OSPEDALE SAN ROCCO, GINECOLOGIA ALLE CORDE, MANCANO I MEDICI. DIREZIONE ASSENTE E SPOCCHIA CIRCOLANTE…

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san roccofornasier de fazio OSPEDALE SAN ROCCO, GINECOLOGIA ALLE CORDE, MANCANO I MEDICI. DIREZIONE ASSENTE E SPOCCHIA CIRCOLANTE…(f.n.) – All’asilo tanti anni fa, succedeva almeno un paio di volte al giorno, e sicuramente succederà anche oggi, che qualcuno dica gonfiando i muscoletti, come un bullo in erba: “mò ti faccio vedere io” oppure si limiti soltanto ad un avvertimento: “adesso vado dalla maestra e glielo dico che mi dici le parole e ti faccio fare tanta bua”. Al PO San Rocco di Sessa c’è un dirigente che, forse, all’asilo seguiva la seconda scuola di pensiero ed ora si aggira facendo la ruota a beneficio degli astanti, minacciando ed annunciando sfracelli di querele, nei confronti di Appia Polis. Non riteniamo di avere mai pubblicato qualcosa che non avesse il sostegno della prova che, seppur non mostrata, esisteva…né di avere mai sostenuto fatti o vicende, che non rispondessero alla verità. Certo…le occasioni per l’azzardo giornalistico, sono state davvero molte nel tempo…ma non le abbiamo sfruttate tutte e alla luce delle sceneggiate “avvacanti” quasi quasi siamo dispiaciuti di tanta inutile generosità…Avremmo, ad esempio, potuto essere più categorici, sulle pastette remunerative, che qualcuno ha imbastito per anni, smontando dal San Rocco e andando in determinati giorni della settimana, a lavorare in cliniche fuori porta, peraltro convenzionate con il SSN e, proprio perché al momento giusto è mancata la carta giusta, sulle giornate avellinesi, (la carta e non la certezza), da sbattere sul muso di chi continua a perdere ottime ed irripetibili occasioni per tacere, abbiamo temporaneamente glissato. Quindi, inutile sventolare virtualmente, le minacce di querele, come le carrube davanti all’asino perché si rischia di slogarsi inutilmente il polso. E veniamo al bravo Dg dell’Asl che, dopo avere, de facto, autorizzato i festini per il congedo, al San Rocco, sui quali abbiamo dissertato qualche giorno fa, tenta di correre ai ripari perché, pare si sia accorto all’improvviso, che la pandemia non è tramontata. Infatti, in una nota inviata al Ds dell’Asl, ai Direttori di Presidio e ai Capidistretto indica la necessità di ripristinare in toto, rigide misure di Prevenzione e Protezione. Il Dg raccomanda inoltre, particolare cura nella fornitura di igienizzanti e di idonei dispositivi di protezione individuale ai lavoratori…Rimandiamo a tale proposito alla lettura della nota di un lettore, presumibilmente un dipendente dell’Asl, che ha efficacemente commentato l’ultima puntata de Il Cerusico e che riportiamo in basso. Il commento è assai illuminante e rende l’idea di come funzioni l’organizzazione dell’Asl, sia nella sede centrale che nelle periferie.  Per ritornare al PO San Rocco, ricordiamo che nei giorni scorsi, avevamo segnalato il grave disagio dovuto all’impossibilità di continuare a coprire i turni, nella Uoc di Ginecologia. La gentile Ds Fornaiser, sembra non abbia l’autorità o il coraggio di decidere di chiudere neanche un’anta dell’armadietto di sinistra…fatto è corre voce che pretenderebbe di passare il testimone al primario della Gincologia, che dovrebbe assumersi la responsabilità di chiudere almeno una parte dell’Unità…come se fosse possibile delegare una cosa del genere!…I turni al momento sono in bianco e i medici stanno procedendo in una sorta di autogestione,  per non lasciare sguarnito il reparto. E così, mentre per la Pediatria arrivano in aiuto, pediatri da altri Ospedali, per la Uoc di Ginecologia non si è in grado, neppure di emettere un ordine di servizio ai medici degli altri Presidi. Eh già…il Dg che ha ri-scoperto la pandemia, al momento è impegnato nelle trattative per la distribuzione degli incarichi nel comparto, figuriamoci se pensa ai reparti in panne per mancanza di medici e operatori… Hasta la suerte!

