APPIAPOLIS RACCONTO’ I FATTI DUE ANNI FA E FUMMO ATTACCATI DALLA EX ASSESSORA CASALE…ORA CHIEDA SCUSA!
– di Salvatore Zinno –
La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha emesso sei avvisi di garanzia per i due ultimi sindaci del comune di Sessa Aurunca: Luigi Tommasino e Silvio Sasso; e per alcuni funzionari ed ex del municipio sessano: Raffaele Aliperti (oggi dipendente della Provincia di Reggio Emilia) e Pasquale Serao (oggi dipendente del comune di Minturno) in qualità di ex responsabili del settore Ambiente del Comune, ed ancora ai responsabili del settore manutenzione dell’Ente Luigi Rafaniello (da qualche mese in pensione) e Tommaso Fusco – unico tutt’ora in servizio al comune.
Queste le ipotesi di reato contestate ai sei indagati, dai Pubblici Ministeri Sammaritani Valentina Santoro e Marina Mannu, secondo le quali i sei, ciascuno per la propria sfera di competenza, avrebbero mantenuto in funzione gli scarichi delle acque reflue urbane, a servizio della città di Sessa Aurunca e di tutte le numerose frazioni di Sessa Aurunca, consentendo l’immissione diretta dei reflui su terreni, canali, fossi o scarpate senza alcun trattamento depurativo. In questo modo avrebbero cagionato danni al suolo sessano ed ai corpi idrici ricettori, pregiudicati da valori oltre la soglia di sostanze nocive quali fosforo ed Escherichia coli.
Esattamente due anni fa, nell’estate covid-free del 2019, AppiaPolis diede ampio spazio alla vicenda degli scarichi illeciti delle fognature del comune di Sessa Aurunca che finivano direttamente nel mare della costiera domiziana.
Nel 2019 ancora non avevamo conosciuto il virus del Covid-19, ma combattevamo già da decenni con un altro pericolosissimo virus, quello della politica cialtrona, ignorante, autoreferenziale e negazionista…oltre che bugiarda fino alla prova estrema.
Oggi, gli avvisi di garanzia che la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha emesso nei confronti di due ex sindaci della città di Sessa Aurunca e di quattro funzionari in servizio ed ex del municipio sessano, ci danno pienamente ragione ed impongono delle scuse da parte di coloro che, dando fiato alla bocca, ci avevano appellato come “divulgatori di notizie false” (cit. Tommasina Casale – ex assessore comunale), oppure derubricare il fatto a “sciocche speculazioni mediatiche” (cit. Gennaro Oliviero, all’epoca dei fatti presidente della settima commissione Ambiente ed oggi Presidente del Consiglio Regionale). Si arrivò perfino a scrivere: “l’ARPAC smentisce il servizio di RAI 3, il mare è balneabile. Casale: chi ha creato allarmismo deve pagare”; e ancora: “l’allarmismo che è stato creato dal servizio di RAI 3 non può rimanere impunito”. Si tacciò quindi di allarmismo un TG del servizio pubblico, addossando al giornalista RAI Geo Nocchetti (firmatario di quelle inchieste televisive) la responsabilità di aver creato un ingiustificato allarmismo e di aver causato danni agli imprenditori turistici della zona perché “da noi va tutto bene madama la marchesa”. Salvo poi prendere atto degli avvisi di garanzia dispensati ieri.
Guarda caso, in questi due anni, la Casale non è più assessore comunale, ma in verità Sessa non ha neanche più un’amministrazione comunale avendone la sua parte politica sfiduciato il sindaco Sasso, ma la signora casale è diventata prima addetto stampa e poi distaccata presso l’ufficio di Presidenza proprio di Gennaro Oliviero.
Bene, dalla signora Casale ci aspetteremmo delle scuse, perché noi raccontammo solo – dati alla mano – che l’ARPA Campania analizzando le acque dei canali di bonifica aveva riscontrato concentrazioni di Escherichia Coli pari a 130.000 UFC/ml quando il limite di legge per gli scarichi non deve superare i 5000 UFC/ml, e per questo da assessore in carica, giovandosi dei suoi rapporti stretti con l’allora Presidente della sesta commissione ambiente fece addirittura convocare ben tre pubbliche audizioni – alle quali, è superfluo sottolinearlo, furono invitati solo personaggi allineati al pensiero unico olivieriano – durante le quali si dette ignominiosamente addosso alla stampa che a loro sentire, stava diffamando un territorio intero.
