NAPOLI – Comunicato stampa da parte di Libera Campania per la campagna ‘100 passi in 100 giorni’: “Hanno risposto tanti candidati/e , liste civiche alla nostra campagna “100 PASSI IN 100 GIORNI”, un appello alla politica, una sfida a prendersi un impegno serio e concreto per liberare le città da camorre, corruzione e clientelismo. Sei delibere per contrastare la criminalità, non soltanto nella logica dell’emergenza violenta ma come questione endemica e radicata socialmente e culturalmente: riutilizzare i beni confiscati alle mafie per impedire la fuga di cervelli e costruire opportunità di lavoro solide e innovative; fare della memoria delle vittime innocenti una pratica di rigenerazione dei quartieri; mettere al centro le risorse in arrivo dall’Europa per immaginare politiche sociali e di accoglienza in grado di dare forma a nuove comunità; investire in politiche educative capaci di lavorare sul crescente deficit culturale che investe i rioni popolari; contrastare il dilagare del racket e dell’usura e estirpare la piaga del gioco d’azzardo; favorire i processi di partecipazione e la trasparenza per arginare corruzione e clientele. L’adesione di tanti aspiranti consiglieri e sindaci che nel prossimo week end saranno messi alla prova elettorale delle amministrative è la testimonianza e al tempo stesso una necessità sempre più fondamentale: che anche la politica locale si faccia finalmente carico del contrasto al malaffare. Raccogliamo- dichiara Libera Campania in una nota- queste adesioni con moderato ottimismo consapevoli che non bastano le sottoscrizioni all’appello. La vera sfida sarà il giorno dopo l’elezioni. Come Libera monitoreremo che questo impegno non sia solo una bandiera da sventolare soprattutto in campagna elettorale. E lo diciamo anche perchè siamo rimasti sorpresi da alcune adesioni. Tra le sottoscrizioni figurano infatti anche donne e uomini impegnati in coalizioni che si muovono in direzione diametralmente opposta a quella in cui vanno le nostre proposte. Ci riferiamo ai rappresentanti di aree politiche che contribuiscono allo smantellamento della legislazione antimafia italiana (promuovendo per esempio la vendita ai privati dei beni confiscati e deroghe al codice degli appalti), ad esponenti di partiti che fanno della lotta ai migranti la ragione del proprio consenso e che mirano alla disarticolazione delle politiche sociali, a personaggi che cavalcano l’odio e le discriminazioni, collocandosi nella tradizione postfascista della storia del nostro Paese, e ancora ad amministratori di dubbia moralità che intrattengono relazioni ambigue con le consorterie criminali. Ecco perchè il giorno dopo l’elezioni saremo vigili affinché questo patto diventi impegno civile e concreto e si trasformi in atti amministrativi . E saremo pronti a denunciare chi , una volta eletto, tradirà i contenuti e le azioni della campagna. Il nostro patto è uno strumento per le comunità locali per pungolare le amministrazioni comunali e per monitorare e denunciare eventuali distorsioni. Chi lo ha firmato deve esserne consapevole: non faremo sconti a nessuno”.
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