AUGURANDO BUON VOTO AI SESSANI, ECCO CHI SONO I TRE CANDIDATI ALLA CARICA DI SINDACO…PIU’ UNO!
– di Salvatore Zinno –
Sia fatta la volontà del Signore…siamo giunti alla fine di questa campagna elettorale Sessana per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale.
È stata una campagna elettorale brutta!
Lo possiamo affermare senza alcuna tema di smentita…tranne per i soliti Troll e Talebani vari che puntualmente si paleseranno per scrivere le loro banali “lecchinerie” verso il loro politico di riferimento; ma oramai sono carta conosciuta e tutti ci siamo fatti persuasi che sono più controproducenti che diversamente utili ai loro “beniamini” politici…quelli che di tanto in tanto gli lasciano una mollichina sotto al tavolo.
Detto ciò, prima di consegnare la città al silenzio pre-elettorale, vogliamo fare una rapida presentazione dei tre candidati che stanno concorrendo all’elezione del sindaco di Sessa Aurunca – più uno…ai quali va aggiunto appunto il “convitato di pietra”, il Presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero, che ha puntato tutto il piatto sul signor Lorenzo Di Iorio.
A dire il vero, una presentazione dei candidati, AppiaPolis, l’ha già fatta…almeno di due di loro, ovvero: Silvio Sasso ed Antonio Fusco, il terzo, Lorenzo Di Iorio dopo averci dato disponibilità all’intervista come per i suoi due antagonisti, ha addotto “impedimenti dell’ultimo minuto” (leggi quì ), peccato, sarebbe stata una presentazione più completa ed alla pari.
Iniziamo la nostra presentazione dal candidato più “snello” per arrivare a quello più “complesso”, passando un attimo da Gennaro Oliviero.
Sulla presenza ingombrante del Presidente Oliviero in questa competizione, ha detto parecchio l’Avv. Silvio Sasso, quando ha posto le elezioni comunali sessane come una sorta di referendum sull’indice di gradimento che i concittadini hanno per Gennaro…vincerà al primo turno Lorenzo Di Iorio come i suoi supporters predicano da mesi, si andrà al ballottaggio (contro chi?) o si arriverà secondi? Certo è, che il Presidente Oliviero si è cacciato in un bel “cul de sac” per uscire dal quale avrà parecchio da manovrare all’interno del Partito Democratico. Attendiamo ancora qualche ora per capire se la partita a Poker di Gennaro Oliviero, giocata tutta su Lorenzo Di Iorio, premierà il suo all-in o lo lascerà in mutande.
Antonio Fusco: medico quarantenne, sposato e padre di due bambine con una terza in arrivo – più o meno quando potrebbe essere proclamato sindaco – alla prima esperienza pubblica nella politica attiva; ha fatto parte del gruppo di “antagonisti” di Oliviero all’interno del PD locale e provinciale. Doveva essere il candidato sindaco di quel gruppo – almeno fino a fine giugno – salvo poi alcuni curiosi ripensamenti dei suoi compagni di viaggio, che lo hanno indotto ad andare dritto per la sua strada in autonomia, promettendo che in caso di partecipazione al ballottaggio – sia da attore principale che da terzo classificato – non siglerà accordi con nessuno lasciando piena libertà di azione a chi vorrò sostenerlo. Di questi tempi, considerati i lupi in corsa, è già una bella dichiarazione di intenti.
Giudizio finale: Avendo tre figli, tra l’altro, non possiamo certo attribuirgli le “colpa” del progressivo spopolamento del territorio…e neanche troppe responsabilità nelle condizioni post tsunami nelle quali si trova il territorio comunale sessano.
Silvio Sasso: avvocato cinquantaduenne, si occupa principalmente di processo civile applicato alle problematiche del lavoro. È stato già assessore e vice sindaco, ed è il sindaco uscente del comune di Sessa. Uscente o sarebbe meglio dire: “il sindaco cacciato”; argomento del quale questo giornale si è occupato più e più volte…ad ottobre 2020 infatti, a soli otto mesi (senza contare l’extra pandemia) dalla scadenza naturale del suo mandato, la sua maggioranza più una parte dell’opposizione di centro-destra – che oggi corre in coalizione con i vecchi avversari del PD, lo ha sfiduciato e mandato a casa condannando la comunità sessana a ben dodici mesi di gestione commissariale in piena crisi economica e sanitaria. L’operato della gestione commissariale è sotto gli occhi di tutti…il nulla più totale condito da “appaltucci e incaricucci” affidati alle solite cooperative “asso piglia tutto” legate al gruppo di potere politico sessano, oltre che un’uscita fissa di circa diecimila euro al mese di stipendio per il Commissario Straordinario, i suoi vice, i suoi consulenti e addetti stampa vari oltre spese accessorie. Un vero fallimento con un territorio invaso dalle erbacce e dalle micro-discariche, bersagliato da un pre-dissesto finanziario e avvilito da un quadro politico sconfortante, il tutto operato da un alto funzionario dello Stato…direbbe la Sora lella: “Annamo bene”!
