BENEVENTO – Storia di solidarietà ed empatia che arriva direttamente da Cusano Mutri. L’iniziativa è di Immacolata Petrillo, che lo scorso 9 gennaio è stata eletta consigliere US Acli Benevento con delega alla lotta a ogni forma di violenza, da quella nei confronti delle donne al bullismo. Ma la solidarietà della Petrillo va oltre, e le iniziative svolte sotto il simbolo provinciale Acli sono sempre le più amate dai suoi concittadini e da chi conosce il suo modus operandi, sempre col cuore in mano. “Nella giornata di ieri – dichiara la Petrillo – personalmente e per conto dell’US Acli Benevento ho consegnato numerosissime “pizze mosce” alla popolazione più fragile di Cusano Mutri. Da sola, in auto, munita di guanti, mascherina e igienizzante sono andata incontro alle persone più in difficoltà. Una iniziativa che già lo scorso anno, in pieno lockdown, è stata svolta a Cusano e che ha generato lacrime di gioia e commozione. Una iniziativa per ricordare alle famiglie più fragili che non saranno mai lasciate sole”.
Questa, dunque, è la storia degli antichi sapori, del cibo fatto a mano e con amore, del più classico dei classici alimenti di prima necessità. E il senso del generoso dono della Petrillo è quello di dare al pane il giusto valore e di concedere la possibilità, a chi ha limitati mezzi economici, specialmente in questo duro periodo pandemico, di avere in casa l’alimento primario e più prezioso. Una iniziativa nata sotto il segno di Us Acli Benevento, delegazione sannita dell’ente promotore di sport attraverso iniziative funzionali a migliorare la qualità della vita delle persone e della società, che ha acquistato sacchi di farina per poter permettere al titolare della pizzeria “Millennium” di Cusano, Giovanni Civitillo, di panificare, a titolo puramente gratuito e di venire incontro alle esigenze del popolo più debilitato.
“Il presidente Acli Benevento, Alessandro Pepe, ha come sempre accolto la mia proposta di solidarietà nei confronti dei cittadini più fragili. Un segno simbolico che vale molto per chi ha poco e che vuole essere visto come un augurio di Buona Pasqua, pace e serenità. La pandemia ci sta scuotendo terribilmente e molti ne stanno uscendo davvero in condizioni precarie: il mio gesto voleva rappresentare la speranza, l’empatia, la vicinanza. Volevamo dire a queste famiglie: ci siamo e non vi lasciamo soli”.
“In realtà – prosegue la consigliera Petrillo – ci siamo sempre stati. Tutti hanno bisogno di vicinanza, supporto, calore, ma purtroppo questo è un periodo molto duro che mette in risalto le fragilità più alte. Il dono più grande che si riceve da un gesto di solidarietà è il ringraziamento che proviene dagli occhi di chi riceve. Tante famiglie nell’aprirmi le porte di casa, ieri, sono rimaste sbalordite. Non mi aspettavano e i loro occhi lucidi di gioia e commozione sono stati il modo migliore per convincermi ancora di più che procedere nel senso della solidarietà è sempre importante. Un dono grande per chi riceve e per chi dà”.
Il Presidente Pepe ha più volte sottolineato la sua vicinanza alle iniziative messe in atto dalla Petrillo e questo “è stato il nostro umile e sentito dono per la popolazione di Cusano Mutri”. Un gesto che fa sentire i cusanesi orgogliosi di un affetto tanto grande. E di una concittadina sempre pronta a donare se stessa al prossimo. “Mi piace rendermi attiva al servizio della mia gente – conclude la Petrillo – Mi metto sempre a disposizione per qualsiasi cosa, il tutto sempre coordinato dall’Acli di Benevento. Amo mettermi a disposizione della mia comunità, facendo la spesa nei supermercati o in farmacia per chi non ha la possibilità di uscire di casa, specialmente in questo periodo in cui uscire il meno possibile è altamente raccomandato. Mi armo sempre di ogni dispositivo di sicurezza interpersonale e parto, a dare sostegno ai miei concittadini più fragili. Ringrazio il Presidente Pepe perché sostiene sempre ogni mia idea e iniziativa. E sono tante le idee che già si stanno formando nella mia testa. Una fucina che non smette di lavorare e di immaginare le prossime attività che svolgerò a servizio della gente mia compaesana. Dare vuol dire crescere insieme e questo è stato il nostro modo più sentito per augurare una buona Pasqua a quei concittadini che purtroppo vivono sull’onda della fragilità e della speranza”.