Gli avvisi di garanzia di ieri invece, raccontano ben altro; dicono che quanto da noi riportato…ma che altri avevano pubblicamente denunciato, ha un fondo di verità.
È vero quindi che nella zona costiera dei comuni di Sessa Aurunca e Cellole ci sono qualche migliaio di “case vacanze” che non hanno servizi (scarichi fognari e raccolta dei rifiuti) e che puntualmente riversano i loro rifiuti ed i loro scarichi nei canali di bonifica che sfociano direttamente a mare senza depurazione; è vero che il depuratore di Cellole scarica il proprio “refluo depurato” nei canali di bonifica – ma siamo certi che sia completamente depurato?; è vero soprattutto che il comune di Sessa Aurunca non possiede un impianto di depurazione affidando tutti i propri scarichi ai canali di bonifica che sfociano direttamente a mare senza depurazione.
Questa è la colpa più grave, per la quale la Procura oggi presenta il conto a sei persone, ma si dovrebbe andare indietro nel tempo e chiamare a rispondere i sindaci e gli amministratori del comune di Sessa Aurunca degli ultimi trent’anni almeno, con i relativi funzionari delegati all’ambiente, i quali tutti assieme hanno sempre ritenuto che scaricare i gabinetti sessani nei canali di bonifica e mandare tutto in mare senza depurazione, fosse la cosa più normale di questo mondo.
Tra costoro, c’è senza dubbio la ex assessore Tommasina Casale – la quale, vogliamo ricordarlo, ha i figlioli che gestiscono un lido balneare proprio a Baia Domizia…e come si si dice: toccatemi tutto, ma non toccatemi i figli – ma c’è pure Gennaro Oliviero, il quale prima di divenire una star della politica regionale, è stato consigliere comunale, assessore e vice sindaco del comune di Sessa Aurunca per oltre un decennio. Sono quindi anche loro entrati a far parte a pieno titolo della categoria degli amministratori locali che non hanno fatto nulla per evitare questo scempio.
Eccoci quindi giunti al nodo che ha incontrato il pettine, siamo arrivati alla politica cialtrona, ignorante, autoreferenziale e negazionista…oltre che bugiarda fino alla prova estrema.
Ma badate bene, siamo già certi della linea difensiva degli indagati e dei politici (ed ex) che a vario titolo hanno responsabilità morali in questa faccenda; certamente si nasconderanno dietro il “famigerato” progetto Bandiera Blu messo in atto dalla Regione Campania qualche quinquennio fa, ma partito solo da poche settimane sul territorio di Sessa Aurunca.
Diranno: noi cosa potevamo fare, mica avevamo la capacità di costruire depuratori su tutto il territorio comunale?
No, ma neanche è possibile aver chiuso gli occhi per decenni ed aver continuato a gettare cacca e pipì nel mare domizio.
Poi i turisti si meravigliano delle schiume e delle mucillaggini che negli ultimi vent’anni sono proliferate vertiginosamente e che tutti i giorni si presentano puntuali a rovinare le loro abluzioni marine.
Le schiume galleggianti non sono altro che il risultato del riversamento in mare di grosse quantità di sostanze azotate e fosforate provenienti dai nostri scarichi domestici e dai nostri apparati viscerali.
Come gli agricoltori utilizzano le deiezioni animali prelevate dalle stalle per concimare i campi per far crescere rigogliose produzioni agricole, così gli scarichi non depurati in mare fanno crescere rigogliose colonie di alghe che producono schiume e mucillaggini che il mare domiziano, di prima dei nostri nonni quando ancora Baia Domizia non esisteva, ma anche degli sessanta-settanta, non conosceva!
È solo opera nostra…opera dell’uomo.
Un uomo della peggior specie che questo pianeta potesse conoscere, l’homo politicus cialtronis.
Il silenzio certo dei personaggi citati, varrà per noi già come professione di scuse.
Scuse accettate da questo giornale, ma il male che questa classe politica ha fatto al proprio territorio, ai propri concittadini ed ai propri figli, difficilmente sarà scusabile ed emendabile…ecco, ora egregia ex-assessore Casale, c’è da stabilire chi ha detto il falso e chi deve pagare, e lo stabilirà la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
P.S.: prima di chiudere, vi consigliamo di andare a rileggervi gli articoli pubblicati da questo giornale nell’estate del 2019 sul tema in esame…noi non buttiamo mai niente ed abbiamo memoria lunga
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Articolo 1: le-gravi-omissioni-dell’assessore-Tommasina-Casale
Articolo2: inquinamento-del-litorale-domizio-il-racconto-dei-negazionisti-il-28-giugno-in-regione