Da quanti anni si sta tentando di ultimare il fantomatico Policlinico di Caserta? Saranno ormai circa trenta? Un perfetto “modello Genova”!!! “L’obiettivo centrale è distribuire ricchezza e favorire opere e infrastrutture per migliorare la competitività del Paese e rilanciarlo in questo particolare momento storico” (Paolo Scudieri Presidente di Srm (Studi e Ricerche sul Mezzogiorno). Bene Presidente. Ma quando ci si trova di fronte a scelte che dichiararle “senza capo, né coda” è dir poco? Cioè, di fronte a scelte senza una logica, un criterio, confuse, disorganiche, insensate, scombinate, sconnesse?E Il Cerusico, si riferisce alle sbandierate “progettualità” relative alla realizzazione di nuovi Ospedali nel territorio dell’Asl di Caserta. E Il Cerusico, prova a spiegare a se stesso, ma solo a se stesso ormai, tutta la propria perplessità intorno a tali “progettualità”. Nuovo Ospedale di Sessa A. da 60 milioni di Euro. Sembra che il giorno 06 settembre ci sia stata una Conferenza dei Servizi proprio preparatoria alla “paventata” realizzazione dell’opera (già in controtendenza con quanto dichiarato da De Luca (13.04.2021): “….il cantiere del nuovo ospedale dovrebbe aprire entro l’estate”), e, comunque, “La conferenza tenutasi presso la presidenza della Regione ha acquisito i pareri degli enti coinvolti in relazione alla individuazione della area dove sorgerà il nuovo ospedale e al progetto preliminare. A breve (ancora!!!???) verrà anche aggiudicata la gara per la progettazione definitiva”. Ora, in assenza di notizie dettagliate ed ufficiali, Il Cerusico vuole sperare che alla Conferenza abbia preso parte anche l’Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Fulvio Bonavitacola, il quale affermò in tempi non sospetti ed alla luce della persistenza della Centrale Nucleare del Garigliano a ridosso dell’area individuata, che: “I programmi attuali prevedono la conclusione delle attività di smantellamento nel 2026 quando saranno completate le operazioni di dismissione e i rifiuti radioattivi condizionati saranno stoccati in sicurezza nei depositi temporanei del sito, in vista del loro successivo conferimento al Deposito Nazionale…… La Regione Campania auspica (???) che le autorità nazionali individuino presto il sito di deposito nazionale, ove trasferire i materiali residuati dalla dismissione, per poter completare in via definitiva la bonifica del sito che ospita la Centrale”. (Il Cerusico, 19.04.2021)Senza tenere in conto l’altra affermazione di De Luca sul fatto che il “…nuovo Presidio Ospedaliero aurunco che costituirà un’eccellenza sanitaria non solo per il Comune di Sessa Aurunca ma anche per tutto l’Alto Casertano”. Balle, balle, balle. Ci piacerebbe conoscere quali studi sono stati fatti ad esempio sullo stato demografico dei luoghi; su quali Comuni dell’Alto Casertano potrebbe servire l’ospedale; sulle distanze chilometriche e sui tempi di percorrenza, ad esempio in tempo di pioggia, di neve, di traffico estivo, etc. etc.. Da quali vie di percorrenza questo è servito. Se non solo dalla SS7, ad esempio. Mentre tutto il restante “Alto Casertano” verrebbe totalmente tagliato fuori da ogni assistenza ospedaliera. Parliamo di tutti quei Comuni (che assommano a circa 100.000 abitanti che vanno da Capua fino a Rocca D’Evandro che si trovano al di qua della dorsale del Gruppo Vulcanico del Roccamonfina e che sono attraversati sia dalla Via Appia, sia dalla Casilina, sia dall’Autostrada del Sole A/1, sia dalla Superstrada Telese-Caianello e totalmente tagliati fuori dalla dorsale che li separa da Sessa Aurunca. Tutti quei Comuni, per intenderci, rimasti orfani di ogni assistenza con la soppressione degli Ospedali di Roccaromana, Teano e Capua. Tutte queste premesse per analizzare se, e quando, i promotori di questa “brillante” idea abbiamo redatto uno studio, ad esempio, sui costi – benefici dell’opera (Il Cerusico, 26.04.2021). E, fin qui le prime perplessità de Il Cerusico.
