PRECARI SANITA’, LA CISL CAMPANIA IN PIAZZA IL 15 GIUGNO

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CASERTA – Il Segretario Generale della Funzione Pubblica della provincia di Caserta Franco Della Rocca, chiama a raccolta tutti i precari di Terra di Lavoro affinchè nessuno manchi a Napoli la mattina del 15 giugno al Centro direzionale. “E’ arrivato il momento di mettere un punto a tutto quello che sta accadendo, la sanità è di tutti, basta far finta di niente abbiamo un problema irrisolto da anni, i lavoratori vengono trattati come oggetti usa e getta, e parliamo di personale che ha garantito i LEA, i livelli essenziali di assistenza anche in tempo di covid, un impegno ed un sacrificio che tuttora non viene riconosciuto. Solo qualche mese fa erano eroi oggi angeli con la valigia. Abbiamo l’assoluta necessità di non mancare il 15 giugno a Napoli, non solo la sanità e i precari, ma tutti uniti, anche i vari comparti, le funzioni centrali, i dirigenti, i coordinatori dei dipartimenti, gli RSA degli enti locali e delle funzioni centrali. Come Segretario Generale lancio un appello affinché i lavoratori arrivino in massa anche con le proprie famiglie, è una manifestazione pacifica ed è una battaglia non solo dei lavoratori, ma anche delle loro famiglie. Questa volta dobbiamo essere uniti in una battaglia che vede la sanità campana ed in particolare la sanità casertana così in affanno. La medicina territoriale non ha decollato, a niente sono servite le emergenze che si sono succedute nel tempo. Abbiamo bisogno di riorganizzare la sanità pubblica e lo vogliamo fare iniziando dal PERSONALE PRECARIO, la precarietà deve essere un’eccezione e non la norma”. “La Costituzione ci dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro – continua Della Rocca – ma quale lavoro, sicuramente non il lavoro precario. Una politica del tempo determinato e del precariato non si sposa con l’efficienza e l’efficacia della macchina della pubblica amministrazione, abbiamo bisogno di certezze per dare futuro i nostri giovani. Lorenzo Medici, il nostro Segretario Generale ha avuto un grande intuito nel portare avanti questa iniziativa, i lavoratori precari non vanno lasciati da soli e la Cisl FP Campania è stata un faro in questa in questa vicenda così scura. Devono darci spiegazioni anche sulle disparità di trattamento, la regione Lazio per esempio, proroga già contratti a 36 mesi, qui in Campania, nel casertano, stiamo ancora prorogando contratti ad 1 mese e a 6 mesi, è vergognoso. Che venga restituita la dovuta dignità a questi lavoratori, molti di loro ci hanno rimesso la vita pur di fornire a noi un’assistenza seria e puntuale in tempo di covid”. Di seguito il Comunicato della Cisl Fp Campania, la CISL FP ha promosso una iniziativa per sostenere le legittime preoccupazioni dei circa 7000 precari, in servizio n1 SSR tra quello storico (circa 2000) e quello reclutato per contrastare l’emergenza COVD 19 (circa 5000). Abbiamo molto apprezzate I’ atto di indirizzo approvato all’unanimità in seno al Consiglio Regionale nel DEFR di accompagnamento alla legge di bilancio, che indica di riallineare i contratti in essere a 36 mesi e i nuovi per lo stesso arca temporale, ovvero 36 mesi.  Ci dispiace constatare che a distanza ormai di 6 mesi, tale espressa volontà istituzionale sia rimasta lettera morta, arenata tristemente nella palude della tecnocrazia. Affermare il primato della politica sulla burocrazia ottusa crediamo sia un punto cardine della democrazia specialmente quando i temi trattati riguardano la dignità delle persene e i lavoratori quali gli operatori sanitari che, seppur precari, stanno dimostrando quanta siano decisivi nel contrasto all’epidemia. La storia della CISL dimostra che mai la sua azione è stata influenzata da pregiudizi politici o da appartenenze ideologiche, ma sia sempre legata al merito delle questioni con il solo scopo di salvaguardare i diritti e di difendere i deboli. Su questa impostazione vi invitiamo a partecipare all’ iniziativa che abbiamo promosso per avere il Vs. prezioso contributo teso a condividere soluzioni a supporto del futuro lavorativo di tanti giovani professionisti per anni condannati ad emigrare in altre regioni pur di trovare un lavoro dignitoso. Nel contempo siamo convinti the rilanciare il SSR recuperando i gap strutturali accumulati in 10 anni di commissariamento, sia in termini di organico che di strumentazione, sia un obiettivo comune a partire dallo scorrimento delle graduatorie degli idonei ai vari concorsi effettuati tenendo ben presente che il fabbisogno reale è di almeno 20.000 operatori sanitari. Contiamo davvero sulla presenza offrendo la possibilità di esprimere il vostro pensiero dal nostro palco, e quando dice “nostro” intendiamo parti sociali ed istituzioni perché la crisi sociale in atto oggi impone comportamenti responsabili che devono superare gli inutili e dannosi protagonismi di parte.