SEN. ORTIS: “SANITÀ PUBBLICA MOLISE IN DIFFICOLTÀ CON DECISIONI DEL POS”

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ortis 1 11 21 300x200 SEN. ORTIS: SANITÀ PUBBLICA MOLISE IN DIFFICOLTÀ CON DECISIONI DEL POSCAMPOBASSO – “Piano Operativo Sanitario e carenza di personale ledono la sanità pubblica molisana”. Lo afferma il senatore Fabrizio Ortis, che torna a chiede l’intervento del Governo nazionale con un’interrogazione ad hoc al premier Draghi e al ministro della Salute Speranza.

Facendo riferimento a una lettera a firma di 30 sindaci del basso Molise e all’ultimo rapporto Agenas sulle malattie tempo-dipendenti, Ortis contesta apertamente le decisioni del governatore Toma contenute del POS 2019-2021 e sollecita pertanto provvedimenti urgenti, verificando l’appropriatezza, l’efficacia e la legittimità del Pos adottato dal commissario ad acta-presidente.

“È necessario – dichiara Ortis – l’intervento diretto del Governo nazionale attraverso l’emanazione di un provvedimento ad hoc che, come anche suggerito dai sindaci molisani, azzeri il debito e, nello stesso tempo, vada a incrementare le risorse a disposizione, partendo anche dalla rivisitazione del decreto Balduzzi i cui criteri non possono essere applicati al Molise, che resta ‘un quartiere di Roma’ nel numero di abitanti, ma non nelle condizioni orografiche del territorio sul quale gli stessi sono distribuiti. Quali iniziative – chiede pertanto il senatore nella sua interrogazione – il Governo intende mettere in atto al fine di garantire il diritto alla salute dei cittadini molisani?”.

“Il Piano adottato – continua – non crea le condizioni necessarie ad adeguare l’offerta di assistenza socio-sanitaria alle reali esigenze della popolazione molisana, anzi, non può che peggiorare i Livelli essenziali di assistenza. Non offre prestazioni commisurate a una domanda in continua evoluzione e, per giunta, non garantisce un Servizio Sanitario Regionale universale e sostenibile dal punto di vista economico-finanziario”, sottolinea Ortis, per poi aggiungere come “purtroppo il commissario ad acta e presidente della Regione abbia adottato tale Piano senza alcun confronto con le parti sociali, i sindaci e il Consiglio regionale”. Ignorando quanto previsto dalla normativa, come lamentato anche da 30 sindaci del basso Molise in una lettera di denuncia.

“Nel Pos di Toma – ancora Ortis – emerge il ridimensionamento complessivo dell’ospedale San Timoteo di Termoli, unica struttura a servizio del territorio basso-molisano dopo il declassamento del Vietri di Larino a Casa della Salute. Come vale la pena ricordare la recente cessione, da parte del CdA della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, del 90% del capitale azionario dell’ospedale Gemelli Molise, in esclusiva con una società di investimenti avente sede in Svizzera. L’operazione non permette di sapere quali servizi la Gemelli S.p.A. continuerà ad erogare, quali saranno le prestazioni che la Regione Molise intende continuare ad acquisire dalla struttura e quale sarà il destino del personale attualmente impiegato presso il Gemelli di Campobasso”.

Ortis conclude la sua interrogazione a Draghi e Speranza citando l’ultimo rapporto pubblicato da Agenas, che ha rilevato risultati insufficienti in settori cruciali: della rete cardiologica per l’emergenza alla rete trauma, ictus, neonatologia, e infine dei punti nascita. A pesare maggiormente sul fosco quadro, la carenza di personale; i sindaci, poi, non concordano sull’ingente quantità di risorse e posti letto assegnati alle strutture private convenzionate.

“Un siffatto governo della sanità nella nostra Regione – conclude il parlamentare molisano – ha leso fortemente i nostri presidi pubblici e, soprattutto, ha sottratto risorse da utilizzare prioritariamente per la realizzazione e il funzionamento dei percorsi di emergenza o urgenza per le patologie tempo-dipendenti”.