CASERTA, WELCOME TO THE JUNGLE E… MENO MALE CHE CIRO C’E’

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di Paolo Falcombello

Al pari dell’essere vivente che dopo aver subito un periodo di clausura, conquista la libertà diventando una scheggia impazzita, portando all’estrema ratio i propri comportamenti, perdendo ogni barlume di rispetto per la presenza di altri esseri viventi o del mondo che lo circonda. Questo è ciò che sta caratterizzando questo ritorno alla pseudo normalità, dettato da un passaggio in zona gialla o bianca (tanto per i casertani non cambia nulla), normalmente il comportamento sopracitato coinvolgerebbe il mondo “animale”, in teoria, privi di ‘coscienza’, ma trattandosi di esseri umani “Mammifero dei Vertebrati, dell’ordine dei Primati, con stazione eretta su due gambe, dalle mani con pollice opponibile, dotato di sistema nervoso molto sviluppato, di alto grado di intelligenza, caratterizzato dalla capacità di elaborare e trasmettere le esperienze acquisite e dal linguaggio articolato….Essere umano, considerato in relazione alle sue caratteristiche intellettuali e spirituali e alle sue facoltà di raziocinio ed elaborazione simbolica”, come recita una delle tante definizioni, si dovrebbe essere alieni a questi comportamenti ma, purtroppo, lo scenario è ben diverso. Eccoci, quindi, al ‘welcome to the jungle’, una città che vive in totale anarchia, dalla viabilità, ai comportamenti a tutto il resto. Questo anno e mezzo che ci ha visto chiusi in casa e concesso una sorta di libertà a singhiozzo, sembra aver azzerato il senso civico delle persone, senso civico che comunque non aveva mai rappresentato un nostro segno di distinzione, del resto la città sporca e la totale mancanza di rispetto per il codice della strada, causa principale del traffico stradale, non sono certo da imputare alle amministrazioni che si sono nel tempo alternate nel governo della città. L’episodio di ieri sera avvenuto in via Vico, è solo uno degli effetti ai quali rischiamo di andare incontro in ogni istante della giornata, i mezzi a due ruote sono diventati dei missili terra-terra guidati da giovani che hanno cancellato dal loro vocabolario le parole ‘rispetto’ ed ‘educazione’ sostenuti da genitori che inspiegabilmente, invece di tentare di rimettere in riga i figli, li difendono a qualsiasi costo. Vogliamo poi parlare delle ‘macchinine’? Altro pericolo costante? La disgrazia accaduta a San Nicola pochi giorni fa, sembra non aver insegnato nulla a nessuno, su macchinine simili a schegge impazzite, i ragazzini raggiungono velocità fuorilegge ma, ovviamente, il problema non sono solo i ragazzi, gli adulti infatti non sono da meno; la circolazione in città è impossibile, un esempio per tutti: è assurdo che dopo vent’anni nessuno abbia ancora capito come funzioni una rotonda… il mezzo che sta circolando nella rotonda ha la precedenza sempre, i triangoli che si notano sull’asfalto, non sono simboli coreografici della strada, ma hanno precisi significati che indicano l’obbligo di dare la precedenza a destra ed a sinistra…ma, ad ogni rotonda si rischia un incidente. La rotonda nasce per snellire il traffico che si creerebbe con il semaforo, ma visto e considerato che i più pare non non capiscano come funziona, finisce per essere controproducente. Insomma la verità è che ancora una volta il cervello si spegne automaticamente appena si mette piede fuori di casa, questa libertà ritrovata nella testa delle persona viene elaborata come ‘anarchia’, siamo alla vigilia delle elezioni amministrative e saremmo interessati ad ascoltare i programmi dei candidati, in cui emergesse la precisa volontà a creare le condizioni affinché Caserta, si spostasse infine da quella posizione vergognosa che ricopre nella lista delle città meno vivibili della penisola, ma purtroppo non si vede nulla… Tra poco ricominceranno i grandi proclami sul Policlinico, Macrico ed altre mega iniziative, argomenti-protagonisti dei programmi elettorali ultraventennali e puntualmente disattesi. Ma non sarebbe più utile guardare “in piccolo”? Se non si costruiscono solide fondamenta e si pensa al tetto, la casa cadrà in breve. Qualcuno cerca di farsi ben volere asfaltando qualche strada, altri come al solito si limitano ad evidenziare quello che gli altri non fanno, l’unico che batte i marciapiedi evidenziando quelli che sono i problemi cittadini sembra essere Ciro Guerriero, che in modo veemente e costante cerca di evidenziare le problematiche che potremmo definire ‘spicciole’ ma che sono quelle che una volta risolte, possono rendere questa città più vivibile: la questione del monumento ai caduti, le strade dissestate e quant’altro… potrà piacere o meno il suo modo di porsi ma senza dubbio i suoi argomenti, ad oggi, sembrano essere senza dubbio i più validi ed incisivi.