BRUXELLES – “Dopo le recenti nomine del coordinatore regionale di Forza Italia in Campania credo sia arrivato il momento di dire con chiarezza che la gestione portata avanti dal senatore De Siano non ha nulla a che vedere con la democrazia e il confronto interno. – dichiara l’On. Aldo Patriciello, europarlamentare di Forza Italia – In questi quindici anni in cui ho rappresentato Forza Italia al Parlamento europeo non ho mai interferito nella gestione territoriale del partito, nonostante sia sempre stato tra i primi eletti in ogni competizione elettorale grazie alle migliaia di consensi raccolti in quasi ogni comune delle cinque province della Campania. L’ho fatto sia per rispetto nei confronti del coordinamento regionale sia perché, in tutta onestà, mi sarei aspettato di essere coinvolto di più nelle scelte organizzative del partito sul territorio, cosa che non è mai avvenuta. Ma c’è un limite a tutto. La gestione del coordinatore De Siano è oramai frutto di scelte che poco hanno a che fare con il confronto democratico all’interno di un partito che ama definirsi liberale come Forza Italia.
Non c’è da meravigliarsi se il nostro partito sia passato dal 17% delle Regionali 2015 al 5% delle ultime, continuando a perdere consensi e amministratori sul territorio a vantaggio dei nostri alleati di centro-destra. De Siano dovrebbe interrogarsi su questi dati e sulla scarsa capacità attrattiva del nostro progetto politico. Non mi meraviglia il fatto che abbia perso, da candidato sindaco, persino le amministrative a Lacco Ameno, il suo stesso Comune. Un partito non può essere un fortino chiuso e arroccato su se stesso, né deve somigliare a un club privato in cui può crescere solo chi è gradito al coordinatore regionale. Io sono abituato a confrontarmi con gli elettori giorno dopo giorno. E soprattutto sono abituato ad essere eletto con le preferenze, a differenza dal senatore De Siano la cui ultima elezioni con le preferenze risale alle Regionali del 2010, ben 11 anni fa.
Non è una questione di merito, ci mancherebbe, ma di metodo. – conclude l’esponente berlusconiano – Nulla contro i nuovi coordinatori provinciali e cittadini, di cui ho grande stima e rispetto. Ma credo sia un dovere morale sollevare un problema che è sotto gli occhi di tutti e sulla bocca di tantissimi amministratori cittadini che non si sentono più adeguatamente rappresentati da una gestione che definire patriarcale è poco”.
Si sta in un partito e poi si propaganda alle scorse regionali per una lista che sostiene de luca. questo non le ricorda niente?
On.ma i suoi 15 anni di militanza non le sembrano un po’ troppi per prendere atto che questa di FI è una classe politica(?) che ha come motto meglio l’uovo oggi che la gallina domani?Con l’aggravante che l’On. Berlusconi è avanti con l’eta’per cui le “cavallette” devono pensare a come sbarcare il lunario nel domani……!E Lei vuole parlare di democrazia e di forza liberale in un contesto del genere?……Non abbai alla luna!!
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