Sulla gestione politica della sindacatura Sasso, questo giornale è stato puntualmente critico e fustigatore al contempo, non avendo la stessa brillato per azione propositiva o innovativa; si, è vero, ci sono state diverse inaugurazioni e tagli di nastri, ma i maligni dicono che erano tutte opere alle quali bastava solo la spinta per decollare essendo già fatto il grosso del lavoro. Lo stesso Sasso, ha però ammesso che la sua azione politico-amministrativa è stata “ingessata” dai colleghi di coalizione, da coloro che avrebbero dovuto supportarlo e sostenerlo e che invece cercavano in lui un estensione dei loro comitati elettorali, riducendo l’azione del sindaco ad una amorale attività di conferimento incarichi, pagamenti di parcelle, proposte di occupazioni, ecc…una sorta di comitato affaristico-clientelare al quale lui ha provato a sottrarsi ripetutamente fino a quando non ha potuto fare altro che opporsi definitivamente con l’epilogo del calcio in culo e “au revoir”.
Sasso nella sua campagna elettorale l’ha messa giù subito dura, ponendola come un referendum contro Gennaro Oliviero, da lui definito “Gennaro la mortadella” (leggi quì ) e additato, in buona sostanza, come colui che se ne frega del territorio, dei suoi abitanti e dei servizi ad essi destinati, avendo come unico fine quello di costituirsi un fondo pensione utile a condurre una serena vecchiaia per lui ed una esistenza dignitosa per i suoi consanguinei.
Giudizio finale: Sasso non avrà procreato come Fusco, ma glielo concediamo il beneficio del dubbio su un’ipotetica sindacatura priva di burattinai?
Lorenzo di Iorio: BHE, che dire…dovremmo avere a disposizione almeno un tomo della Tre Cani (per chi ancora se la ricorda e per chi ne ha mai aperto uno…) per provare a raccontare il personaggio, almeno sommariamente.
Classe 1968, ariete, diploma liceale, imprenditore, single (o signorino)…e qui si imporrebbe uno stop, per carità di patria!
Invece no, approfondiamo alcuni aspetti della sua esperienza politica e professionale; per quanto attiene la politica, è stato raccontato in ogni salsa il suo rapporto di contiguità con il gruppo di Nicola Cosentino (quello condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa nell’appello del processo Eco4), già assessore un paio di volte, non si ricordano particolari opere per le quali andrebbe ricordato ai posteri.
Viene però ricordato proprio per il processo Eco4, quello di Nicola Cosentino appunto; in quel procedimento viene imputato per “il delitto di cui agli artt.110, 640 cpv e 61 n° 2 cp, perché in concorso tra loro; Valente Giuseppe e Orsi Michele quale autore materiale, nel ruolo e funzioni di amministratore di fatto della società mista ECO4 spa, Di Iorio Lorenzo, quale istigatore ed avvantaggiato, con artifizi e raggiri, consistiti nello stipulare con Di Iorio Lorenzo un contratto di lavoro simulato con la società mista ECO4 spa, escludendone intenzionalmente gli effetti tipici, strumento negoziale creato al solo fine di giustificare il versamento periodico indebito di una somma di denaro al Di Iorio Lorenzo, mascherandolo quale retribuzione, procuravano al Di Iorio un ingiusto profitto corrispondente a quanto dallo stesso percepito”. Così riportato nel capo di imputazione per il quale Di Iorio si è dispiaciuto perché un giornale nazionale aveva messo in dubbio la propria onorabilità, affermando egli la propria estraneità ai fatti…a parer nostro, arrivare da imputato con un processo in Cassazione e finire con una sentenza di “Non luogo a procedere” per motivi che spiegheremo, non sembra affatto “essere estraneo ai fatti. Il non luogo a procedere – art. 425 c.p.p. – è stato deciso perché (si legge nelle motivazioni) il PM aveva presentato il ricorso in data 22/05/2009 mentre il termine fissato era il 07/05/2009; quindi ci troviamo di fronte ad un PM “distratto” oppure talmente oberato di lavoro che non riesce a stare dietro a tutto, ma fermamente convinto della colpevolezza dell’imputato il quale si è sottratto al processo per un vizio di forma….o meglio, per soli 14 giorni di ritardo nella presentazione di un ricorso.