Nel frattempo, da S. Maria C.V. giungono voci che: “Venerdì (03.09.2021) si è tenuta una riunione di straordinaria importanza per il futuro di Santa Maria Capua Vetere: presso l’Agenzia del Demanio di Napoli è stata raggiunta un’altra tappa concreta del percorso che porterà alla realizzazione del nuovo Ospedale nella ex Caserma Andolfato. Al tavolo erano presenti, oltre al Sindaco Antonio Mirra e al collega di Capua Luca Branco, il Ministero della Difesa con il Gen. Caccamo, la Regione Campania con il vicepresidente Bonavitacola, la Direzione Generale dell’Asl con il dott. Russo e appunto il Demanio con l’ing. Laferola”. “….Ospedale che andrà a soddisfare la domanda sanitaria di un’utenza di circa 150.000 mila abitanti; immediatamente”. Ancora una volta, e questa volta è chiamato in causa il Dg. dell’Asl, Dr. Ferdinando Russo, il quale, senza nessuna analisi, previsione, pianificazione che tenga conto di quei “circa 100.000 abitanti che vanno da Capua fino a Rocca D’Evandro che si trovano al di qua della dorsale del Gruppo Vulcanico del Roccamonfina e che sono attraversati sia dalla Via Appia, sia dalla Casilina, sia dall’Autostrada del Sole A/1, sia dalla Superstrada Telese-Caianello e totalmente tagliati fuori dalla dorsale che li separa da Sessa Aurunca”, non avrà sicuramente obiettato minimamente su tale pianificazione senza capo, né coda. Obbedisco!Inoltre, in quanto a S. Maria C.V., nessuno ha obiettato sul fatto che, almeno nel Piano triennale 2019 – 2021 Regione Campania, 3.3 gli investimenti in sanità, non è previsto alcun investimento per un nuovo Ospedale per S. Maria C.V.? Misteri della fede. Il Cerusico, però, registra con piacere la presenza dell’Assessore Bonavitacola intorno al tavolo per S. Maria C.V. e, nello stesso tempo, vuole sperare che la stessa presenza si sia registrata il 06 settembre per il “Nuovo” Ospedale di Sessa Aurunca ed abbia rassicurato i convenuti sulle operazioni di dismissione e i rifiuti radioattivi della Centrale Nucleare del Garigliano.
Concordo
Salve, non vorrei entrare troppo nello specifico attraverso le normative che gestiscono la costruzione di ospedali e strutture che accolgono “oggetti giuridici” strategici per la comunità ..etc.
Non sapendo ancora quale sia la futura dislocazione del nuovo plesso, ma conoscendo il territorio in oggetto, credo che qualsiasi commissione di esperti o semplicemente di persone di buon senso, non possano ritenere valida e razionale la costruzione di un ospedale in una zona dove nessuna condizione (geologica, sismica, viabilità…etc) possa essere attesa.
Per una comunità colpita da un evento naturale, quale quello sismico o allagamento, batteriologico, chimico o radiante, una macrostruttura che dovrebbe affollarsi di migliaia di persone o dalla quale dovrebbero essere evacuate nello stesso numero, diviene punto cardine per una intera comunità. Stiamo parlando di una struttura a cui possono venir chieste,in condizioni di stress, risposte pronte ed efficaci per contenere i danni da calamità.
Se solo volessimo parlare delle arterie, beh vene o meglio ancora capillari, non in grado di assicurare nulla, del territorio geologicamente non adatto, della posizione fisica sconfortante , se dovessero conferirmi l onere di definire la zona adatta alla creazione di un polo nevralgico per tutta la comunità, sarei in grado di dare parere negativo senza nemmeno vedere i progetti.
Questa classe politica in commistione con quella dei vertici della sanità dovrebbe scomparire e rifondarsi. In questo modo non si va da nessuna parte.
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