CARLO MARINO RISPONDE ALL’APPELLO DEL SEGRETARIO DELLA CGIL CASERTA

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carlo MARINO 150x150 CARLO MARINO RISPONDE ALLAPPELLO DEL SEGRETARIO DELLA CGIL CASERTAIl sindaco uscente della città di Caserta Carlo Marino risponde all’appello della CGIL con cui il segretario generale del sindacato a Caseta Matteo Coppola indicava per priorità da affrontare nella prossima sindacatura. “Gran parte delle questioni poste dalla Cgil – dice Carlo Marino – non sono solo importanti ma sono già sul tavolo dell’amministrazione. Essendo non un semplice candidato ma il sindaco uscente, la lettera della segreteria sindacale sul futuro della città, mi consente di fare il punto della situazione e di tutte le cose realizzate.
Voglio partire dalla Caserta post Covid, quella dove, come bene segnala la Cgil, ha trovato spazio uno scenario sociale drammatico, fatta di fette sempre più larghe della popolazione. Abbiamo cercato e siamo riusciti, nonostante i problemi finanziari e l’assenza di personale, a fare la nostra parte facendo sentire le istituzioni vicine a tutte le categorie più esposte agli effetti economici della pandemia. Durante questi due anni tutta la nostra comunità ha risposto in modo straordinario eppure i problemi sorti in questo periodo si trascineranno ancora per anni e per questo motivo il mio impegno è quello di non lasciare indietro nessuno. Per far questo daremo attuazione alla grande riforma dell’ambito sociale con la nascita dell’azienda speciale dei servizi sociali che la Regione ci chiede di istituire per rafforzare il lavoro di assistenza agli ultimi e ai nuovi poveri.
Abbiamo capito, con la pandemia, che la salute dei cittadini è al primo posto e riguarda tutti. Abbiamo una grande occasione offerta dal PNRR per rafforzare il nostro sistema sanitario territoriale. Il progetto Caserta prevede l’ampliamento dell’ospedale cittadino che è già una eccellenza, e il completamento del Policlinico dove, ogni giorno, lavorano 200 operai per concludere l’opera nei tempi previsti da Regione e Università. Punteremo inoltre, perchè questo è quello che ci chiedono le istituzioni nazionali ed europee, all’istituzione di ‘case di comunità’ che , nei quartieri, ci consentirà di organizzare un servizio sanitario cittadino più efficiente e alla portata di tutti senza dover cercare altrove le risposte ai propri bisogni.
La Cgil pone grande attenzione anche sulle altre questioni che hanno caratterizzato l’ultimo quinquennio e caratterizzeranno il prossimo, a cominciare dal Macrico che va restituito ai casertani. Per fare questo abbiamo presentato alla Regione, insieme all’Università, un grande progetto che ci permetterà di spendere 170 milioni di euro per realizzare una grande foresta urbana (ma in città è prevista anche la nascita di una cintura verde che circonderà la città) e, allo stesso tempo, di installare nell’area un polo accademico culturale e scientifico per dare finalmente quegli spazi necessari all’istituzione universitaria per rafforzare la sua presenza, e il conseguente impatto economico, in città. Con progetti concreti rispondo all’inerzia di quanti, da vent’anni, hanno deciso di fare campagna elettorale su questo tema senza produrre soluzioni fattibili e concrete per la gestione dello stesso Macrico.
Discorso a parte meritano i servizi , di cui ci possiamo occupare solo tenendo conto delle difficoltà finora avute in Comune. Oggi, dopo 5 anni di lavoro e di sacrifici, i casertani sanno che ora possiamo intervenire, con le nostre forze, sul rafforzamento dei servizi e la loro modernizzazione. Per questo siamo già a buon punto con la digitalizzazione dei servizi comunali ed entro il prossimo mese di gennaio, non sarà più necessario recarsi fisicamente in Comune per documenti e certificazioni che potranno essere ottenuti in formato digitale.
In questi anni abbiamo invertito la tendenza: non c’è stata solo la Caserta del centro storico. Caserta è una città complessa composta da quartieri, rioni, frazionie borgate che rappresentano un unicum amministrativo ma tante realtà con esigenze diverse. Anche qui, stanti le difficoltà economiche, abbiamo fatto uno sforzo con tutti i dipendenti comunali per portare in città le risorse messe a disposizione dal governo e dall’Europa. Abbiamo portato 30 milioni di euro per la riqualificazione urbana del quartiere Acquaviva e dell’area Saint Gobain che sono state abbandonate dalle ultime amministrazioni. Altri 18 milioni di euro della presidenza del Consiglio sono stati stanziati per le borgate tifatine, dove sorgeranno centri e strutture sportive, servizi e nuove opportunità economiche e di socializzazione per i nostri giovani. Abbiamo fatto tanto e non sempre siamo riusciti a comunicare le cose fatte, ma non bisogna mai accontentarsi. Abbiamo ereditato una situazione disastrosa, ricordo l’erba alta un metro in piazza Carlo di Borbone, ma grazie ai buoni rapporti con le istituzioni regionali e nazionali, stiamo cercando di cambiare volto a Caserta. Un grande sforzo andrà fatto, e in questo i sindacati e i lavoratori possono dare un contributo fondamentale, per fermare la fuga dei nostri giovani e garantirgli lavoro e possibilità di crescita nel nostro territorio. Il Comune non ha competenze specifiche in materia ma possiamo fare molte cose. Intanto io penso che il reddito di cittadinanza non vada toccato, ma migliorato nelle sue modalità di erogazione. Non può essere con l’assistenzialismo che si garantisce il futuro ai giovani. Il reddito di cittadinanza, come quello di inclusione precedente, devono essere strumento di salvaguardia ma noi dobbiamo dare la priorità alle politiche attive ed aiutare la nascita di nuove imprese, essere una città amica di chi lavora, a cominciare dalle donne che chiedono servizi più ampi ed efficienti”.