LA CITTA’ DEI SELFIE

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CASERTA – (p.f.) Dunque, il dado è tratto, la Casertana ha concluso la sua lunga e triste agonia. Il povero avvocato Chiacchio aveva provato a far riflettere sull’inutilità di un ricorso senza possibilità ma, come dargli torto, il Presidente D’Agostino ha voluto praticare anche l’ultima chance. Anche questa conclusasi male. Avevamo per tempo avuto notizia di quanto stesse accadendo e, come giustamente deve fare un cronista, avevamo reso partecipe il nostro pubblico di lettori ma, ancora una volta, qualcuno ha ritenuto che fossimo male informati o, peggio, fossimo male intenzionati. Conferenze stampa e comunicati senza alcun costrutto, tecnici del diritto e dell’economia che hanno snocciolato tesi complottistiche ma, alla fine, nessuno ha detto la verità. Nulla di tutto questo. Noi abbiamo detto quanto ci risultava ed eravamo, purtroppo, ben informati. Al punto tale che, quando il Sindaco Marino ha fatto circolare l’ennesimo selfie, stavolta con il già Presidente della Lega Pro Gravina (l’attuale, infatti, si chiama Ghirelli), qualcuno aveva ritenuto che il miracolo si sarebbe compiuto. Ma una foto non realizza miracoli, una foto non colma i debiti, una foto non rende agibile lo stadio Pinto. Avevamo, qualche mese orsono, appreso che la Casertana non si sarebbe iscritta perché oppressa dai debiti, nonostante la Lega avesse versato una cifra vicina al milione di euro tra i vari contributi. Avevamo saputo di ricorsi al Tribunale e di debiti che rendevamo impossibile l’emissione di una fideiussione. Ma nel frattempo nel palazzo del Comune si programmavano le grandi opere, stadi megagalattici al posto del vecchio Pinto, trasferimenti del circolo del tennis, centri commerciali di ultima generazione. Così mentre qualcuno pensa di costruire il colosso di Rodi, la Casertana torna a morire. Ai tifosi, caro Sindaco, interessano i fatti, non i selfie.