Di Francesca Nardi
Eh no…questa volta dovrete darvi una regolata, perché il pensiero unico, la morale unica ed il sentiero unico, incidentalmente tutte quelle “cose uniche”, che coincidono con la rivelazione di cui ritenete di essere portatori, sempre e soltanto asfitticamente ma pretenziosamente “bellibuonibravieonestisolonoi”, devono segnare il passo, giusto una n’tecchia, il tempo sufficiente affinché, anche a qualcun altro, sia consentito di non morire soffocato. Be quiet…non consentiremo che si prenda il nome di Catello Maresca, lo si palleggi un po’, zigzagando sul parquet, come cestisti della domenica, per riposizionarlo “a comm vene” tra i medaglieri delle partite vinte e la scorta di cartellini gialli, pronti per l’uso…per infilarlo, appenderlo e spalmarlo come, quando e dove conviene. Eh no…caro Mimmo Marzaioli, cui va, a prescindere tutta la stima e tutto l’affetto possibile, per quella passione autentica che lo ispira e che, ahinoi, oggi rischia di prendergli la mano…l’Agenda Rossa simbolo del martirio di Paolo Borsellino, non deve e non può essere confusa ed utilizzata come il “polpottino” d’argento che si dà e si ritira, conferendolo oggi a chi risponde ai requisiti della morale integralista di una certa sinistra, unica scuola di pensiero riconosciuta e ai dogmi che frustano e lapidano la libertà di giudizio, di parola e pensiero e ritirandolo domani a quei poveri illusi che si consentono il lusso di pronunciare un giudizio, nella convinzione che pur non collimando, con la rivelazione di cui sopra, sia lecito esprimere? E’ appena il caso di sottolineare che, se i pasdaran del Ddl Zan avessero avuto “detto forte e scritto chiaro” davanti agli occhi della loro mente illuminata, il concetto di libertà, per cui si sbattono da tre anni e non continuassero ad affossarlo con manovre scioccamente autolesioniste, facendo gli “splentiti” nelle piazze con i falli colorati sparsi sul vestitino della festa e facendosi rappresentare all’uopo da quel genio, sempre troppo compreso di Fedez, non saremmo qui a limarci, per diverse ragioni e ragioni diverse, le unghie con i denti, perché ll Ddl sarebbe già stato abbondantemente approvato. Il Movimento Agende Rosse chiede al magistrato Catello Maresca, candidato sindaco a Napoli la restituzione dell’Agenda Rossa di Paolo Borsellino, riconsegnandola nelle mani del fratello Salvatore, “perché avrebbe tradito le aspettative e le attese dei cittadini e dei familiari delle Vittime delle stragi di Stato, in particolare di Via D’Amelio, perché avrebbe scritto che “Berlusconi ha subito una condanna in merito alla quale tra l’altro, la Corte Europea ha chiesto chiarimenti”. Catello Maresca meriterebbe quindi, da parte dei depositari della Giustizia Giusta, un gesto che equivale ad un imperdonabile, ingiustificato ed intollerabile schiaffo, perché non si sarebbe affiancato, in questa occasione, alla schiera dei feroci oppositori di Berlusconi e la sua band, non avrebbe ironizzato sulle olgettine, non avrebbe puntato il dito sulle cene di Arcore né avrebbe ripetuto per la milionesima volta, la litania sulla nipote di Mubarak e soprattutto, avrebbe dimenticato che Dell’Utri è il diretto discendente di Belzebù per ramo paterno e di Messalina per quello materno. Purtroppo, stiamo scivolando nel grottesco, dimenticandoci che figure come quella di Paolo Borsellino, anche nella loro rappresentanza simbolica, come può essere l’Agenda Rossa con tutto il suo profondo significato, dovrebbero essere lasciate fuori da certe vicende. Tra l’altro, visto che si continua a girare in tondo, strusciando in maniera davvero estenuante i pavimenti e le pareti del becero andante e delle solite misere e squallide cose, ce la va sans dire che, tutti i vizi e le malefatte vere o presunte, al quadrato, del più che ottantenne Berlusconi, impallidiscono e sfumano davanti ad un solo e diciamo un solo episodio raccapricciante tra quelli targati Bibbiano. Mes amis… ad ogni azione corrisponde un’azione uguale e contaria… il terzo principio della dinamica si attaglia niente male, al concetto: se a Maresca tolgo l’Agenda rossa di Borsellino perché assai improvvidamente ha detto cosa pensava di Berlusconi, perdendo tra l’altro consensi intemerati a sinistra, alla signorina Anghinolfi e a i suoi compari cosa avrebbero dovuto togliere pubblicamente?, se noi fossimo in un Paese libero in cui non ci si deve preoccupare di dire ciò che si pensa, perché potremmo essere fraintesi, diremmo …per caso la pelle? Esatto…diremmo …senz’altro la pelle! Hasta la vista!