IN MEMORIA DI EMIDDIO NOVI

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novi IN MEMORIA DI EMIDDIO NOVI(Sant’Agata di Puglia – 24 agosto 1946 – 24 agosto 2018)

Ciao direttore, sono passati tre anni da quando te ne sei andato… tre anni, a  pensarci bene,  fatti di niente. Ti saresti annoiato, tu che non ti annoiavi mai…ti saresti guardato attorno sornione e avresti detto: piccerè… stamm nguaiat…

Oggi, voglio ricordarti con le tue parole, perché nulla e nessuno abbia la presunzione di parlare al tuo posto…perché niente e nessuno prenda la parola e pensi di averne diritto…voglio riportare qui, per ricordarti, una delle magie del pensiero che tu traducevi in parole scritte e che quella donna meravigliosa, che è tua moglie Pina, oggi ha drappeggiato sulla nostra anima perché ci avvolgesse e fossimo meno soli. Grazie

Francesca Nardi

IL DESTINO DEGLI UOMINI

di Emiddio Novi  

C’è quello dell’uomo libero, dell'”io sovrano” che non rinuncia alla tradizione dei padri e della sua terra. Non si sente assediato o non si rassegna. È indomabile. Accetta e rilancia la sfida che viene dalla turbofinanza e dal politicamente corretto. L'”io assediato” è quello conquistato o intimidito dalla globalizzazione. Ha rinunciato alla sua libertà. Si rassegna al dominio impersonale della turbofinanza. Ne accetta i modelli di vita, le logiche debilitanti, persino la privatizzazione totalitaria della politica, del controllo della moneta. Si fa conquistare dalla velocità e dal dinamismo virtuale del mondo digitale, dalla monolingua inglese, dal cibo spazzatura delle multinazionali alimentari. È un figlio del non luogo e del non tempo del progresso infinito. Il popolo e i populisti hanno sempre diffidato del progresso. Il capitalismo è tutto fuorché rispetto della tradizione e delle consuetudini. Come dice Marx il capitalismo annega i valori “nelle gelide acque del calcolo egoistico”. Ma il popolo, non la moltitudine o la folla solitaria, e’ portatore di valori opposti all’egoismo e all’individualismo. Il politologo e filosofo francese Juane Claude Michea sostiene che l’ideologia del progresso è contro i valori popolari, demonizza le nozioni di tradizione e attaccamento alla propria terra, alla famiglia, alla religione. Li considera superstizioni incapacitanti. Ostacoli alla marcia irresistibile del progresso per far nascere un uomo nuovo
Ma una volta rotti i ponti con la propria cultura, lingua, tradizione familiare, comunità d’origine si è davvero più liberi? Oppure nasce nasce una nuova vincolante dipendenza dal lavoro salariato e verso quella disponibilità al nomadismo etico e materiale, all’universalismo astratto che sono il Regno della turbofinanza.
Il non luogo dove può esprimere in suo comando indiscusso.