CAPUA, IL 25 SETTEMBRE RIAPRE I BATTENTI LA SCUOLA DI TEATRO E CINEMA ‘IL PENDOLO’

0

IL PENDOLO Foto 1 Eugenio Barba 300x188 CAPUA, IL 25 SETTEMBRE RIAPRE I BATTENTI LA SCUOLA DI TEATRO E CINEMA IL PENDOLOCAPUA – Sabato 25 settembre alle ore 15, nel Palazzo Fazio situato a via Seminario 10, avrà luogo l’Open Day della Scuola di Teatro e Cinema ‘Il Pendolo’, ideata, fondata e curata da Antonio Iavazzo, per avvicinare più persone possibili alla recitazione e riaprire i battenti dopo la chiusura forzata a causa della pandemia di Covid-19. Nel comunicato stampa di presentazione, la scuola si presenta in questo modo: ”

“Il Pendolo” rappresenta da oltre venti anni un polo di alta formazione culturale e professionale, ed ha già avviato al mestiere dell’attore e della regia moltissimi giovani e talenti. Il prossimo anno accademico (2021 – 2022), nelle nostre intenzioni e auspici, dovrà essere l’anno della ripartenza dopo il terribile periodo di chiusura dovuta alla pandemia da Covid19.

Con la ormai collaudata collaborazione e convenzione con la S.S.A.M. (Scuola Specialisti Aeronautica Militare) di Caserta, avremo a disposizione, per le attività pedagogiche e didattiche, una location unica e spettacolare, cioè le sale della Reggia di Caserta e ciò a rafforzare l’idea di bellezza che si sposa con il tutto.

Il Pendolo, come ente formatore in ambito dello arti sceniche e dello spettacolo, ha una sua specificità. Infatti noi riteniamo che l’attore, inteso in senso totale e completo, debba poter essere in grado sia di calcare professionalmente la scena teatrale che i set cinematografici e televisivi. Per tale motivo, grazie al partneriato con CinemaFiction di Napoli diretta da Armando Ciotola e Antonio Acampora, è anche una prestigiosa SCUOLA DI CINEMA E AGENZIA CINEMATOGRAFICA, ed offre la possibilità di partecipare Audizioni e Provini in Casting Cinematografici, Televisivi e Teatrali.

La scuola, nel corso degli anni, ha promosso ed organizzato stages e workshop con personaggi di rilievo nazionale ed internazionale. Tra essi ricordiamo Hal Yamanouchi, Marco Sgrosso, Gennadi Bogdanov, Ferruccio Merisi e Claudia Contin, Naira Gonzalez, Nina Dipla, Lella Heins, Cesar Brie, Eugenio Allegri, Danio Manfredini, Raul Iaiza, Ewa Benesz, Enrico Bonavera, Mamadou Dioume, Julia Varley, Eugenio Barba, Roberta Carreri, Francesca Della Monica.

Il corpo docente, come è ormai consuetudine, è di primissima qualità e ne fanno parte professionisti altamente qualificati. Per l’anno accademico 2020 – 2021 è così composto:

  • Antonio IAVAZZO (Recitazione – Ricerca – Regia)
  • Marcella GRANITO (Recitazione – Teatro della Guarigione)
  • Laura ZACCARIA (Mimo ed Espressione Corporea)
  • Adriana FOLLIERI (Pedagogia Vocale)
  • Alfonso AMENDOLA (Dal Teatro d’Avanguardia alla Digital Performance)
  • Armando CIOTOLA – Antonio ACAMPORA – Carlo MUSELLA (Cinema)

NEL CORSO DELL’ANNO SI TERRA’ UNO STAGE DI LIVELLO INTERNAZIONALE:

– APRILE 2022 (9 – 10): “Sulle Molteplici Forme del Tarantismo” condotto da Tullia CONTE e Mattia DOTO

MANIFESTO POETICO

La Scuola di Teatro e Recitazione “IL PENDOLO” nasce come progetto d’Arte e Creatività e dal desiderio di vedere in parte realizzato un nostro antico sogno: coniugare un autentico spirito di ricerca umanistica ed artistica con i nuovi impulsi della tecnica e della tecnologia, senza falsi ed ancorchè inutili apriorismi o presunti primati dell’uno sugli altri. L’intento è quello di creare connessioni di pensieri. In sintesi, come affermava Leo De Berardinis: “…Un luogo per fare teatro, uno spazio per lavorare, per contaminarsi con danzatori, musicisti, matematici, fisici, poeti, filosofi…”. E questo a vari livelli di età e di energia, in quanto la creatività e l’ispirazione non hanno cronologia ed ogni tempo ed ogni età hanno la propria fonte e i propri versamenti poetici, artistici, culturali. Citando ancora De Berardinis: “…Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile; il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte…”. Questo percorso lo concepiamo, dunque, come un viaggio di evoluzione e crescita non solo artistica, ma anche spirituale, personale e collettiva: niente a che vedere, però, con lo spontaneismo e con presunte gratuità espressive: il lavoro che ci attende sarà rigorosissimo e impegnativo. Ma la strada maestra sarà costituita dal Sogno, dall’Intuizione, dalle Visioni, dall’Epochè, per provare, insieme, ad arrestare il flusso dei pensieri e tentare, consapevolmente, di sperimentare la Bellezza, meravigliarsene e poi provarne una immensa nostalgia (Antonio Iavazzo)”.