OSPEDALE, TRASFERIMENTI, CONTRADDIZIONI & FURBATE

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(f.n.) – Qualche tempo fa ci dedicammo alle ricette giuste per sbarazzarsi dei colleghi/e scomodi/e…attingendo al vivaio ospedaliero, ricettario doc a cura di menti eccelse ed esperte del mestiere. Illustrammo come fosse più che sufficiente, per il direttore d’orchestra del caso, opportunamente mascherato, avere a disposizione qualche servo, delegato per l’esecuzione del disegno scellerato ed il gioco era fatto ed il prodotto poteva essere inserito a pieno diritto, nell’elenco delle Vergogne Ospedaliere. Una mission portata a termine con successo, fu quella architettata per (liberarsi si può dire?) provocare il trasferimento della caposala della Sala Operatoria Cardiochirurgica…Cinque infermieri della sala operatoria, in data 28 giugno u.s., scrissero alla Direzione dell’Ospedale, chiedendo il loro trasferimento in altro reparto, per incompatibilità con la propria coordinatrice.  A nessuno degli organi superiori punse vaghezza di dubitare o di eccepire o di emettere un solo fiato di circostanza, sull’accaduto e,  nonostante, soltanto un mese prima, la Direttrice Sanitaria ed il direttore dell’Opsos avessero inviato una nota entusiasta alla stessa caposala oggetto di aspre critiche e ad un altro coordinatore, in cui si congratulavano per l’impegno posto dagli stessi, per sanare “le non conformità rilevate”, dichiarando inoltre di  apprezzare i correttivi realizzati e, nonostante i 35 anni di servizio della caposala in questione, che non sono proprio bruscolini, la Direzione Sanitaria, con l’avallo dell’Opsos e del Gru, in data 2 luglio u.s. (tre giorni dopo la nota d’accusa), in accoglimento ad una richiesta del direttore della Uoc di Oncologia datata 4 maggio u.s. trasferisce ad horas la caposala di cui sopra, in quella Unità. Ora…la riflessione è d’obbligo e la domanda nasce spontanea …Una Direzione che prende atto delle lamentele di 5 infermieri ed agisce di conseguenza, senza attivare verifica alcuna, è una Direzione che mostra di essere consapevole ed edotta del disagio, per averlo accertato, eventualmente in precedenza, altrimenti, un trasferimento disposto nell’immediato, lascia tristemente intuire un disegno poco chiaro e l’inequivocabile intenzione a monte di liberare una casella. Inoltre, a conferma della sovrana incoerenza del tutto, c’è la richiesta del direttore della Uoc Oncologia, che viene soddisfatta con il trasferimento della caposala che era stata accusata dai suoi collaboratori di “disorganizzazione, estraneità al contesto di alta specializzazione richiesto dal repart…, mancata conoscenza dei materiali necessari alle attività lavorative caratterizzanti il reparto… ripetuto ricorso della delega delle proprie mansioni al personale infermieristico etc”. Ebbene…se la direzione decide di “liberare” i 5 infermieri dal “peso” di una caposala, significa che crede alla veridicità di ciò che costoro sostengono a carico della stessa, o no?, ebbene, cosa fanno la Ds ed i suoi attaches?, senza  che punga loro vaghezza di interloquire con la caposala, ormai, de facto, dichiarata colpevole, la invia a “fare danni”, (perché signori cari, la logica invita a ritenere che secondo il “lucido” procedere della Direzione Sanitaria dei suoi aiutanti di campo e dei 5 infermieri, la caposala “faccia danni”, o no?) nella Uoc di Oncologia?, e non finisce qui…perché all’insegna dell’assurdo totale, in data 5 luglio il direttore della Uoc Oncologia si lamenta, perché la caposala di cui sopra non ha ancora preso servizio. Noi che siamo brutti, sporchi e cattivi, riteniamo che qualcuno dovrebbe vergognarsi e dovrebbe farlo in fretta…soprattutto il sindacato di maggioranza che, nel tempo, ha difeso l’indifendibile, fino a coprirsi di ridicolo e che, in questo caso specifico se ne è infischiato e ha ritenuto, evidentemente, più conveniente partecipare al massacro, nella certezza che nessuno avrebbe mosso un dito, almeno per rispetto dei 35 anni di servizio dell’interessata. Evidentemente il disegno è teleguidato da gente potente nell’ambito del comparto, gente che ha fatto il buono ed il cattivo tempo e che proprio non riesce a contenersi e che ritiene la propria illuminata consulenza, indispensabile al buon proseguimento delle cofecchie…Inoltre, meraviglia e non poco, l’apparente ignoranza dei fatti da parte del direttore dell’Oncologia, il quale chiede di avere la caposala e insiste pure, lamentandosi per il ritardo…allora… vuoi vedere che il direttore dell’Oncologia pensa che i cinque infermieri della Cardiochirurgia non abbiano raccontato la verità?, anzi… se insiste tanto per avere la caposala, significa che crede addirittura il contrario di ciò hanno affermato, o no?, l’alternativa sarebbe che il direttore si fida ma se ne frega della qualità messa in discussione dai cinque, oppure non sa nulla di nulla perché è un distrattone e la direzione lo sta fregando. Già…la Direzione sanitaria…in questa storia dovrebbe mettersi la faccia in tasca per pudore, sull’Opsos inutile commentare e sui consigliori occulti che presiedono al tutto, elucubreremo poi…  Comunque sia, in questa storia non ce n’è uno che si salvi…purtroppo mentre i soliti/le solite noti/note, armeggiano con i trasferimenti ed i favoriti dell’ultim’ora, la caposala in questione ha dovuto far ricorso alle cure di un medico specialista, a causa dei problemi che l’intera incresciosa situazione, le ha comportato, minando peraltro la sua serenità. La vicenda è emblematica da tutti i punti di vista, di un sistema che non soltanto è cialtrone in sé, ma evidenzia una drammatica ed imperdonabile povertà intellettuale. Hasta la vista!