QUI A CASERTA NOI FACCIAMO COSÌ…

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   –   di Francesca Nardi   –                                                              ZINZI PERDE QUI A CASERTA NOI FACCIAMO COSÌ…Molto è stato detto ed anche troppo…Tutto è stato superato, soprattutto il senso della misura e l’opportunità del giudizio…Poco è stato risparmiato all’avversario Carlo Marino e la delega ad avvilire il confronto e ad umiliare l’altrui libertà, è stata completa e senza eccezioni e come tale, perdente sulle giuste distanze… Non sono le persone che perdono, ma ciò che di esse si intravede che le condanna a segnare il passo. E alla fine del percorso, alla vanagloria condita con il fiele delle riesumazioni, scavando peraltro cadaveri che, in vita, hanno rappresentato utile e rinfrescante abbeveratoio per molti, si è preferito il sano e rustico problema quotidiano, conosciuto e quotidianamente bestemmiato. E alle scusanti di chi, sulla scorta di “meglio il futuro”, non avrebbe mancato di paludare le proprie eventuali inesperienze o possibili manchevolezze, con i fallimenti del predecessore, i casertani hanno preferito chi, oggi, non ha più scusanti e deve obbligatoriamente darsi da fare e procedere velocemente per il riscatto della Città.

Perché…qui a Caserta noi facciamo così…

Indolenti quanto basta, spocchiosi quanto e quando necessita, sonnolenti giusto una ‘ntecchia, indifferenti abbastanza, superficiali piuttosto, lamentosi fino al capriccio, ma, sensibili e pronti ad urticarsi, dinanzi alle esagerazioni … e quando si esagera, si finisce per turbare la quiete della ragione ed urtare il buon gusto, che comunque gravita attorno alla Casa del Borbone e la dignità calpestata di uno, giusto un grammo di troppo, diventa la dignità calpestata di tutti e quel popolo, che assai maldestramente qualcuno, di raro acume politico,  ha delegato a chiamare servo,  grida vendetta e si ribella e manda nell’angolo l’incauto. E quando si scomoda la scuola dell’Ellade per paragoni impropri, maciullando elegantemente, ma con discreta violenza, persino il limite dell’ignoranza, sul cui spessore, forse, s’è fatto eccessivo affidamento ed il senso dell’umorismo, patrimonio inestimabile dell’intelligenza, non riesce ad aver ragione dello sconforto viscerale, che dilania la parte illuminata della platea, ebbene “quel che resta del giorno” casertano viene attraversato dalla tempesta e l’incauto è destinato a soccombere.

Perché …qui a Caserta noi facciamo così

E adesso, in nome di quelle leggi non scritte, che risiedono “nell’universale sentimento” e di cui, secondo Pericle, si dovrebbe tener conto e del cui valore invece, s’è fatto strame, evitiamo di accampare inutili, quanto impalpabili giustificazioni e rispettiamo il responso delle urne e soprattutto il diritto di scelta di coloro che si sono schierati da una parte anziché dall’altra, dal momento che l’energia propulsiva, utile per “far volare gli stracci” non è condensata da una parte sola e la tentazione perennemente in agguato, di dare fuoco alle polveri, è sempre la più intrigante e la meno opportuna ma, sicuramente, la più efficace per riportare in equilibrio l’ensemble. …

Perché…vi sembrerà strano ma…qui a Caserta noi facciamo così.