(f.n.) – Ci sono politici che quando escono di scena, lo fanno con tale classe, da far rimpiangere che abbiano rinunciato, poi ci sono quelli che si muovono in uscita, nella stessa maniera maldestra, con cui hanno accennato i primi passi di danza in entrata, ignorando la correttezza che, nei rapporti con i mezzi di informazione, in campagna elettorale, è addirittura obbligatoria. Infatti, il signor Giacomo Lupo Pulcino, già candidato sindaco, è uscito dalla scena esattamente come vi è entrato e come vi ha, brevemente, soggiornato, utilizzando lo stile del “pissi pissi” e della soffiata nell’orecchio dell’amico e bypassando il resto del mondo. E non ci sono scuse che tengano. Il tam tam della rinuncia, è partito romanticamente nel cuore della notte scorsa, preannunciato dai singhiozzi intermittenti dei capiarea, che hanno incrociato le tenebre, verso destinazioni, solo apparentemente, di ripiego. E veniamo ai candidati sindaci, attualmente in giostra e interroghiamoci, soprattutto sui “numeri” di coloro, che si candidano a riparare i disastri attuali e sui virtuosismi strategico-politici di cui hanno dato prova negli ultimi cinque anni, per salvaguardare la città che hanno la presunzione di candidarsi a governare, ma soprattutto consoliamoci con il pensiero del voto disgiunto che, in città come Caserta, assume un valore incalcolabile. Con tutto il rispetto per tutti, sarebbe opportuno che i casertani si interrogassero, interrogassero e chiedessero conto di qualche cosuccia, prima di lasciarsi, ancora una volta, entusiasmare dalle chiacchiere. Mentre candidati come Giovine, Guerriero, Ronzo e Vignola, hanno la possibilità di cimentarsi, sostenuti dalla loro condizione di cittadini impegnati nei vari settori, ma sostanzialmente fino ad oggi, esonerati da responsabilità politiche specifiche, Del Gaudio ha già governato, come del resto Marino e quindi il loro operato è nella memoria di tutti, come dovrebbe essere quello del giovane Zinzi, che negli ultimi cinque anni, quasi sei, avendo ricoperto la carica di consigliere regionale, ieri di Forza Italia oggi della Lega, dovrebbe sciorinare un curriculum da candidato sindaco di tutto rispetto, con titoli e meriti acquisiti sul campo, nella difesa, nell’eventuale recupero e nella valorizzazione della città di Caserta e nella soluzione dei problemi dei casertani…Perché, vedete…la candidatura a sindaco di una Città, è il punto d’approdo della passione e dell’amore per quella Città e non l’effetto di un calcolo a tavolino o il male minore o la scelta obbligata, prima di andare da qualche altra parte… Entiendes? E allora, se qualcuno desidera candidarsi a fare il sindaco, metta le carte sul tavolo, ma le metta tutte, senza lasciarne indietro nessuna. E leggendo e sfogliando, pensando all’amore e alla passione, possiamo constatare come, in virtù della sua amicizia “elettorale” con il presidente Magliocca, il consigliere della Lega, nonostante le denunce dettagliate, sia rimasto immobile, a suo tempo, dinanzi allo scempio, che il presidente dell’Agis Giuseppe Guida, ha fatto dello Stadio del Nuoto, anzi… il bravo consigliere, invece di interrogarsi sulle casse svuotate dell’Agis e sugli incassi dello Stadio del Nuoto, mai rendicontati e tenere conto delle lamentele dei lavoratori casertani licenziati, per far posto ad altri della Valle di Suessola, indignandosi come qualcuno si sarebbe aspettato, ha provveduto a far stanziare dalla Regione altri 100mila euro, certamente per nobili finalità, per la cui realizzazione però, non ci risulta abbia chiesto mai alcun riscontro. Oggi il consigliere della Lega si candida a sindaco di Caserta, con quali credenziali?, credenziali che si possono e si ha il diritto di chiedere ad un consigliere regionale, o no?, Villa Vitrone è alla deriva ed il Museo Olivetti, onore, vanto e frutto di un apprezzabile sforzo del passato, è finito in soffitta…la Provincia a Caserta ha smantellato del Polo della Cultura e non solo, ma Zinzi ha pensato alla copertura della platea del Teatro Mugnone di Marcianise procurando 200mila euro per i lavori e al Museo di Capua con 150 mila euro, un’altra cortesia all’alleato di Forza Italia…Dal buongiorno si vede il mattino e si leggono le strategie… Non è l’abilità nel dirigere i fondi da qualche parte che conta, né ci impressiona più di tanto, la mielosità della chiacchiera, ciò che conta è tutto quello che c’è a monte di una strategia e se vi sia o meno un ragionamento sensato e costruttivo, all’origine delle scelte. Ebbene, non c’è nulla che valga la pena di chiamare “amore”, forse quello che c’è, per molti conterà di più, ma sarà sempre qualcosa che, vista da vicino provoca un leggero malessere e nessuno scambierebbe il calcolo del consenso ottenuto, per amore. La classe dei politici “de noautri” che oggi si cimentano con la spocchia di qualità, equivale agli elastici delle mascherine usate, che attentano alla fauna marina e terrestre e contro il cui indiscriminato smaltimento, cerchiamo di lottare…Non siamo proprio sicuri che approderemo da qualche parte ma, vedere le ali di un gabbiano imbrigliate nell’elastico di una mascherina che l’imbecille di turno ha gettato in mare, provoca esattamente lo stesso dispiacere che provoca il bluff, quando ti accorgi che, anche stavolta qualcuno finirà per cascarci. Hasta la vista!