CASERTA, CAMBIARE SI PUÒ E SI DEVE!

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   –   di Nicolò Antonio Cuscunà   –   

Nessun male viene per nuocere. Ci riferiamo alla fuga in avanti della candidatura di Carlo Marino imposta al PD e fortunatamente non subita del mondo di sinistra. Ugual cosa per il cdx, il civismo liberal-riformista e tradizionale-conservatore, contrapposto al qualunquismo trasformista e temporeggiatore di Lega, F.d.I. e F.I. Riformismo socialista e laici-liberal-conservatori al cospetto di un’epocale svolta. Decisionismo innovatore contro i calcolatori riciclatori di impasti informi e privi di dignità. Ravvisiamo molte similitudini in ciò che accade in quell’instabile e variegato mondo dell’attuale geografia politico-partitica. Se in campo nazionale le demarcazioni della geo-politica sono evidenti ed in continua trasformazione, in ambiti locali le linee divisorie e di confine sono spesso impercettibili o invisibili. Definire l’attuale fase di transizione non è errato, tutto si ricicla, nulla si getta, tutto si trasforma.  Per cui, si deve prestare attenzione a non prendere per nuovo il vecchio rigenerato e riciclato. Con ritardo o oculatezza, il cdx ha sciolto nodi e riserve sulla scelta dei candidati a sindaco delle grandi città metropolitane. Scelte sofferte, ponderate, spartitorie con bilancia e lanternino, di fatto, la mancanza di materia propria credibile e spendibile è stata riempita con la cosiddetta società civile. Salvini, Meloni e Berlusconi, chi più, chi meno, chi niente hanno rinunciato ad identità e residui di dignità pur d’appuntare qualche sbiadita bandierina sulla cartina politica italiota. Nella città della Reggia, con lentezza ed indecisioni, lo scenario geografico degli schieramenti sembra definito anche se non ufficialmente approvato. E se è vero che nessun male viene per nuocere, l’autarchica candidatura di Carlo Marino (PD?) ha svegliato, dal rovinoso torpore in cui giaceva, il variegato mondo del socialismo-riformista, il cattolicesimo sociale e parte del volontariato arcobaleno. Risveglio unificatore di coscienze libere, cultura partecipativa e volontariato non allineato nella candidatura del socialista avvocato Romolo Vignola. Ad onore del vero, in ambienti con visione acuta, abituati a guardare sopra e oltre l’orizzonte si formulano voti d’unità strategica, rispetto a resistenti sacche distintive di giovanili aneliti con Raffaele Giovane e fiduciosa speranza laico e cattolica del candidato medico massimalista Lupo Giacomo Pulcino. L’avvocato Romolo Vignola può rappresentare il nuovo corso della sinistra riformista, dipende da come e quanto riuscirà a non farsi ammaliare dal canto della sirena Marino. Le radici socialiste del padre, professor avvocato Antonio, eclettico gigante dello storico Consiglio Comunale casertano degli anni ’70 e ’80, sono state ricordate e rivendicate dal figlio senza tentennamenti. Socialismo riformista da riportare in Amministrazione libera e trasparente, in sostituzione dell’affarismo clientelare imperante col PD di Marino e Tresca. L’avvocato Antonio Vignola, politico e professionista serio, era capace di cimentarsi al governo attivo della città o all’opposizione, senza praticare sconti ad alleati o avversari democristiani o comunisti del PCI. Il figlio Romolo saprà rappresentare il desiderio d’inversione di marcia e di totale cambiamento al conservatorismo rappresentato dal PD targato Carlo Marino. In attesa che il cdx sciolga voti e riserve circa strategie e candidatura a sindaco, il civismo non allineato continua ad allargare i propri spazi interpretativi della città non disposta a soggiacere ai giochi fatti da certa destra e certa stantia sinistra. Caserta è in pericolo. Caserta rischia di rimanere impantanata, o meglio, di cadere dalla padella dell’amministrazione Marino, nella brace del centrodestra targato Zinzi-Petrenga-Sarro.  Ammettendo si vorrà fare apparire questo scontro quale storico epocale, di morte o rinascita, di cambiamento e di conservazione, nulla di più falso. Entrambi gli schieramenti sono portatori del più becero conservatorismo della malapolitica – (Nulla a che spartire col “Manifesto del Conservatore” di Giuseppe Prezzolini).  Conservatorismo del fingere di cambiare tutto per lasciare uguali metodi e sistemi. Il centrodestra casertano alla base è minato dal più becero trasformismo con riciclaggi vergognosi da opacizzare il cosiddetto mercato delle vacche. Quanto si registra nella formazione delle liste, similitudini paragonabili al gioco del “ruba mazzetto”. Se Marino assume figli di consiglieri, affida incarichi, promette concessioni amministrative, al pari e non di meno sono gli argomenti usati in contraltare. Alle origini i rigagnoli nascono dalla stessa fonte: ” il vecchio sistema mai morto della democrazia cristiana sfociata in tangentopoli”.  Cosa significa guardare oltre l’orizzonte? Immaginare la politica dei sogni, dell’impossibile, delle montagne che si incontrano, del nulla che diventa impossibile, dipende solo dal sapere sognare, immaginare e volere. Caserta può e deve cambiare.  Il dualismo non si concretizza nel sondaggio pilotato, non è lo scimmiottamento di controfigure locali dei leader nazionali. Il civismo non è per ripiego scelto dall’alto, il Civismo è spontanea e naturale scelta di Democrazia del basso. Il civismo rappresenta il nuovo da seguire per cambiare. I falsi antagonismi di stantii schieramenti sono il vecchio da combattere. Partiti e movimenti, appellandosi a ideali e valori etici per ottenere consensi, sapendo d’essere privi di cultura di riferimento e di democrazia interna, tradiscono quegli ideali ed i cittadini chiamati a credervi. Le montagne si possono e devono incontrarsi, Caserta non può sbagliare né rischiare d’uscire da un dramma conosciuto e subito per finire in uno peggiore dalle sembianze nuove e ammalianti.