ROMA – Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ricorda con particolare commozione la figura di Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón, semplicemente Frida Kahlo, morta il 13 luglio 1954 a Coyoacán, artista straordinaria e simbolo dell’abbattimento di qualsiasi prigionia della mente. Frida Kahlo era una donna libera, una visionaria nell’arte come nella vita. Nella realtà latino – americana degli anni ’50 da discepola nonché moglie di un idolo incontrastato della pittura, Diego Riveira, con il proprio talento e la propria originalità, seppe diventare la maestra, un riferimento, per tanti giovani intellettuali e non attratti dalla forza interiore, dal carisma, di una donna che fu tutto tranne che doma. Né la malattia, né le critiche della società perbenista poterono spegnere la vitalità inesauribile di Frida che lasciò la sua impronta imperitura nei dipinti e nei costumi. Divenne presto una figura di culto anche per le sue scelte di vita decisamente anticonformiste; ma prima di tutto Frida era una donna che rivendicò per sé stessa e per le altre possibilità di affermarsi e soprattutto di essere accettate senza subire i travestimenti omologanti che la società impone.
Culturalmente le frequentazioni erano molteplici e molto stimolanti: Lev Trockij, André Breton, Tina Modotti, Aleksandra Kollontaj, Rosa Rolando, Chavela Vargas. Da tali conoscenze sicuramente lo spirito iconoclasta e ribelle venne influenzato determinando la complessità poliedrica della sua personalità artistica.
La pittura di Frida è perturbante, scomoda; racconta il dolore, il delirio, la colpa ma anche l’anelito alla libertà, all’evasione, all’amore. È un inno di vita e di morte: dietro ogni rosa si nasconde una spina e accanto ai colori abbaglianti baluginano forme scheletriche, fiori e strumenti di correzione.
Il CNDDU invita i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado a strutturare un viaggio tematico nella pittura di Frida, analizzandone il contesto storico e culturale di riferimento. Il progetto “Un’intervista con Frida” potrebbe dar vita anche ad un museo virtuale in cui raccogliere le principali opere dell’artista realizzate dagli studenti e i principali elaborati (slogan, temi, riflessioni, etc.) o ipotetiche interviste realizzate a Frida Kahlo.
I migliori elaborati verranno pubblicati sui canali social del CNDDU (email dove inviare i lavori: coordinamentodirittiumani@gmail.com).
“Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per il mondo, che mi rasserena soltanto il sapere che sono stata autentica, che sono riuscita ad essere quanto di più somigliante a me stessa mi è stato concesso di essere.”