“Due dissesti in cinque anni di governo Marino: è questa la sintesi estrema dell’operato di chi è attualmente alla guida della città. – lo dichiara il candidato sindaco Pio Del Gaudio -.Una gestione fallimentare che non può trovare alibi nel passato, ma solo in politiche economiche dissolute messe in atto dall’attuale primo cittadino che sta condannando Caserta al terzo dissesto. Marino non solo non ha portato avanti l’azione di risanamento che avevamo avviato con la mia giunta, ma ha contratto nuovi debiti che lo hanno portato a dichiarare già un secondo dissesto e che lo porteranno nelle prossime settimane a certificare il terzo. Tale modo di agire assai paradossale ed originale merita un approfondimento prima di tutto dal punto di vista professionale e poi da un punto di vista politico. Siamo al 28 Giugno 2021 e l’Amministrazione Comunale della Città di Caserta non ha ancora approvato in consiglio comunale il bilancio relativo all’anno (Rendiconto) 2020 pur avendolo approvato in Giunta con delibera n. 80 del 27 aprile 2021 e nelle prossime ore si accinge ad approvare in consiglio il Bilancio preventivo 2021- 2023. Perché tale comportamento da parte dell’amministrazione? Siamo a Giugno 2021, come detto.
L’amministrazione ha ovviamente il quadro chiaro e definitivo del Rendiconto 2020 (chiusosi da 6 mesi) ed approvato in Giunta.
Ed allora perché non lo approva in Consiglio dando evidenza pubblica a tale atto? E perché approva prima il preventivo del 2021 rispetto al Rendiconto 2020? Un controsenso. Si fa prima quello che si sarebbe dovuto fare dopo?
Semplice.
L’Amministrazione sa perfettamente che il 2020 chiude con un disavanzo mostruoso di circa 20.000.000 milioni di euro.
Perché è a conoscenza di questo dato?
Semplice.
Il Rendiconto 2020, come detto, è stato approvato già in giunta il 27 aprile 2021 con la delibera n. 80 e chiude con un disavanzo di – 20.435.143,16 come tra l’altro certificato dai Revisori dei Conti nella loro relazione a pagina 5.
Tale disavanzo è determinato anche dalla sentenza della Corte Costituzionale 80/2021 e successive interpretazioni, sulla base della quale le quote capitali delle anticipazioni di cassa non restituite ad oggi (somme anticipate all’Ente dal Tesoriere), a differenza del passato determinano disavanzo e tale disavanzo ai sensi dell’art. 188 del Testo Unico degli enti Locali deve essere ripianato entro la scadenza del mandato del sindaco.
Quindi l’amministrazione in carica entro ottobre 2021 avendo speso in modo esagerato come evidente a tutti ed avendo determinato il citato disavanzo, deve ripianare (risparmiare) 20.000.000 milioni di euro il che è impossibile in campagna elettorale o meglio non conviene.
Questo è il motivo vero per il quale il Bilancio 2020 (viene congelato) e non viene ancora approvato in Consiglio pur essendo stato approvato in Giunta.
Questo è il motivo vero per il quale si preferisce approvare il Bilancio Preventivo del 2021 dimenticandosi volutamente il 2020.
Non si vuole dire alla città la verità sul disastro finanziario dell’Ente.
M andiamo avanti.
I colleghi Revisori nella Relazione al bilancio Preventivo 2021 – 2023, in approvazione come detto, evidenziano in modo evidente e formale tale situazione.
Anzi sottolineano, in sostanza, come anche per il 2021 (oramai quasi concluso) le entrate previste derivanti da IMU, TARI e addizionali, siano assolutamente spropositate tenuto conto che, a causa del covid, l’ente non solo non ha potuto assolutamente incassare le somme previste nel bilancio ma probabilmente non le incasserà mai.
In sostanza i Revisori dicono come è possibile approvare per il 2021 entrate spropositate quando oramai siamo a Giugno 2021 e tali entrate, verificabili, sono state incassate?
In sintesi, le entrate sono gonfiate per sistemare il quadro finanziario anche del Bilancio 2021.
CONCLUSIONE.
L’Amministrazione in queste ore approverà un Bilancio Preventivo 2121- 2023 ma senza tenere conto erroneamente, che il rendiconto 2020 (non approvato in consiglio ma approvato in giunta) ha un disavanzo da ripianare entro le elezioni di oltre 20.000.000 di euro.
In sostanza l’amministrazione sta trasferendo al prossimo Sindaco un bilancio complessivo (2020 – 2021) con un disavanzo di circa 25.000.000 / 30.000.000 euro che obbligherà alla dichiarazione dissesto.
Tale dissesto sarà stato causato esclusivamente dagli sprechi degli ultimi 5 anni e determinerà conseguenze disastrose, come mai in passato, (difficoltà ad accedere a finanziamenti, stop ad assunzioni, stop al pagamento dei fornitori ecc) e soprattutto il taglio di tutti i servizi pubblici essenziali.
Il quadro è devastante”.