– di Davide Fusco – ‘U Chionzo, Ciccemeniello, ‘A Zi Vittoria, Fetone. Un tempo i sannicolesi chiamavano i propri compaesani con questi ed altri cuntranomme (soprannomi). La città era un villaggio con numerosi casi d’omonimia. I D’andrea, i Leone e i Feola proliferavano. Per cui tutti erano identificati con un soprannome personale o ereditato dalla famiglia d’appartenenza. Chi l’ereditava non sempre era contento. Spesso, infatti, u cuntranomme segnalava il difetto d’un lontano avo. A volte era fisico (Nasone, ‘U Zannuto); altre del carattere (Arigna, ‘U Spaccone); in qualche caso segnalava una scarsa igiene (‘A Muccosa). Altre volte u cuntranomme non riguardava difetti ma la pratica di antichi mestieri (‘U Funaro, ‘U Tagliamonte, ‘U Mannese); altri, infine, sono avvolti nel misterioso fascino dell’inspiegabilità (Mignimagne, Pilli Pall). Ciascuno ha alle spalle una storia degna d’esser raccolta e posta in quell’immortale scrigno che è la scrittura. È ciò che intende fare questa rubrica. Il trenta d’ogni mese uscirà col racconto d’un cuntranomme della San Nicola che fu. Aiutaci a raccoglierli contattandoci a d.fusco92@libero.it indicando in oggetto il nome di questa rubrica.
Fetecchia
Identifica i Fusco. In città sono noti per il compianto Pietro (fondatore di Radio Caserta Nuova e del Pierino d’oro), e per il bar/tabacchi Fusco sito in Piazza Parrocchia. U cuntranomme è però legato al fu Angelo Fusco. Tutti lo ricordano come Zi ‘Ngiulillo. Ferroviere di mestiere, ciclista per passione. Un giorno, tornando da una gara, annunciò agli amici d’aver conquistato il terzo posto. Questi presero immediatamente ad osannarlo. Poi qualcuno chiese: “Zi‘ Ngiulillo quanti ne eravate?”, “tre!”, rispose. Qualcuno dall’allegra brigata cominciò a canzonarlo: “allor ‘e fat Fetecchia!” Da quel giorno fetecchia fu il soprannome che il paese appioppò a lui e a tutti i suoi discendenti.
Non solo, C’erano pure i Raucci “I Gelatieri”, Giovanni, Teresina , Ciccio , Jolanda , Angelina, Peppina. Proprietari dei Bar .
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