CASERTA – I cittadini di trentuno comuni della provincia di Caserta sono stati chiamati alle urne nello scorso fine settimana; di questi già trenta comuni hanno scelto il proprio sindaco (e solo in un caso si tratta di una donna!) mentre è rinviata al secondo turno la scelta del sindaco della città capoluogo. Ad affrontarsi saranno l’attuale sindaco Carlo Marino del Partito Democratico e il capogruppo della Lega al Consiglio Regionale Gianpiero Zinzi. È questo il confronto su cui adesso si concentrano tutte le attenzioni e che influenzerà anche la lettura complessiva della tornata elettorale nella nostra provincia in un contesto nazionale che, al momento, sembra suggerire una pausa all’avanzata delle destre che sembrava inevitabile. L’analisi del primo quinquennio da sindaco di Carlo Marino è complessa, da un lato ci sono state azioni che sono andate nel verso giusto come una rinnovata progettualità e l’approvazione di un regolamento dei Beni Comuni; dall’altro, pur considerando l’oggettiva difficoltà di governare un ente con enormi problemi finanziari ed un personale tanto ridotto da mettere a repentaglio persino le funzioni essenziali, diverse scelte hanno lasciato perplessi, la qualità della vita in città non è certo migliorata e non c’è stata la determinazione per approvare uno strumento fondamentale come il PUC. La circostanza che sia costretto ad un secondo turno indica chiaramente che con il primo mandato Carlo Marino non ha ottenuto i risultati sperati dai casertani. Questa insoddisfazione, che serpeggia anche nel mondo dell’associazionismo e del volontariato, si è manifestata chiaramente al primo turno di queste elezioni al quale erano presenti due candidati sindaci come Romolo Vignola e Raffaele Giovine supportati da liste che sono animate da tanti attivisti. Questo mondo, purtroppo, non è riuscito a trovare una sintesi né con la coalizione a sostegno di Marino né al proprio interno e il risultato è che il voto dei cittadini democratici e progressisti della città si è incanalato in molte direzioni diverse. Tanti attivisti e, tra essi, tanti soci dei circoli Arci si sono trovati a disagio in queste divisioni e il nostro impegno è stato e sarà quello di evitare che questa frattura elettorale si trasformi in una frattura sociale tra persone che amano impegnarsi quotidianamente per il bene comune e devono continuare a farlo insieme. Affinché questo clima, già difficile, non diventi irrespirabile è necessario che, fin da subito, si mettano da parte gli strascichi del primo turno e si ponga l’attenzione al bene della città e della provincia. La Lega, solo formalmente non più Nord, si è distinta in questi anni per essere il partito del cattivismo a tutti i costi, per l’attacco ai diritti civili, ai migranti e, dopo averlo votato (sic!), al Reddito di Cittadinanza. Anche se a Caserta non ha ritenuto conveniente presentarsi con il proprio nome la sostanza non cambia; tanto più che la coalizione a sostegno di Zinzi comprende anche un partito come Fratelli d’Italia le cui contiguità con gli ambienti fascisti sono nuovamente emerse grazie ad una recente inchiesta di Fanpage. Persino nelle misure di gestione del traffico veicolare come la ZTL guardano al passato piuttosto che al futuro, alle auto piuttosto che alle persone. Le forze democratiche, antifasciste e antirazziste di questa città non possono tirarsi indietro di fronte al rischio di portare questi partiti al governo. La responsabilità che ciò non accada è di tutti è non si può pensare che i dissapori elettorali possano ampliarsi fino al punto da lasciare spazio a soggetti che mettono in discussione i valori fondanti della nostra Costituzione. Per questo motivo facciamo il nostro appello perché tutti i cittadini casertani si rechino alle urne a sostegno di Carlo Marino, e speriamo che i movimenti democratici che hanno sostenuto Vignola e Giovine al primo turno, nel rispetto dei loro processi di democrazia interna, decidano di fare lo stesso. Allo stesso tempo, al Sindaco Marino, chiediamo impegni su azioni concrete per migliorare la città con speciale attenzione all’ambiente e ai più fragili e l’intensificazione di un dialogo con le realtà sociali che, ad onor del vero, in questi anni non si è mai interrotto. Come abbiamo già fatto nei cinque anni precedenti, non mancheremo mai di far sentire la nostra voce di fronte alle scelte che non ci piacciono e insieme ai consiglieri neoeletti, con i quali ci congratuliamo, troveremo modalità sempre più efficaci per verificare l’operato dell’amministrazione giorno per giorno senza sconti. Ma questo è il momento di unire le forze per tenere aperta la porta del dialogo, tutti insieme.