SANTA MARIA CAPUA VETERE – «Nel vedere i miei figli ritornare da scuola ho provato un’emozione fortissima dopo i due anni terribili che hanno vissuto a causa del Covid. – dichiara la candidata a sindaco del centrodestra Gabriella Santillo -. Quella che era la normalità delle lezioni in aula, accanto agli amici, di fronte agli insegnanti oggi è quasi un privilegio. Per due anni, i nostri figli hanno dovuto rinunciare al contatto umano, a quella crescita che dà il rapporto con gli altri per sostenere delle lezioni in maniera arida dietro ad un computer. Solo il senso del dovere degli insegnanti, il loro attaccamento alla professione, ha fatto in modo che, sul piano delle conoscenze, i nostri figli non abbiano perso nulla. A loro va il nostro grazie per l’impegno e i sacrifici a cui si sono sottoposti nei terribili mesi della Dad. Ma, si sa, la vita non è fatta di sole nozioni. L’abbraccio con un compagno, il sorriso di un insegnante, il bravo ricevuto dopo aver risposto alla domanda alla lavagna, sono cose che dal vivo danno emozioni forti che contribuiscono alla crescita umana dei nostri figli. Il dovere di chi amministra era quello di creare le condizioni affinché le aule, anche in caso di contagio, mettessero al sicuro i nostri ragazzi. Un sistema di areazione adeguato negli istituti, l’introduzione di tutte le misure necessarie a contenere i rischi al minimo, da mamma, da donna delle istituzioni, mi sarei aspettato questi lavori in questi mesi negli istituti di Santa Maria Capua Vetere. Invece nulla! Anzi non si è ritenuto opportuno nemmeno partecipare ai bandi del ministero. Santa Maria Capua Vetere è uno dei pochi comuni che non ha ricevuto neanche un centesimo per l’adeguamento degli istituti nonostante i 270 milioni di euro erogati per garantire il ritorno in classe in sicurezza. E’ per questo motivo che Santa Maria Capua Vetere necessita di una ‘mamma sindaco’, di una donna che comprenda quelle che sono le priorità dei figli e che sappia affrontarle con competenza, decisione e concretezza. Non possiamo più far pagare ai nostri figli il prezzo dell’incompetenza. Si sa nelle amministrative spesso si vota non per il credo politico ma per l’amico o il parente ma oggi più che mai è arrivata l’ora del riscatto. Dobbiamo pretendere competenza da parte di chi amministra e ci deve rappresentare. La pandemia a livello nazionale e a livello locale ci ha evidenziato che niente è assicurato e che i nostri figli meritano una tutela dalle istituzioni. Questa tutela arriverà solo se si avrà un cambiamento all’insegna del coraggio e della competenza. Noi siamo qui per costruire un percorso nuovo che bada alla sostanza e non solo alla forma».
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