ASL, I SINDACATI E IL COMMENTO DELL’OLIGARCA

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(f.n.) – Ogni tanto qualcuno si alza al mattino e con quattro righe, riesce a mettere il mondo di buon umore…Accade che un gentile lettore che si firma Oligarca, legga e commenti l’articolo relativo alla presa di potere del Dg dell’Asl Ferdinando Russo, nella gestione delle posizioni organizzative del comparto e alla conseguenziale collocazione nell’angolo dei sindacati, ai quali avrebbe tolto la “pazziella” dalle mani. Oligarca ha solo sbagliato inavvertitamente la collocazione del suo commento che è finito sotto ad un altro articolo di AppiaPolis, poco male… il senso non cambia. L’Oligarca scrive e vale davvero la pena di riportare integralmente il tutto …l’unico rammarico consiste nell’impossibilità di leggere a voce alta e con la giusta inflessione ciò che scrive e far sì che il mondo ascolti…sarebbe un capolavoro artisticamente modulato di sottile ed intenzionale “lasciato intendere”:

“Dott.ssa guardi che noi sindacati dell’Asl, nonostante i problemi giudiziari degli altri, già siamo d’accordo. I nostri interessi vengono prima di tutto e nonostante tutto. Abbiamo comandato e comanderemo anche questa volta. Lei continui a scrivere, fa bene! In fondo l’interesse dei sindacati è che: tutti lavorino e stiano bene, compresa lei. Adesso ci lasci fare i fatti nostri perché noi comandiamo e galleggiamo mentre i direttori o li cambiano o li arrestano. Russo se ne andrà tra poco, come chi lo ha preceduto, noi no…noi siamo sempre qua”.

Eccellente…semplice, conciso e compendioso…la sintesi illuminata di una intera epopea sindacale….il racconto breve di un modo di essere e di vivere…la gestione del potere a prescindere…i fatti loro a tutti i costi e nonostante tutto…il passaggio a Nord-Ovest per evitare il confronto a Sud-Est…la famosa resa dei conti che non arriva mai, perché quando un Dg se ne va, si ricomincia a trattare con un altro… se il Dg se ne va perché lo arrestano, ci sarà la corsa a dimostrare che nessuno aveva mai incontrato il reo neppure di striscio, se il Dg se ne va perché la politica lo invia altrove, ci sarà al corsa a ri-lubrificarsi la lingua in attesa del nuovo…e anche lì occorre tempo…perché gli organi muscolari si usurano nel tempo e per l’uso continuato…quindi… tempi per rese dei conti non ce ne sono…La politica dell’uno troverà spazi sicuri nell’interesse dell’altro…e così via all’infinito…all’infinito? Nelle parole dell’Oligarca l’ironia si spalma su uno strato denso di amara consapevolezza, che sembrerebbe escludere la possibilità di un cambiamento…Morale: l’istinto di sopravvivenza della cofecchia, nella sua sacralità aguzza l’ingegno e consente in virtù dell’assenza di scrupoli che ne caratterizza la formazione, di rinnovarsi e riciclarsi e trovare una sua collocazione sotto qualsiasi costellazione…Ma…fino a quando? Hasta la suerte, companeros!