(f.n.) – Nel mese di agosto, tradizionalmente, nei corridoi del potere si architettano “le peggio cose”, quelle che devono essere portate a termine nel silenzio “feriale”, quelle che ti arrivano addosso, quando meno te lo aspetti e ti tramortiscono…Ma quest’anno la tradizione negativa, ha subito un corto circuito e la “Giustizia Giusta”, ha mostrato di essere superiore a qualsiasi tradizione, a qualsiasi abitudine ed a qualsiasi volontà di parte! E a riconciliarci con il mondo e con la speranza, ormai flebile, che il potere politico, nonostante tutto e nonostante le continue vergognose dimostrazioni di nepotismo e clientelismo allargato, non avesse in sé il carattere dell’assoluto, è giunta qualche ora fa la notizia che il Tar della Campania (Sezione Quinta), ha annullato il concorso pubblico per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di 51 Dirigenti Veterinari – Sanità Animale (Area A), bandito con delibera del Dg dell’Asl di Caserta 1218 del 29 settembre 2017, accogliendo con sentenza non definitiva, il ricorso 4182 del 2017 integrato da motivi aggiunti proposto da otto medici veterinari rappresentati dall’avvocato Luca Rubinacci di Napoli. Ebbene sì…si tratta proprio di quel concorso per 51 dirigenti veterinari di cui abbiamo più volte parlato ed intorno alla cui storia e al cui svolgimento, prima dopo e durante, gli addetti ai lavori, hanno shakerato le peggiori cofecchie…Il concorso più scandaloso degli ultimi vent’anni, dai cui meccanismi perversi, sarà assai difficile per l’attuale direzione generale e per quella dell’epoca, prendere le distanze, sia per la funzione ricoperta sia per la sordità de facto mostrata nei confronti di tutti gli appelli che rivendicavano attenzione e rispetto del merito che, per l’occasione, risultava completamente calpestato. Mario De Biasio e Ferdinando Russo, potranno cimentarsi nell’ostentazione dello sguardo stellato a proposito della magnifica sentenza del Tar a firma della presidente Maria Abbruzzese, del consigliere Gianluca Di Vita e dell’estensore Maria Grazia D’Alterio, ai quali si dovrebbe erigere un monumento, per ciò che con l’atto di cui sopra, hanno restituito alle persone perbene e a tutti coloro che pur avendo meriti e titoli non hanno “orgogliosamente” alcun santo in paradiso. Non staremo qui a pubblicare stralci e passaggi della sentenza, che pur essendo “non definitiva”, apre comunque uno squarcio, in una dimensione buia e densa nella quale, in tutto questo tempo, nulla e nessuno è riuscito ad incidere per ottenere giustizia o soltanto attenzione ma ci limitiamo al participio passato del verbo annullare: annullato! Riproponiamo intanto uno dei molti articoli pubblicati sull’argomento, argomento che continuiamo a considerare assai scabroso (leggi qui). È appena il caso di evidenziare, inoltre che il ricorso accolto dalla Quinta sezione del Tar, è soltanto uno dei tanti e si aggiunge ai vari esposti che sono stati presentati sempre in ordine alle manfrine, di cui questo concorso è stato teatro e palcoscenico. Tanto per rinfrescare le idee e la memoria a chi dovesse mostrare di averla perduta, ricordiamo che in uno degli articoli relativi al periodo in cui si svolse la prova scritta del concorso in oggetto, tanto per rendere l’idea, scrivemmo: “Così… da quel momento, come dettava la migliore tradizione vetero clientelare, un nipote qui, un fidanzato là, una commarella su e un cumpariello giù, si arrivò, attraverso squallide omissioni e becere dimenticanze volontarie, alla prova scritta che si tenne alla fine di ottobre del 2019, nella sala Partenope a Napoli…Si trattò di un momento magico in cui S.E.I la Raccomandazione, offrì agli astanti, una preziosa testimonianza di esistenza in vita…Ai blocchi di partenza i soliti noti…Nelle varie conventicole del potere, i bravi e diligenti esecutori di ordini, infatti, avevano messo insieme, nel tempo, tra favoritismi politici e familismo, il ragguardevole gruppo di una quarantina e più di privilegiati, che avevano già goduto dei favori di un precedente concorso, bandito sempre dall’ineffabile De Biasio, con delibera 1061 del 10 agosto 2018, per l’assunzione a tempo determinato (otto mesi) di 45 medici veterinari…i vincitori, tutti geni a prescindere, che non avevano bisogno alcuno (giammai!) dei requisiti richiesti, dopo avere maturato un certo numero di mesi alle dipendenze dell’Asl, ce li siamo ritrovati nella Sala Partenope per partecipare alla prova scritta di un concorso, che i maligni sostengono sia stato organizzato a misura di “papàmammàzizìcocòepoliticidiriferimento”…I circa 45 geni, si ridisposero ai blocchi di partenza e nel giorno della prova scritta, spostarono i “blocchi” in una determinata area della Sala Partenope, per facilitare le “trasmissioni” e non disperdere, appunto, il genio…Bravi ragazzi, superblasonati a prescindere… Ma…tra buste e cartuscelle, auricolari seminascosti dalle fluenti chiome, cellulari clandestini e fughe alla toilette, ad un certo punto… l’imprevisto!, una concorrente si accorge della “schifezzata” e denuncia il tutto ad alta voce…alla commissione non punge vaghezza di indagare né tantomeno di invalidare la prova…figuriamoci!,…e da quel momento in poi… radio “sanitàstufamarcia” dava la notizia di apertura delle ostilità…e adesso non resta che attendere che la giustizia faccia il suo corso”.
Ebbene vivaddio, sembrerebbe proprio che la giustizia oggi, abbia infine, iniziato il suo corso. Amen! Hasta la verdad siempre!
nemmeno gli apprendisti stregoni commettono errori madornali, mi chiedo e gli stipendi di questi chi li restituisce se il concorso è stato annullato? Corre voce che taluni di questo sono stati trasferiti pure nel lazio e altre regioni, che si farà?? decadono ?? chi avvisa le attuali aziende??? Dopo quello dei direttori dei distretti e questo dei veterinari quale sarà il prossimo ??? dirigenti amministrativi?? avvocati ?? o quelli degli amministrativi assistenti e collaboratori??? Tutti interrogativi che vedremo in futuro perche dopo il buio del tunnel arriva la luce del giorno all’uscita.
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