L’ASL DELLE MERAVIGLIE CONTINUA A STUPIRE PER LA PROPRIA INEFFICIENZA…MA INTANTO SPUNTA IL GAZEBO
– di Salvatore Zinno –
Della incapacità organizzativa e gestionale dell’ASL di Caserta non finiremo mai di meravigliarci, questo giornale ne racconta (carte alla mano) tutti i giorni…e tutti i giorni si rasenta il paradossale.
In questa “aziendona” sanitaria provinciale, stabulano dei ronzini purosangue di rango elevatissimo (è un ossimoro, lo sappiamo…ma tant’è), che roteano ciclicamente di direzione in direzione, ricoprendo solo ed esclusivamente incarichi apicali spettantigli dall’alto della loro investitura politica…e basta!
Conoscenza accademica, competenza medica, ricerca scientifica pari allo zero…ma conoscenza del sottobosco politico e capacità di accasarsi alle corti del potente di turno, superiore all’eccelso!
Premesso ciò, e stabiliti i “criteri di valutazione” ritorniamo sull’argomento “Centro vaccinale” covid-19 di Sessa Aurunca e sulla sua scellerata collocazione dentro al vecchio ospedale San Rocco…una struttura di quattro/cinquecento anni fa situata nel bel mezzo di un curvone a gomito in una zona densamente abitata della città, senza possibilità di parcheggio e di accoglienza per persone anziane o non deambulanti…sembra quasi una riedizione della mitica “Coppa Cobram” di fantozziana memoria con scivolata nel famoso ristorante “al curvone” frutto della penna di Paolo Villaggio e Neri Parenti.
Basterebbe già questo per chiudere l’articolo…e magari chiudere anche gli uffici degli “scienziati” che hanno avuto la geniale pensata, ma a noi piace tormentarci fino ad un grado superiore alla norma, e vi raccontiamo.
È di questi giorni, una messe di trafiletti più o meno critici verso il posizionamento dell’hub vaccinale in quel sito ameno e assolutamente inadatto che hanno acceso dei piccoli dibattiti tra i soliti frequentatori del web, nei quali si è espressa indignazione e disappunto; ma a nessuno degli indignados è punta vaghezza di dire le cose come davvero sono.
La polemica e l’indignazione a poco servono se non sono finalizzate alla individuazione di una responsabilità ed un colpevole, e quindi di un’azione correttiva sulle attività in essere.
Noi, il colpevole ce l’abbiamo e lo abbiamo scritto decine di volte, basta andarsi a dare una sfogliata virtuale ai numerosi articoli di AppiaPolis sul tema…la responsabilità dell’allestimento e della gestione del centro vaccinale del San Rocco è del Direttore Sanitario del Distretto14, il buon dott. Salvatore Moretta; un fuoriclasse delle discipline di cui dissertavamo poc’anzi; oppure un emulatore di Fantozzi/Villaggio/Parenti?
Moretta infatti, dopo vari incarichi dirigenziali all’interno della Direzione Generale di Caserta, è stato inviato sul campo per mettere a frutto la sua esperienza (eufemismo) nella gestione di strutture complesse; prima ha ricoperto l’incarico di Direttore Sanitario del San Rocco dopo di che ha occupato la poltrona di Direttore del Distretto14…pronto per salire il successivo gradino che lo porterà a nuovi alti incarichi.
Bene, applausi al dottor. Moretta ed auguri per una lunga carriera…
Solo sua però è la responsabilità di quell’oscenità (in complicità con qualche illuminato geometra dell’ufficio tecnico ASL) che è sotto gli occhi di tutti, dell’hub vaccinale sessano, del quale AppiaPolis ha scritto tanto ed in tempi non sospetti (Leggi quì ). Non solo i problemi di parcheggio e di sovraffollamento, continuamente denunciati dai cittadini (ultime le denunce web dei gruppi del “Mensile Suessano” e di “Gruppo Città Rinascita”), ma anche e soprattutto la coabitazione pericolosissima di un elevato numero di utenti con il reparto riservato ai fragili pazienti oncologici, la mancanza di un adeguato sistema di accessi in sicurezza, avendo il sito scelto un solo ascensore, ma anche totale assenza di un adeguato spazio in grado di accogliere ed ospitare i pazienti anziani, magari non deambulanti autonomamente.
A tutto questo, come detto, si aggiunge il problema mobilità…affidato alla libera interpretazione degli automobilisti, assicurando quindi la creazione di veri e propri ingorghi a croce uncinata (cit. “Così parlò Bellavista” – L. De Crescenzo) che sovente paralizzano il traffico del quartiere impedendo la circolazione anche alla vicina caserma dei Carabinieri…collocata in una gola isolata dalla stessa mano politica che di fatto gestisce le nomine nell’ASL e che da un ventennio determina il nulla politico sessano…il solito, ingombrante, imbarazzante Gennaro Oliviero.
La viabilità sulla c.d. strada del Carmine, è stata già oggetto di approfondimento da parte nostra, ricorderete quando poco più di un anno fa fu trasformata in una sorta di sala da boowling (Leggi quì ) posizionando quei simpaticissimi birilli bianchi ai margini della già stretta carreggiata, rendendola prima senso unico, poi doppio senso, poi senso unico ancora e di nuovo doppio senso senza arrivare a nulla di concreto se non ingarbugliare di più le cose rispetto all’andamento primitivo della viabilità; che più o meno funzionava.
Restando però sul tema del centro vaccinale, davvero abbiamo difficoltà a comprendere la testardaggine di non voler tornare sui propri passi, constatato il fallimento dell’operazione, per perseguire idee alternative.
Certamente non può essere un’alternativa, quella proposta dal Commissario Prefettizio Cantadori, il quale imbeccato dalla “dirigenza” del PD sessano, ha proposto di allestire un centro vaccini al campo E. Prassino, utilizzando le strutture già presenti fornite dalla Protezione Civile regionale…trattasi di una (e sottolineiamo una) tenda buona per il campeggio estivo in pineta; e ci fermiamo qui per carità di patria.
Però un’idea alternativa c’era stata, ovvero la messa a disposizione del Vescovo Piazza del Seminario vescovile sessano, a poche decine di metri dall’ospedale (quindi pronti ad intervenire per ogni malaugurata evenienza), con un ampio piazzale per ospitare le automobili degli utenti, numerose sale salette e servizi igienici per accogliere i vaccinandi, senza intasare la viabilità cittadina e senza dare fastidio a nessuno: utenti e abitanti del quartiere.
Invece, inspiegabilmente, il prode Moretta decise che no, l’offerta non si doveva accettare…e i risultati sono quelli che vediamo tutti i giorni; ecco che i sindaci dei comuni confinanti i cui cittadini afferivano al San Rocco, stanno facendo i diavoli a quattro per organizzare dei propri hub vaccinali e prendere le distanze da Sessa Aurunca e dagli “eclettici” dirigenti dell’Asl.
Non tutto è perso però, perché è pur vero che i disagi sono tanti e li abbiamo elencati in larga parte…però, e ci teniamo a ribadire il però, per proteggere i nostri prodi vaccinandi del San Rocco dall’arrivo del solleone di stagione, è comparso un bel gazebo.
Poi dice che non c’è efficienza…