CARTE CONTO: TRA LE PIÙ IN VOGA C’È LA N26, MA QUAL È L’OPINIONE DEGLI ESPERTI?

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banking  CARTE CONTO: TRA LE PIÙ IN VOGA C’È LA N26, MA QUAL È LOPINIONE DEGLI ESPERTI?Sono diversi anni che i governi si stanno impegnando per ridurre l’utilizzo del contante: cambiare le abitudini degli italiani sembrava una missione impossibile, ma negli ultimi mesi è aumentato notevolmente l’utilizzo degli strumenti di pagamento alternativi alle banconote ed alle monete. Anche le statistiche pubblicate dalla Banca d’Italia confermano questa tendenza.

Le transazioni digitali rappresentano ad oggi una buona fetta dei pagamenti complessivi: ormai pagare con il bancomat è la normalità, ma cresce la diffusione di strumenti come le prepagate e le carte conto. Rientra in questa tipologia di prodotti la carta N26, una delle più richieste ed apprezzate: scopriamone le caratteristiche e vediamo cosa ne pensano gli esperti.

La nascita ed il successo delle carte conto

Il panorama bancario è profondamente cambiato negli ultimi anni: le banche tradizionali sono stati affiancati da istituti che operano solo online e da società specializzate in servizi di pagamento. Questo processo ha accompagnato un periodo di cambiamento delle esigenze dei consumatori, che ha portato alla nascita di nuovi prodotti e servizi innovativi.

L’arrivo sul mercato delle prepagate è stato un passo fondamentale; le ricaricabili poi si sono ulteriormente evolute, fino ad arrivare a quelle che vengono definite le carte conto. Si tratta di prepagate di codice IBAN e che quindi permettono di eseguire le più comuni operazioni tipiche dei conti correnti.

N26: una delle carte con IBAN più apprezzate

I prodotti di questo tipo disponibili oggi sono davvero tanti: il consumatore ha un’ampia possibilità di scelta, anche se individuare la soluzione più adatta alle sue esigenze può essere un po’ complicato. Per questo è importante informarsi, ad esempio, sul sito chescelta.it per confrontare le diverse carte con Iban come la N26, di cui è possibile leggere la recensione dettagliata in modo da conoscerne le caratteristiche e i servizi offerti.

Il prodotto viene erogato dalla società tedesca M26 GmbH: è dotato di codice IBAN e può essere gestito direttamente tramite dispositivi mobile con l’applicazione App N26 o tramite browser con i servizi di online banking.

La carta conto è disponibile in diverse versioni, con soluzioni specifiche per i clienti privati e per i clienti business. Per quanto riguarda i primi, le opzioni disponibili sono rappresentate da piani Smart, You e Metal, che vanno ad aggiungersi alla versione Standard, che è quella su cui ci concentreremo in questa pagina.

I costi della versione Standard

La carta conto base di N26 può essere un’opportunità per quelle persone che non hanno particolari necessità in termini di operatività bancaria. La versione digitale non prevede costi di meissione, mentre si devono pagare 10 euro se si vuole la carta fisica: in entrambi i casi non è previsto un canone mensile o annuo.

I costi che sostiene un titolare di carta conto N26 Standard sono quindi quelli legati all’utilizzo della carta stessa. Le ricariche sono gratuite se vengono effettuate tramite bonifico, ma c’è una commissione dell’1,5% per le ricariche effettuate in contanti. Sono gratis i primi tre prelievi mensili fatti in Italia, ma su quelli successivi viene applicata una commissione di 2 euro per ogni operazione.

I limiti di ricarica ed utilizzo

Come tutte le altre carte di questo tipo, anche la N26 ha dei limiti per quanto riguarda i prelievi e l’impiego, però le soglie sono decisamente più alte rispetto alla media di mercato, risultando adeguate alle esigenze di un’ampia platea di utenti. Non è previsto un plafond massimo, quindi sulla carta di può caricare quanto si vuole.

Gli unici limiti sono quelli che riguardano i prelievi ed i trasferimenti. I prelievi non possono superare i 2.500 euro al giorno (il limite è fissato a 900 euro per il servizio Cash 26, che consente di prelevare e versare in contanti presso i supermercati convenzionati). Il limite dei trasferimenti è invece stabilito in 50.000 euro.