CASERTA – Comunicato stampa da parte di Cgil, Cisl e Uil Caserta: “La Città di Caserta è a un bivio: la pandemia ha ulteriormente aggravato una crisi che già morde da anni.
La prossima tornata elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione comunale non può risolversi solo in una discussione tra i partiti nella scelta dei nomi ma deve essere l’occasione per un confronto ampio sulle prospettive di rilancio della Città capoluogo e del suo ruolo sia nell’ambito della conurbazione che dell’intero territorio provinciale.
Gli assi di sviluppo sui quali Caserta deve guardare riguardano prevalentemente la vivibilità, il turismo, i servizi, un sistema di trasporto pubblico locale efficiente, lo sviluppo di attività ecosostenibili, la lotta alla povertà relativa e assoluta.
In quest’ottica CGIL, CISL, UIL di Caserta lanciano un appello aprire alle forze politiche, forze sociali, forze imprenditoriali, associazionismo, movimenti civici per aprire una discussione e un confronto intorno al tema decisivo di una nuova visione della Città quale elemento strategico per una progettazione del suo sviluppo.
Nessuno può sentirsi estraneo di fronte al compito di fornire, ciascuno nell’autonomia del proprio ruolo e delle proprie rappresentanze ma in un’ottica di collaborazione e di responsabilità comuni, un contributo di idee, di proposte utili a far uscire Caserta dalla crisi e delineare il suo futuro, sia come Città, sia come centro propulsore di una vasta conurbazione.
In primo luogo, di fronte ad uno scenario sociale reso ancor più drammatico dalla pandemia e che vede fasce sempre più larghe della società casertana precipitare nella povertà come è tristemente testimoniato dal crollo dei consumi e dal ricorso sempre più frequente alle mense attivate dal volontariato sia laico che cattolico, è decisivo che il Comune, pur nelle ristrettezze di bilancio, metta in campo anche nella sua qualità di Comune capofila dell’Ambito territoriale, servizi sociali sempre più confacenti alle necessità dei cittadini, a partire dalle fasce sociali più deboli ed esposte e volti alla inclusività e all’accoglienza.
Un contesto che ci impone di guardare oltre anche nella città di Caserta: cogliere nella crisi pandemica un nuovo impulso per un sistema di istruzione di qualità, questo significa contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica , moltiplicare il tempo pieno e accelerare gli investimenti sul Sistema di istruzione e di educazione da zero a 6 anni, riconoscendo a questa offerta formativa la funzione di primo baluardo contro la povertà educativa, e contribuendo a far uscire il segmento 0/3 anni dalla logica del servizio a domanda individuale.
Altrettanto importante e decisivo, così come già sollecitato nell’incontro avuto su una vera e propria rigenerazione urbana e qualità dell’abitare, anche in rapporto con l’ACER, l’intervento verso le periferie e le frazioni, la cui vita va inserita nel contesto cittadino a partire dal miglioramento dei collegamenti con il centro storico; attraverso interventi di riqualificazione delle strade e degli arredi urbani; attraverso servizi che ne migliorino la vivibilità.
Occorre ripensare al ruolo decisivo di Palazzo Reale come principale attrattore turistico della Città e vetrina di Caserta nel mondo, superando la separazione tra il Monumento vanvitelliano e la Città attraverso una governance partecipata del ruolo del Monumento nelle dinamiche di sviluppo del turismo culturale valorizzando piani turistici che colleghino la Reggia agli altri siti, quali il Belvedere di San Leucio e la sua storia e il Borgo medievale di Casertavecchia.
Rilanciando il valore insostituibile del sistema sanitario pubblico nella nostra provincia e sempre più radicato nel territorio, occorre costruire, anche in rapporto con l’Università e la facoltà di medicina, una visione territoriale intorno al Policlinico, che non può essere confinato solo nel suo ruolo pure decisivo di punta di eccellenza nel campo sanitario ma deve essere l’occasione per costruire intorno ad esso attività economiche con particolare riferimento al campo della ricerca medica e farmaceutica; e operare affinché si possa creare un campus universitario per dare stabilità residenziale agli studenti, sottrarli alla speculazione degli affitti, creare momenti di comunità e di socializzazione.
L’area della ex Saint Gobain, dove tra l’altro incide un vecchio accordo di programma, definito con l’Amministrazione comunale di Caserta, e delle altre aziende dismesse e non utilizzate, possono diventare sedi di attività produttive innovative e di supporto compatibili con il vicino Policlinico e nell’interesse generale dello sviluppo e dei cittadini della città di Caserta.
Infine il MACRICO: si tratta di un’area di enormi dimensioni totalmente abbandonata e inutilizzata; un’area, un vero e proprio polmone verde all’interno della città, che invece può e deve costituire una occasione per migliorare la vivibilità della Città e di una occasione di crescita socio-economica e culturale.
Su questa annosa questione è necessario che si costruisca un rapporto organico con la Chiesa che ne è proprietaria per definirne in un accordo di programma le scelte e le destinazioni nell’interesse collettivo, con il pieno coinvolgimento delle forze sociali, dell’associazionisno, dei movimenti civici
CGIL, CISL, UIL sono in campo per fare la propria parte, nella certezza che questo Appello sarà raccolto da tutti i soggetti che hanno a cuore la Città di Caserta e il suo futuro.