(f.n.) – Ultimo giro…stasera si chiude ufficialmente una corsa molle, aritmica estenuante, sbiadita come un giorno di falsa primavera…un quadro in chiaroscuro, una stagione morta, con tante sagome sullo sfondo, che si muovono a scatti, come ombre cinesi. Ciò che resta alla fine di un percorso senza opinioni, è la conta obbligatoria delle occasioni perdute, dei falsi d’autore, delle grandi assenze, del lasciato intendere e delle assicurazioni silenti e trasversali. Ciò che resta ad agitarsi piano sul fondo del barile e a brulicare come le colonie di vermi sull’humus decomposto, è solo il tradimento, avvertito appena, intuito come un brivido sulla pelle delle braccia e lungo la schiena, assaporato nell’aperitivo con l’occhio semichiuso o tranciato di netto con la lama affilata della perfidia. E poi…ci sono le imperscrutabili coreografie dell’intelletto, tipiche dei geni della politica, o contrabbandate per tali, a sussiegosa spiegazione delle elaborate ma incomprensibili strategie poste in essere per la captatio del consenso. Fatto è…che all’ultim’ora, Salvini non s’è visto, dopo aver giocato a “casa e puteca” con Caserta, per mesi e mesi, quasi esagerando. Si presume che qualche saggio consigliori, abbia suggerito al giovane Zinzi: “nun da rett…lassa stà, meglio che Salvini non si faccia vedere al momento, lui viene e tu perdi consenso!”…Infatti, meglio proseguire con il solito: cosa c’entro io con la Lega?,…e continuare a galleggiare in questa ambigua dimensione appiccicosa che si divide tra l’odore della carne ed il sapore del pesce. Mentre dalle parti di Marino, il grande ed inquietante interrogativo, è rappresentato dalla “corposa” assenza di Oliviero…Il presidente del Consiglio regionale, dopo aver imposto a Sessa un sindaco, contro il parere di tutti, mostrando la vera faccia del potere e del dominio, ha, quasi ostentatamente, oseremmo dire, ignorato Caserta, come se il Pd, le sue logiche e le sue indicazioni, contassero davvero come il due di coppe in una partita di briscola. E poi?, dopo aver brillato per la sua magnifica assenza nel corso di tutta la campagna elettorale casertana, lasciando che la fantasia si sbrigliasse e si ricomponesse in mille ipotesi, tutte legittime anche se sgradevoli, improvvisamente ieri sera, come un timido scolaretto che non vuole esser notato, ecco che giunge e si confonde in terza fila, tra gli ascoltatori di Letta, a Caserta per sostenere Marino. La prosopopea feudale aurunca, ieri sera, sembrava essersi assopita di colpo ma, dopo la presa di posizione preelettorale contro il Pd, l’atto di presenza per la visita del segretario del partito, era il minimo consentito, o no? Magari, nell’immaginario di Letta, adesso allocherà la convinzione automatica, che il presidente del Consiglio regionale, abbia fatto una campagna a tappeto, per il candidato sindaco del capoluogo di Terra di Lavoro… vai a farglielo capire che non s’è visto neanche di striscio… Decisamente quella discutibile mélange di ideologie e colori, che in quel di Sessa ha fatto saltare il banco della coerenza politica, lascia presagire qualsiasi cosa e qualsiasi cosa diventa possibile nell’immaginazione, anche la più assurda e persino la meno corretta…Ma del resto sono talmente tante le contraddizioni che non c’è da meravigliarsi di nulla…e non ci meraviglieremo neppure dopo…qualsiasi sia il risultato delle urne…Hasta la suerte!