ACDX CASERTANO, AMMINISTRATIVE D’OTTOBRE: FUMATA NERA, RAGGIUNTA LA LINEA DI NON RITORNO

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  Nicolò Cuscunà scaled 1 150x150 ACDX CASERTANO, AMMINISTRATIVE DOTTOBRE: FUMATA NERA, RAGGIUNTA LA LINEA DI NON RITORNO

–   di Nicolò Antonio Cuscunà   –                                                   

Ad ogni cosa c’è un limite, oltre il quale si giunge all’insopportabile indecenza del non agire. Non riusciamo a comprendere come i cosiddetti leader delle componenti del Cdx, possano ancora tacere, rispetto ai loro doveri derivati dalle responsabilità assegnate dai rispettivi partiti. La città attende di conoscere, i casertani meritano di sapere su quali proposte elettorali saranno chiamati ad esprimersi. Il fermento politico è vivo, pulsante e si fa notare. La sinistra ufficiale (PD) si è votata alla “pubblicità progresso” di Carlo Marino produttore di spot senza scuorno. Pur di fare dimenticare le incancrenite inerzie e incapacità d’arrogante potere, promuove faraonici e irrealizzabili progetti. Il civismo contrapposto al marinismo, civismo di sinistra, radicale, laico, blasonato e chic, ringrazia il posticipo elettorale pandemico, grazie al quale tesse strategie e alleanze pur di scongiurare il Marino bis. Uguale cosa accade nell’area dei non allineati del centrodestra, laico e distante da entrambi gli schieramenti. Insomma, il civismo elettorale, impregnato di politica amministrativa di più dei partiti del cosiddetto centrodestra, cresce in consensi grazie alla credibilità degli aderenti ed ai programmi proposti. Nel centrodestra ufficiale, l’unica nota arriva dalla nomina, defenestrazione per inerzia, nell’assemblea nazionale degli EE.LL. di F.I. di Giorgio Magliocca presidente dell’Ente Provincia di Caserta.  Nomina fatta passare per premio, di fatto, da leggere come sonora sconfitta personale e politica. Giorgio Magliocca è presidente della provincia di Caserta, nominato col sistema elettivo di secondo grado, cioè, non direttamente votato dai cittadini elettori, ma dai consiglieri comunali in carica nei comuni di tutta la provincia. Avevano detto d’avere soppresso un Ente inutile e dispendioso per le tasche dei contribuenti, di fatto lo hanno sottratto al voto democratico e diretto dei cittadini per passarlo al voto mediato e trasversale dei partiti e movimenti (Magliocca viene eletto per strane dimenticanze del PD). Col nuovo incarico Magliocca lascia da coordinatore provinciale di Forza Italia, ambito nel quale ha brillato per incapacità organizzative. L’onorevole Carlo Sarro, nuovo coordinatore, riceve un’eredità difficile, sollevare le sorti di F.I. ridotta a patito fantasma. Ordunque, il centrodestra di F.I., Lega e F.d.I., finge di discutere ai tavoli provinciali, regionali e nazionale, per scegliere il meglio del meglio dei politici da indicare agli elettori. No, non ci stiamo. Non è così. Il centrodestra brancola nel buio delle sue inconsistenze politico-organizzative, annaspa nel vuoto per assenza di classe dirigente cresciuta dal basso. Abbonda di capi e capetti, posizionati distanti l’uno dall’altro, impegnati nel maldestro tentativo di difendersi e difendere il proprio fortino. Fortilizi chiusi e lontani dal Paese reale.  Ammettendo abbondino di “presentabili” da candidare a sindaco e consiglieri, incomincino a presentarli. Convochino le primarie, casomai interne, si sottopongano a scelte effettuate alla “luce del sole”. Ritornino alle sane tradizioni delle assemblee dei circoli e sezioni, alle assisi provinciali, ai convegni anche in webinar. Insomma, se ci sono, escano allo scoperto, esternino programmi e modalità strategiche per attuarli. Palesino i loro progetti di polita amministrativa locale, lasciando ai loro leader i temi nazionali. Da parte nostra, per il ruolo assegnatoci dall’opinione pubblica ed alla storia di cui ogni uomo è portatore, crediamo raggiunto il tempo di demarcazione oltre il quale ognuno dovrà fare per conto proprio. Mescolare capre e cavoli, tentare amalgami oramai non credibili, camuffare alleanze improbabili, farsi abbracciare da ipotetici alleati annaspanti in acque tempestose, non conviene.  Alla sana politica, cui è votato il “civismo libero della bella gente di Caserta”, è d’obbligo percorrere da soli l’eroica strada da edificare sicura, larga e dritta. Ognuno è artefice e responsabile delle proprie azioni. Le strade sono distinte, tracciate verso la uguale direzione, la meta è e potrà raggiungersi anche percorrendole in tempi e modalità differenti. Ognuno saprà assumersi personali e politiche responsabilità. Ognuno si presenti al giudizio degli elettori con propri programmi e amministratori, i casertani sapranno giudicare e scegliere.  Caserta non può subire un Marino bis.