CATANIA – Il mondo perde oggi un grande artista. Si è spento questa mattina, nella sua residenza a Milo, in Sicilia il cantautore Franco Battiato grande maestro della musica a tutto tondo. Aveva spaziato dal rock progressivo alla musica leggera, dalla musica etnica a quella elettronica, dall’opera lirica alla profonda e sensibile canzone d’autore. Aveva 76 anni e da tempo, per una malattia, si era ritirato dalla scena pubblica.
In oltre 50 anni di carriera era stato uno studioso ed un avanguardista della musica, raggiungendo una grande popolarità ed ottenendo il maggior numero di riconoscimenti dalle più importanti associazioni musicali, come il Club Tenco che negli anni gli ha conferito tre Targhe ed un Premio Tenco. “La cura”, “Bandiera bianca”, “Voglio vederti danzare“, “Centro di gravità permanente”, “E ti vengo a cercare” sono alcune delle pietre miliari che rimarranno nella storia della musica italiana. “
Ci la lasciato un Maestro. – è stato il commento del ministro della cultura Dario Franceschini – Uno dei più grandi della canzone d’autore italiana. Unico, inimitabile sempre alla ricerca di espressioni artistiche nuove. Lascia una eredità perenne”.
Una caduta dal palco poco prima dei suoi 70 anni nel 2015, gli aveva lasciato una serie di conseguenze che gli hanno reso la vita difficile, accompagnandolo fino a questa stamattina alle 5 dove si è spento.
Erano trascorsi oltre 50 anni dalle sue prime esperienze musicali a Milano, dal suo primo contratto discografico ottenuto grazie al suo grande amico Giorgio Gaber che tra l’altro, insieme a Caterina Caselli, (i due conducevano il programma “Diamoci del tu”) ha ospitato, nel 1967, la sua prima apparizione televisiva. In questi decenni Franco Battiato ha costruito un percorso davvero unico nel panorama italiano.
Il filosofo Manlio Sgalambro è stato coautore di molti suoi testi musicali, ma con lui debutterà anche nel cinema scrivendo a 4 mani il film PerdutoAmor (2003), originale storia di formazione ambientata tra la Sicilia e Milano negli anni ’50 e ’60, con la quale vince il Nastro d’argento 2004 come miglior regista esordiente. Nel 2005 dirige A. Jodorowsky nel ruolo di Ludwig Van Beethoven in Musikanten e nel 2007 dirige un’opera interamente incentrata sulla spiritualità: Niente è come sembra. Nel 2013 è protagonista del documentario girato da Giuseppe Pollicelli e Mario Tani Temporary Road – (Una) Vita di Franco Battiato, presentato alla 31esima edizione del Torino Film Festival.
Ansioso di esplorare e condividere la musica collaborerà con moltissimi artisti, da Claudio Baglioni ai CSI, da Enzo Avitabile a Pino Daniele, dai Bluvertigo a Tiziano Ferro, Celentano, Subsonica, Marta sui Tubi, influenzando fortemente le carriere di Alice e Giuni Russo. Non è certo un caso che sia rimasto un punto di riferimento anche per le nuove generazioni che ancora oggi vedono in lui un modello di originalità e di curiosità verso il mondo.