Questa era la forma, ma la sostanza invece?
La sostanza diceva che Lorenzo Di Iorio, da assessore in carica nella giunta del comune di Sessa, dopo aver affidato l’appalto della raccolta rifiuti alla ECO4 ne veniva assunto per chiamata diretta e dalla stessa percepiva uno stipendio per circa 5 o 6 mesi (mascherandolo quale retribuzione – ricordate il capo d’imputazione NDR). Il candidato Di Iorio aveva anche collaborato alla “materiale soppressione” della lettera di denuncia sul punto di tal Pietro Falco…roba che puzza di mazzetta e questo basterebbe a descrivere efficacemente il personaggio.
Invece vogliamo andare anche oltre, e dedicarci un attimo alla sua capacità nel creare occupazione, come da lui stesso ripetutamente dichiarato in campagna elettorale. Partendo dal presupposto che un sindaco – ove mai Di Iorio fosse eletto – non svolge il ruolo di imprenditore oppure di “ufficiale di collocamento”, che occupazione ha creato Di Iorio nella sua esistenza, ma soprattutto che mestiere fa?
Oltre alla breve parentesi di dipendente retribuito della ECO4 spa, con i suoi strascichi giudiziari, è stato amministratore della società Inco.Farma Spa per sette anni, e sappiamo bene che la società in questione né l’ha creata lui, né è tantomeno di sua proprietà…ma afferisce al suo mentore cellolese.
L’attività imprenditoriale di Di Iorio, della quale lui tanto si vanta come “uno che sa fare impresa, che crea impresa ed occupazione (cit.)” si riduce a tre aziende: la prima specializzata in commercializzazione di prodotti medicali con capitale sociale di 10.000 euro e zero dipendenti nella quale detiene le quote di minoranza, la seconda specializzata nel commercio di legnami con capitale sociale di 10.000 euro e zero dipendenti nella quale detiene le quote di minoranza, e la terza un’impresa agricola individuale chiamata “Montis ulivarum”…che è tutta sua, questa si, ma impresa individuale appunto, con zero dipendenti.
Perché quindi, alla luce di queste “competenze” un po’ scarsine, i cittadini sessani dovrebbero avere fiducia in lui per sperare di trovare un posto di lavoro?
Sostanzialmente è un semi-disoccupato ultra cinquantenne.
In ultimo, la fede ambientalista venuta fuori in Lorenzo Di Iorio, quando ha denunciato pubblicamente la costruzione di un impianto di compostaggio nella zona industriale della Stazione ferroviaria di Sessa, che non viene messa in mostra anche quando agli atti del comune c’è l’autorizzazione per un impianto di trattamento dei rifiuti in località Civetta di Sessa Aurunca, non meglio definito per il quale il comune ha già rilasciato l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) per lo scarico delle acque nel canale confinante che confluisce direttamente a mare? Oppure perché non si è detta una parola in merito al campo fotovoltaico in progetto di realizzazione sempre nella zona ASI di Carano/Piedimonte per una superficie di 26 ettari su terreni (pare) in parte di proprietà comunale a costo zero, alle cui spalle c’è una grossa azienda nazionale che produce energia elettrica e che certo, a noi consumatori, non ce la regala?
Bhe, forse si tratta di ambientalismo a fasi alterne oppure di fiuto per gli affari piuttosto che fiuto per il compost?
Di Iorio, durante i suoi comizi, ha affermato di aver “bloccato l’impianto di compostaggio, grazie ad un amico mio della regione” (cit).
Ma ha anche detto che ci sono, pronte ai nastri di partenza, delle aziende che voglio aprire a Sessa per dare occupazione e che sono “amici miei”.
Ma che vogliamo fare, amministrare un territorio o aprire un circolo di amici dove fare un altro poco di clientela dalle stanze del municipio?
Giudizio finale: Non luogo a procedere!
In definitiva, auguriamo di cuore buon voto agli elettori sessani…parafrasando un artista del passato: “excuse me, bitescen, noio cittadini sessani, vulevam savuar, per andare dove dobbiamo andare, a chi dobbiamo votare”!!!