Giorgia  – commento del 19 luglio 2021 

Noi in prima linea e loro bivaccano.
Si faccio questa distinzione, Noi e Loro.
Poche volte mi sono sentita come carne da macello, ma devo dire che in tutte quelle occasioni devo la fortuna all’Asl di Caserta.
Gran parte di noi sono troppo giovani e senza esperienze. Siamo stati presi a “cottimo” per il lavoro sporco, guidati da PERSONE che non hanno nulla a che fare con la medicina, con la salute, con le buone maniere ed in taluni casi con gli essere umani.
Quando arrivai le prime volte lo spettacolo e di spettacolo si tratta, che si paventò ai miei occhi, mi doveva far riflettere, ma avevo ed ho bisogno di lavorare.
Vi consiglio di provare questa emozione.
Appena entri , verso le 7:45 e guardi in giro, potrai assistere alla giuria di miss ASL 2021 seduta presso il tavolone sulla sinistra. La Giuria è in seduta stabile 10 ore su 10. Ad ogni passaggio di qualsiasi essere umano di sesso femminile, partono i commenti e i voti. Sono sempre gli stessi, il più robustino e senza capelli al centro e i suoi degni amici ai lati. Visti li ogni volta in cui sono entrata nella sede dell’ASL di Caserta quella situata di fronte al monumento ai caduti.
In quella sede, vedere qualcuno che indossa la mascherina è come ricercare un quadrifoglio.
Ci fosse qualcuno in grado di darti notizie, riferimenti e numeri telefonici a cui potrai telefonare sapendo di per certo che non avrai risposta. L’unica è andare di persona, farsi votare e cercare di capire con chi si deve parlare.
Salga su al primo, no, li c’è la porta chiusa, allora alla porta di ferro per il badge. 30 di noi in 10 MQ che aspettavamo qualcuno che ci aiutasse a capire. Uno di noi sfida la fortuna e decide di entrare dove ci era stato detto più volte di non entrare perché “area regionale”.
Qualcuno di noi pensò alla presenza dei servizi segreti o che si potesse paventare ai nostri occhi un qualcosa che ci avrebbe fatto capire la vera essenza della vita.
Ci facemmo coraggio ed entrammo.
Beh erano tutti ammassati come pecore in una stanza a mangiare cornetti senza mascherine in barba a tutti i miei colleghi morti per aiutare “umani” come loro. Una signora minuta, con sguardo fiero ci disse che dovevamo uscire, sapete, quello sguardo che solo una donna può fare ad un’altra donna, e che li non potevamo stare. (per fortuna)
Sul campo, nessuna delle norme di sicurezza viene ad essere rispettata e la cosa più grave e che non esiste forma di controllo. La sterilizzazione e la bonifica sono parole che nellASL Caserta non esistono. I sistemi di protezione individuale non vengono consegnati nelle forme giuste e bisogna pagarseli alcune volte di tasca propria.
Ad un certo punto mi sono resa conto che se una autombulanza trasportava un covid-positivo veniva pulita con lo sputo e utilizzata di nuovo senza cambio dpi, come pure la strumentazione.
Ognuno di noi ha fatto fotografie e registrazioni di quello che accade e siamo ormai certi che dovremmo utilizzarli quando ci capiterà di beccare questo maledetto virus, per chiedere un pò di giustizia.
Potrei parlarvi di come si trattino, anzi di come non si trattino i pazienti. Ma questo mio sfogo deve pur terminare. Forse un giorno scriverò un libro, se sopravvivrò.
Così, con le pantomime non si va da nessuna parte!

Vorrei che questo mio sfogo, fosse pubblicato.
Rimango anonima, dato che ho visto colleghi avere luoghi di operatività distanti 50 Km da quelli precedenti per essersi lamentati.
Tutto questo deve finire!