CASERTA – “Signor Marino, lei non ha il senso della misura e del ridicolo altrimenti non avrebbe chiamato la Digos per disperdere una pacifica manifestazione di 9 cittadini dico 9, che chiedevano di non abbattere i pini che lei ha colpevolmente deciso di condannare a morte”. Lo dichiara il fondatore di Speranza per Caserta Sergio Tanzarella dopo l’intervento delle forze dell’ordine alla manifestazione in via Unità Italiana contro l’abbattimento degli alberi.
“Immagino lo sconcerto dei poliziotti che hanno scoperto che i pericolosi manifestanti erano 9 rappresentanti di associazioni ambientaliste, tranquilli pensionati di alto senso civico ma certo estranei a violenze e attentati e armati di fogli di carta con scritte che contestavano la sua improvvida decisione – prosegue Tanzarella – Ma lei, signor Marino, appare intollerante a qualsiasi dissenso. Altrimenti perché censurare i manifesti che denunciavano il degrado in cui versa oggi Caserta grazie anche al suo malgoverno. I vigili urbani mai tanto solerti hanno provveduto ad una opera di censura che non può che essere partita da lei e dai suoi fedelissimi. Dopo oltre 70 anni di Costituzione sembra di essere tornati al fascismo o ai tempi del ministro Scelba. Ma se vuol censurare allora signor Marino sia coerente e intervenga contro gli abusi dei manifesti elettorali di questa campagna elettorale. Fra i tantissimi casi le sottopongo uno dei più pacchiani e gravi”.
“Il suo vicesindaco, il ben famoso colonnello Antonucci con lo sguardo ispirato da un sorriso beffardo, occupa abusivamente da giorni gli spazi delle 3 liste del candidato Vignola, tutti gli spazi!!! Un fatto grave ma ancora più grave e sconcio se a compiere questo furto di spazio e di democrazia è il vicesindaco della città e perfino con delega alla legalità. Così suona come una minaccia il motto di questo Antonucci “…con il solito impegno”, certo l’impegno a sottrarre spazi, democrazia e parola. Una inqualificabile violenza che però rende perfettamente l’idea, signor Marino, della sua “strada maestra”, quella della censura, della illibertà, della cancellazione del dissenso. La percorra da solo questa strada che è maestra del nulla, noi non ci saremo. Con lei mai”, conclude Tanzarella.