C’è stato un tempo in cui, dopo la maturità, la laurea rappresentava l’unica soluzione percorribile per dotarsi di certe competenze e per poter entrare nel mondo del lavoro, comunque non senza difficoltà. Oggi la situazione è molto diversa, e i giovani preferiscono sperimentare diverse attività prima di decidere di intraprendere un ulteriore percorso formativo. Vediamone qualcuna.
Cosa fare dopo la maturità senza iscriversi all’università
Per gli appassionati di musica e arte, una strada percorribile è sicuramente quella del conservatorio, che si tratti di suonare uno strumento oppure di canto e solfeggio. Il conservatorio è considerato al pari di una qualsiasi università e rilascia un diploma di laurea equipollente da utilizzare in ambito artistico, per questo motivo accedere al conservatorio può essere un ottimo trampolino di lancio per chi vuole fare della propria passione artistica un vero e proprio mestiere. Lo stesso discorso vale per gli amanti della recitazione, teatrale o cinematografica: fortunatamente sul nostro territorio sono presenti degli istituti d’eccellenza per chi vuole intraprendere il mestiere dell’attore, basti pensare al Centro Sperimentale di Cinematografia sito in Roma o all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Pertanto, per chi volesse intraprendere una carriera “artistica”, le opzioni non mancano di certo.
Per gli appassionati di informatica e tecnologia è invece possibile ritagliarsi uno spazio all’interno delle nuove professioni digitali, un settore in costante aumento e in rapido sviluppo. Si tratta di professioni non soltanto stimolanti, ma anche molto richieste, soprattutto dopo che la pandemia ha reso chiara a tutti l’importanza di una solida presenza online e di figure che si occupino dello sviluppo e dell’ottimizzazione delle aziende su internet. In alcuni casi per svolgere la professione sarà necessario frequentare un corso apposito, ma nella maggior parte dei casi può bastare anche una solida istruzione da autodidatta. Tra i mestieri più richiesti in quest’ambito è possibile citare il SEO specialist, che si occupa del posizionamento dei siti sui motori di ricerca, valida risorsa per rendere visibile e riconoscibile un’azienda online.
Una seconda professione digital molto interessante è quella dell’UX designer, che si occupa invece della progettazione dei portali, per renderli più facili e immediati da fruire lato utente (UX, non a caso, è acronimo di User Experience). Infine, ecco lo sviluppatore web, una delle più ricche in termini di prospettive professionali: il web developer, infatti, è il responsabile della progettazione del sito, della sua architettura e delle linee di codice che lo compongono. Anche in questo caso non serve la laurea per svolgere la professione, tuttavia, trattandosi di un lavoro che richiede delle precise competenze tecniche, è necessario seguire un corso apposito per web developer, in modo da acquisire tutte quelle competenze pratiche necessarie per padroneggiare aspetti complessi come i linguaggi di programmazione. Menzione speciale anche per lo sviluppatore di app, l’e-commerce specialist e il copywriter, altre professioni che vale la pena approfondire.
La lista potrebbe proseguire, ma c’è una terza opzione che merita di essere considerata, ovvero quella di prendersi un anno sabbatico. Un anno di pausa, infatti, può aiutare il neodiplomato a capire esattamente cosa desidera per il proprio futuro, studiando tutte le opzioni a disposizione. Al termine di questo anno di stop, in cui sarà possibile svolgere moltissime attività per capire al meglio quale percorso intraprendere. Una pausa dalla routine potrebbe rivelarsi il modo più efficace per prendere una decisione ponderata, sia essa l’iscrizione all’università o la frequentazione di un corso privato incentrato sulle professioni analizzate poco sopra. In sintesi, alle volte il detto “chi ha tempo non perda tempo” non vale.