– di Francesca Nardi – Sono questi i momenti che ciascuno di noi vorrebbe vivere, almeno una volta nella vita…momenti da ricordare, da tenere nelle pieghe della memoria, come un quadrifoglio tra le pagine del libro dei Salmi…Momenti irripetibili…toccati in sorte a noi cittadini immeritevoli, premiati da una sorte benevola e chiamati alla mangiatoia, in cui il sindaco sversa prodigo, gli eccessi della sua intelligenza, affinché ognuno di noi si possa satollare, trarne vantaggio e orgoglio, crescere nella conoscenza, evitando di sgomitare e rispettando la fila… “A ciascuno il suo” diceva Sciascia l’immortale, mentre sullo sfondo, il primo che passa e si siede sullo strapuntino giusto, sta modulando quasi volesse sfottere: “ e a me quello che me tocca per diritto acquisito, perché so bello, dritto e figo” …E veniamo a Carlo Marino, l’uomo dei Miracoli, quello che con l’occhio stellato, l’ugola palpitante e la commozione che sfrantummava persino l’eco dei suoi accenti, ha tenuto il suo bravo discorso ai casertani…attribuendo secondo le attitudini intime, le deleghe ai suoi prodi: le foreste ad Antonucci con mascherina e cappello similmarmotta alla Davy Crockett e il Puc, signori della corte, il Puc, soldati della cavalleria ruggente, il Puc, mistici e laici il Puc… a…Franco De Michele, assieme alla delega all’Urbanistica…OMIODDIO! Se la delega al Puc cioè all’Urbanistica, fosse stata assegnata a qualcun altro, a qualsiasi altro, persino all’arcangelo Gabriele, avremmo perso il sonno e la fantasia a furia di analizzare gli orizzonti perversi dell’impossibile, per arrivare ad evidenziare meccanismi e verità nascoste nell’affaire più produttivo ed interessante dei prossimi anni, ma…con la nomina di De Michele, cadono miseramente i virtuali geroglifici che ci preparavamo a a decifrare. Il piano è talmente freddo da risultare trasparente. Da qualsiasi parte o lato tu lo capovolga, è lucido, perfetto come la tempesta…disorientante nella sua assenza di appigli. Tutto da leggere e da scrivere…nessuna storia del passato da memorizzare ed un futuro tutto da scoprire… Grazie! Il caffè lo prenderemo in terrazza, dove sostano, dopo la partita, i giocatori d’azzardo blasonati. I giochi preliminari sono fatti…qualcuno intanto pensi ad avvisare il consigliori onorario, commosso e di fresca nomina, che non può comprare neppure un temperino con i soldi del Comune in dissesto e se per caso vuole fare un disegnino, il foglio deve portarselo da casa altrimenti, qualcuno potrebbe accusarlo di peculato…Hasta la verdad siempre!