(f.n.) – Tutti i nodi vengono al pettine prima o poi…e, per pura coincidenza, avevamo appena finito di scrivere che… “tracchete”, la scure della “giustizia giusta” è calata senza alcun bisogno di raccomandazione né sponsorizzazione di sorta, ma semplicemente… in virtù del “tempopagatore”, ed ha sparpagliato i disegni e le trame organizzate a tavolino, dalla solita longa manus della politica…Il giudice del lavoro Maria Caroppoli, questa mattina ha tracciato virtualmente una riga, a proposito di quel tracchete di cui sopra, sul compitino in bella copia del bravo Dg Ferdinando Russo che, ancora una volta, aveva pensato di avere assolto al suo dovere, nei confronti dei patron locali, che da tempo immemorabile, si dividono posti di lavoro, cariche ed onori. Il giudice del lavoro del Tribunale di Santa Maria C.V., accogliendo quindi il sacrosanto ed illuminato ricorso di un medico dell’Asl, ha di conseguenza annullato tutte le nomine che erano state firmate dal Dg dell’Asl nel dicembre del 2020 (leggi qui). Ebbene sì… lo avevamo scritto che si trattava di uno vero e proprio sconcio, ma questa volta, la Giustizia ha restituito almeno in parte, a noi tutti, l’unica cosa per cui vale la pena di ricominciare: la fiducia nella Giustizia. Il ricorso presentato dalla dottoressa Nicoletta Tessitore, già capodistretto dell’Asl, ingiustamente mortificata, denuncia in realtà, irregolarità che rappresentano una prassi consolidata, il cosiddetto “sistema” che …se ne fai parte, appartieni a quel meccanismo perverso che, un buco per te lo troverà sempre ed anche se non vali una cicca, ti sistemeranno ugualmente, a costo di gettare in mezzo alla strada un premio Nobel…Entiendes?, ma se ne sei escluso perché preferisci essere te stesso e non ti riconosci nella categoria dei servi, personcine a “modino” come il Dg e i suoi supporters ti passeranno addosso con i carrarmati delle delibere ad hoc…Amigos, questa è gente perbene!, fatta su misura per il futuro delle stelle, gente che ti manda nell’angolo senza tanti complimenti, se il “clamore mediatico” supera la soglia consentita dal capriccio di giornata. Il giudice del lavoro avrà certamente compreso rapidamente, visto che ha accolto il ricorso, ripetiamo “sacrosanto” che la violazione della legge regionale 32 nell’art.10 comma 7 e magari per gradire anche i comma 6, 8 e 9, era praticamente all’odg, in un bell’ambientino come l’Asl di Caserta, in cui le commissioni preposte sanno esattamente quello che devono fare da sempre, ma a nessuno punge vaghezza di eccepire tanto meno ribellarsi…Nel corso degli anni la solfa è stata sempre la stessa…nessuno del “gruppo” viene mortificato, ma semplicemente protetto e alla bisogna “riciclato” nel silenzio assenso di tutti…l’elenco degli idonei al sistema è qualcosa che serve un sacco o no? Si spostano i fedelissimi da un distretto all’altro e c’è sempre un direttore che viene convocato e al quale viene spiegato, che è così che funziona e tutti zitti, o no? Amigos…crediamo proprio che questa volta, il caro Russo non potrà sottrarsi e dovrà spiegare in prima persona un paio di cosette…una a caso, anche se assai significativa…quella che interessa appunto il distretto di Capua. Come mai in quella città, è stata nominata capodistretto una sociologa, alla faccia della legge 32 art. 10 comma 6 e come si spiega l’operato della commissione presieduta dal dottor Aniello Sacco, altro illustre guru della sanità locale che ha dimostrato con i fatti di avere dimenticato il famoso comma 7 sempre della famosa legge 32 che prevede di “individuare i dirigenti dell’azienda con una selezione interna secondo l’art 3 septies con valutazione comparativa ed interpello.”