferire l’accaduto e cioè che il figlio Y del medico X, avrebbe operato senza alcuna autorizzazione e senza alcun titolo. Ebbene, se anche voi come noi, vi aspettavate che la Ds, udita la notizia, immaginando cosa sarebbe potuto succedere, saltasse dalla sua brava poltroncina da dirigente, sbattesse violentemente il pugno sul tavolo ed immediatamente, convocasse il padre incosciente ed il figlio “piezz e core”, ebbene… disilludetevi… perché, serafica come sempre, onde non arrecare “sconcico alcuno” alla chioma riccioluta, che le adorna il capo e morbidamente le ondeggia sulle spalle, la Ds Fornasier, si sarebbe limitata a chiedere una relazione sull’accaduto, al personale presente all’intervento…forse per spedire tutto a Via Unità d’Italia, come del resto è suo uso e consumo fare, per scansare, a suo parere, le responsabilità…La domanda sorge spontanea…e tutte quelle sceneggiate poste in essere contro i papà che desideravano entrare in sala parto?, tutte le scuse accampate in nome di niente, che si utilizzano sempre e soltanto per glorificare il nulla, dove sono andate a finire?, e ricorderete tutti, il vergognoso atteggiamento tenuto con l’ostetrica dell’Asl, alla quale fu impedito di entrare in sala parto, assieme alla sua assistita, non è vero?, e ricordandolo, per associazione di idee, pensate al figlio privilegiato del medico altrettanto privilegiato, che entra in sala operatoria, opera e non ha né titolo per farlo né tantomeno si sarebbe degnato di fare il tampone. E la Ds Fornasier, cosa fa?, chiede una relazione e noi, oggi, vorremmo davvero espatriare e dimenticarci di questa terra violentata nell’anima dal peggiore dei clientelismi, quello che ha ignorato persino la pietas e la considerazione che si deve al malato. Il figlio y del medico X adesso, devono soltanto tacere e ringraziare quello che, nei corridoi, chiamano “giornalaccio”, e che oggi, pietosamente e davvero “troppo” civilmente, sceglie di non esporre i loro nomi, a quella che consideriamo una, più che meritata, gogna mediatica, perché, per quanto si possa essere una rivelazione della Chirurgia, la regola si rispetta sempre e non la si umilia, facendo del malato una cavia. Per quanto riguarda la signora Fornasier, molte volte prima di oggi abbiamo ironizzato sulla sua palese inadeguatezza, giudizio inevitabile, visto che a dirigere il San Rocco sono e continuano ad essere l’autista Antinozzi e il sindacalista Celentano, più l’avamposto di fronte alla scrivania della stessa Fornasier, costituito da un altro figlio “piezz e core”, questa volta di Antinozzi. Oggi però non c’è spazio per l’ironia…né tutto sommato, la benché minima ispirazione. Tutta questa gente in direzione sanitaria piuttosto, potrebbe dedicarsi ai malati, invece di sfogliare le carte, non è così?, ed anche il punto prelievi che in questo periodo è sovraffollato, avrebbe bisogno di una mano, o no? Oppure c’è un ordine anche in tal senso che arriva direttamente dalla presidenza del consiglio regionale e prevede licenza di tutto per tutti?, sapete…chiediamo per un amico… Hasta la vista!