(f.n.) – Audite…audite…La signora Rita Tomeo in Misso, felice consorte del dottor Saverio Misso, direttore del Centro Trasfusionale dell’Ospedale Moscati di Aversa, è stata classificata dall’apposita commissione di valutazione, “prima” in graduatoria, a conclusione dei lavori, presumiamo estenuanti, relativi all’avviso pubblico per soli titoli, per l’assunzione a tempo determinato, per la durata di mesi otto, eventualmente rinnovabili, bandito dall’Asl di Caserta che, avendo presumibilmente, un bisogno urgente ed indifferibile di procedere all’assunzione di un dirigente biologo di patologia clinica, data la fortunata concomitanza con la scelta rituale dei Nobel a nord dell’emisfero boreale, e la “rosa ristretta dei geni” a disposizione della fantasia sanitaria locale e relativi sogni proibiti, non ha voluto lasciarsi sfuggire l’occasione di prendere al volo la possibilità di cooptare, chi, solo per un soffio non aveva portato via il titolo al genio Parisi. Infatti soltanto lo status professionale di un/a aspirante al premio Nobel, potrebbe e neanche a voler essere fiscalisti, giustificare questa specie di apologia del conflitto di interessi, che si è consumata con la vittoria della signora Tomeo-Misso. E pensare che, pur di menare il can per l’aia e distrarre i brutti, sporchi e cattivi, quel bravo ragazzo, che al secolo risulta il felice consorte della vincitrice, pare avesse messo in giro la voce che qualcuno della commissione, gli aveva confidato che sua moglie sarebbe arrivata ultima e noi, tapini, ci avevamo creduto, anche fuorviati dall’ingenua convinzione, che le esagerazioni, prima o poi, sbattono in fronte anche a chi le architetta ed anche il più spregiudicato degli spregiudicati, alla fine della corsa è obbligato a darsi una regolata. Macché!…Ci siamo cascati come pere cotte…patatracchete…uno splash senza precedenti…un vero insulto all’intelligenza ed uno smacco per la famosa cautela, con cui ci siamo sempre mossi, quando si trattava di dare credito a qualcuno e di considerare con prudenza, la sua dichiarata buona fede…Invece…dobbiamo, ancora una volta, ammettere a nostre spese, che tutto ciò che è suscettibile di miglioramento, non può trovare alloggio e neanche uno strapuntino d’occasione, all’interno dell’Asl di Caserta, vera e propria palude in cui lentamente affonda e scompare, ogni possibilità di riscatto. Lo ricordate, non è vero l’avviso pubblico di cui stiamo parlando, bandito dall’Asl per l’assunzione a tempo determinato per la durata di 8 mesi, di un dirigente biologo di patologia clinica, cui avrebbe fatto naturale seguito, una bella graduatoria dalla quale attingere alla bisogna, o no? E, ricordate che per far fiorire sia l’avviso che la graduatoria, così come doveva essere nei piani di qualcuno, erano appena state eliminate ben undici professioniste del settore che, pur avendo un contratto da precarie, per tre anni, come avevamo già scritto, avevano lavorato in dispregio ad ogni norma e regola, agli ordini del dirigente che al momento opportuno, ne aveva determinato il licenziamento? Ricordate? Ricordate la storia “brava” del dottor Saverio Misso, dirigente del Centro Trasfusionale dell’Ospedale Moscati di Aversa, che nel corso degli anni aveva trattato le professioniste, delle quali al momento opportuno si era liberato, alla stregua di sottoposte prive di diritti e senza facoltà di parola e che si era, come dicono ad Oxford, “acconciato quattro uova nel piatto”, preparando, anzi trattando l’assunzione della sua consorte ed il “piazzamento” in graduatoria dei suoi fidi scudieri, che in tal posizione risulteranno pronti per i vari ed eventuali decolli futuri? Be quiet!…State zitti… Come se fosse una rarità sistemare i favoriti in altre Asl o in altre strutture sanitarie e come se non fosse un gioco da ragazzi, per gli addetti ai lavori, elaborare un’urgenza in una qualsiasi compiacente Asl o Azienda…e pescare nelle altrui graduatorie…ma di cosa parliamo, mes amis?, ma davvero pensate che l’avreste fatta franca, fino in fondo, senza che a nessuno pungesse vaghezza di eccepire?