ELEZIONI SANTA MARIA C.V., ECONOMIA CIRCOLARE PER 300 AZIENTE AGRICOLE LOCALI

0

%name ELEZIONI SANTA MARIA C.V., ECONOMIA CIRCOLARE PER 300 AZIENTE AGRICOLE LOCALISANTA MARIA CAPUA VETERE – Un mercato di prodotti a km0 per creare un’economia circolare per le oltre 300 aziende agricole della città e per garantire alle mamme la tranquillità sulla qualità dei prodotti da mettere in tavola ai propri figli a costi più contenuti, questa l’idea di Gabriella Santillo candidata sindaco a Santa Maria Capua Vetere.

«L’aver lasciato sole le oltre trecento aziende agricole censite di Santa Maria Capua Vetere – spiega – è stato un vero e proprio delitto per l’economia della nostra città. Un’amministrazione senza idee e senza iniziativa non ha favorito un processo di crescita del comparto che, anzi, ha subito un pericoloso arretramento. Intorno all’agricoltura del nostro territorio va costruita un’economia circolare che permetta al produttore di posizionare sul mercato al costo migliore la propria coltura in modo da permettere allo stesso tempo entrate maggiori alle imprese e costi minori all’utente finale. Una mamma, da sempre, e in questa fase storica ancor di più, cerca di dare ai propri figli il meglio con un occhio sempre attento al bilancio familiare. Allo stato attuale sulle nostre tavole possono finire prodotti la cui provenienza è varia: e quando sono comunque sammaritani gli stessi, hanno fatto giri vorticosi prima di ritornare da dove sono partiti. Infatti spesso i produttori agricoli vendono al mercato di San Tammaro le nostre primizie che, a loro volto vengono rivendute alla grande distribuzione per poi ritornare sulle nostre tavole. Due passaggi che incidono sui guadagni di chi produce e sulle tasche di chi compra senza offrire le giuste garanzie all’utente finale. Da mamma di tre figli voglio per la mia famiglia il meglio. E’ per questo che realizzeremo un mercato a chilometro zero con i nostri prodotti per garantire al cliente finale un brand di qualità che, nel contempo, consente al produttore entrate maggiori. Attraverso tale operazione salvaguardiamo le nostre eccellenze dal marchio della Terra dei fuochi, mettiamo in rete le oltre 300 imprese realizzando una filiera produttiva, creiamo nuova occupazione per i nostri giovani e rafforzeremo l’economia in città. La nostra città ha bisogno di riappropriarsi della sua identità culturale, economica e produttiva attraverso scelte coerenti e coraggiose».