L’AVERSANA MARIA PIA NAPOLETANO SI LAUREA CON UNA TESI SU 012FACTORY

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SULL’INNOVATION HUB CASERTANO UNO STUDIO PER ECONOMIA AZIENDALE ALLA FEDERICO II

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Maria Pia Napoletano

CASERTA – 20 ottobre 2021 “Start-up innovative e network degli incubatori: il caso 012factory”. È questo il titolo della tesi di laurea in Creazione d’Impresa che l’aversana Maria Pia Napoletano ha discusso per completare il percorso magistrale in Economia Aziendale all’Università Federico II di Napoli.

L’innovation hub casertano è il più grande del Mezzogiorno per numero di start up e per fatturato. Nato nel 2014 come Srl, è diventato una delle realtà più importanti d’Italia e di recente si è trasformato in Spa e Società Benefit. Prima di Napoletano, già altri cinque studenti e studentesse avevano deciso di analizzare il lavoro di 012factory, uno dei quali al Politecnico di Torino e un altro alla Sun al termine del dottorato.

“Maria Pia ha fatto davvero un ottimo lavoro”, commenta Sebastian Caputo, ceo dell’azienda. “Questo settore ha bisogno di riflessioni ma anche di studi e di approfondimenti scientifici su casi e vicende concrete. L’analisi dei contesti aiuta a comprendere meglio certe dinamiche e può essere utilizzato come spunto per valorizzarle ancora di più. Inoltre le imprese innovative chiedono mentorship nella fase iniziale e poi un network in quella successiva. E nella tesi si legge chiaramente”.

La neolaureata aversana, consulente aziendale, ha lavorato nell’hub casertano da aprile del 2020 allo scorso settembre. “Il supporto di un incubatore è fondamentale perché, soprattutto, nella prima fase, non è detto che gli imprenditori abbiano una formazione aziendale. Quindi mancano certe competenze economiche e relazionali che possono reperire grazie a una realtà come 012factory o attraverso le start up incubate in uno scambio di conoscenze”.

Qualche anno fa, quando ha pensato di organizzare un TEDx insieme ai suoi colleghi universitari, ha scoperto che 012 l’aveva già fatto, quindi l’ha contattato per proporsi come volontaria e per imparare. “Ho approfondito il rapporto tra le start up incubate e quello che si crea al di fuori di un incubatore che nasce per connettere diverse realtà con istituzioni pubbliche e private. Volevo comprendere anche perché alcune si interessano a un ente e non a un altro. E i risultati, tra l’altro, hanno dimostrato che gli imprenditori con una visione più chiara e con idee ben sviluppate sanno più degli altri anche con quali soggetti interfacciarsi”.