? E non finisce qui perché, senza tener conto della valutazione positiva ed offendendo l’intelligenza collettiva, si prende la dottoressa Nicoletta Tessitore, professionista indiscutibilmente capace ed energica e secondo lo stile, tipico ma assai discutibile di questo signore di Afragola, che continua a concedersi il lusso di ritenere di essere credibile, la si piazza impunemente dietro ad una inutile scrivania, mortificandola e mortificando con lei, tutte quelle donne che, cialtronescamente e per arieggiare il palato, si sostiene di voler tutelare…e nonostante il suo curriculum faccia impallidire tutti i direttori generali attuali in carica, pare la si dichiari virtualmente secondo la prassi consolidata del pianeta sanità:”troppo intelligente e preparata e quindi non utile alla causa, pertanto…condannata al silenzio”…e non finisce ancora qui, perché le violazioni di legge denunciate e contenute nel ricorso accolto dal giudice del Lavoro hanno prodotto illegalità in danno dell’utenza dell’Asl, al di là della defenestrazione della dottoressa Tessitore che ha comunque subito un abuso di potere dopo avere ricoperto l’incarico di capodistretto per dieci anni con performances eccellenti e valutazioni positive. La domanda nasce spontanea: come diventa dirigente la Sociologa Di Fuccia, con quale atto amministrativo e quando? E se al Distretto Sanitario di Capua viene meno un dirigente medico chi lo sostituisce nelle funzioni, chi firma autorizzazioni sanitarie? una Sociologa?… ma qui la storia sarebbe lunga da raccontare…Dovremmo intraprendere un percorso accidentato, tra psicologhe fortunate che dirigono Uoc che dovrebbero essere affidate a medici e arredatrici mancate o restauri di mobili antichi, effettuati con i fondi a disposizione della prevenzione dal gioco d’azzardo…e dai su….meglio fermarci qui…corriamo il rischio di sbroccare e non sarebbe il caso…non ancora…
Un’ultima cosuccia e poi rimandiamo il tutto ai prossimi approfondimenti…il caro Frascaria perché compare nell’elenco degli idonei se è un ospedaliero?, e se è stato spostato sul territorio per motivi di salute, in verità, come abbiamo più volte scritto, non potrebbe ricoprire cariche direttive….Anomalie?, nananana…un sistema!
A conclusione dell’ordinanza, (leggi qui ordinanza) per chiarezza di informazione il Giudice del Lavoro scrive: “A fronte di tale quadro normativo, appare evidente che l’ASL convenuta, ritenendo di poter operare in via del tutto discrezionale, ha proceduto alla selezione in palese violazione della procedura dettata dal legislatore, di talchè gli atti da essa adottati si pongano in violazione degli artt. 15, comma 7 bis1 e 15 ter del D.Lgs. 502/1992 nonché dei principi espressi dall’art. 19 del D.Lgs. 165/2001”. Da questo “ne consegue la nullità della delibera 237 del 16/10/2019 e degli atti alla stessa successivi atteso che l’ASL convenuta ha espletato la procedura comparativa, in palese violazione di quanto previsto dalla norma superiore omettendo in primo luogo di costituire la commissione di valutazione, quale soggetto deputato alla valutazione comparativa dei candidati in un contesto di trasparenza ed imparzialità”. Hasta la vista!
E CHE DIRE DEL RITORNO DI MARANGON USCITO COME IMPIEGATO E PROSSIMO A RIENTRARE COME DIRIGENTE GRAZIE AL’INTERSAMBIO DI UN SALERNITANO FRESCO DI ASSUNZIONE A CASERTA?
CE’CHI PUO’ E CHI NON PUO’————- IO PUO’ 🙁
Onore alla dottoressa, finalmente una donne con la D maiuscola che non si è nascosta dietro il dito mignolo come hanno fatto altri suoi colleghi. Ah a proposito ma le spese “condanna ASL al pagamento delle spese di lite
che si liquidano in €. 2500,00 oltre CPA e contributo forfettario nella misura massima prevista nonché IVA” chi le paga??? I cittadini con le proprie TASSE??? Non dovrebbe pagarle di tasca propria chi ha sbagliato cosi come previsto dalla legge 165 del 2001??
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