… Come avevamo pronosticato, nella graduatoria ufficiale, compaiono tutti i collaboratori del Misso da Chianese Donato a Danzi Martina, da De Caprio Giancarlo a Dell’Aversana Maria Rosaria, da Di Girolamo Maria Grazia, Di Lemma Giovanna Giuseppa, Donciglio Giuseppina, Orefice Angela, Perillo Maria, Sagliano Shiryani Imma Caterina per finire a Tomeo Rita…che avrebbe dovuto essere ultima ed invece è la prima. Et voilà! Eh già! …Nonostante le speranze e gli auspici…Direzione Generale Asl?, senso del decoro uguale a zero! La posizione della signora Rita Tomeo, desta un certo interesse e non abbiamo alcuna difficoltà a spiegare le ragioni di detto interesse. Come abbiano già detto, ma sarà opportuno ribadirlo alla luce della superficialità, con cui si procede dalle parti dell’Asl, il Centro Trasfusionale diretto da Saverio Misso, ha convenzioni per la fornitura di sangue con diverse realtà associative, ma tuttavia, giova ripeterlo, quando deve organizzare raccolte esterne, utilizzando le Autoemoteche, invia sempre e soltanto l’Avis di Casoria. Lo abbiamo notato sia per quanto riguarda la Clinica San Michele di Maddaloni che la Clinica Pineta Grande di Castelvolturno che raccolgono pazienti da tutte le province della Regione Campania e quindi, non sarebbe necessario inviare l’autoemoteca presso le cliniche, ma si potrebbero invitare i donatori presso il Centro trasfusionale, o no? Se si utilizzasse questa procedura, le unità di sangue non costerebbero nulla, invece, quando si invia l’Autoemoteca dell’Avis di Casoria, per ogni unità di sangue conferita al centro trasfusionale del dottor Misso, l’Asl paga più o meno 66 euro e quindi l’Asl paga l’Avis di Casoria per avere qualcosa che potrebbe avere gratis…o no? ma contrariamente ad ogni ragionamento di tipo pratico-economico l’Asl nel 2012, gestione Menduni, stipula una convenzione triennale per la fornitura di 6000 sacche di sangue ed emoderivati al centro trasfusionale del Moscati e l’anno dopo su richiesta del solerte responsabile Misso, che programma un aumento indispensabile delle donazioni, la convenzione si modifica e le sacche da 6000 passano ad 8000 per la modica spesa di euro 240 mila…ed ancora su richiesta del più che solerte Misso, nel 2016, gestione De Biasio, si prevede una integrazione dell’impegno di spesa per fornitura di sangue ed emoderivati a favore sempre dell’Avis di Casoria, perché secondo Misso le altre due associazioni convenzionate, di Casalnuovo e di Santa Maria C.V. non hanno fornito sacche di sangue a sufficienza… “menomalechecasoriace”) il tutto si risolve con l’integrazione a favore dell’Avis di Casoria di 358.650.00 euro…Probabilmente si deve a questa disponibilità “magna” di Casoria se il suo presidente viene inserito nel comitato Buon Uso del Sangue Asl di Caserta, assieme ovviamente a Saverio Misso….Stiamo parlando di Pasquale Pecora che ci ricorda qualcosa, ma avremo tempo per approfondire. Si vabbè… ma Rita Tomeo cosa c’entra? Appunto! …Vorremmo sapere anche noi cosa c’entra in quel concorso, visto che ha percepito, convenzione in corso, dal 2016 al 2017 dall’Avis di Casoria circa 32mila euro come dipendente più congedi per maternità e varie e dal 2017 al 2018 ha percepito come dipendente dell’Avis di Avellino, circa 14 mila euro. Per quanto riguarda invece la voce insistente, secondo la quale la signora Misso, non avrebbe regolarmente frequentato il luogo di lavoro, stendiamo un velo pietoso perché riteniamo più che sufficiente il resto…non che l’ensemble desti meraviglia, anzi…a pensarci bene è persino divertente soprattutto immaginare il Direttore Generale che si consente pure il lusso di fare l’offeso, quando uno gli sbatte le carte sul tavolo…Hasta la vista companeros!
Misso a casa mia si è preso 800 euro a nero per fare una sacca di sangue è venuto con una infermiera e dopo due settimane si è preso gli stessi soldi a nero per altra sacca di sangue poi mi mandò una cooperativa di assistenza che si prese di meno ma sempre a nero non mi hanno dato il sangue me lo hanno tolto letteralmente
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