CASALUCE: IMU E TASI, IL CAOS TRA MOROSITA’, PRESCRIZIONI, INEFFICIENZA E…BASSA POLITICA

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  –  di Antonio Cutillo  –                                                                           
CASALUCE – Ancora una volta si è reso necessario l’intervento incisivo della dott.ssa Rodà per portare alla luce un sommerso IMU e TASI che giaceva lì in attesa della imminente prescrizione!!!
Ma facciamo chiarezza: il D.L. 18/2020 aveva disposto, all’art. 67, co. 1, la sospensione dell’attività di accertamento, di riscossione e liquidazione nel periodo compreso tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020, ovvero per 85 giorni.
In termini giuridici ciò equivale a dire che, spirato tale termine, la prescrizione ricomincia a decorrere sommando il periodo precedente a quello successivo, con la logica conseguenza che, gli accertamenti in scadenza per il 31 dicembre 2020, sarebbero stati differiti al 26 marzo 2021, ovvero 85 giorni dopo.
Fin qui nulla quaestio se non fosse per il carattere straordinario del provvedimento adottato!!!
In sostanza, tali morosità contestate risalgono all’anno 2015, tempo ben lontano dall’emergenza epidemiologica, ovvero relative ad un periodo in cui il nostro ufficio tributi avrebbe dovuto operare a pieno regime per il recupero di tali somme, considerato l’assetto finanziario, già  precario, del Comune di Casaluce.
Nulla di ciò è accaduto e allora, per citare una frase di Lubraniana memoria, la domanda sorge spontanea: gli attuali avvisi di accertamento attengono all’anno 2015… e il pregresso?
Ahimé prescritto inesorabilmente!
E le annualità successive al 2015?
È verosimile ritenere che un “cattivo pagatore” non abbia manifestato un ravvedimento operoso negli anni successivi!!!
Così si prospettano due diverse responsabilità: quella erariale di chi doveva, per “munus” pubblico, vigilare ed accertare e quella di cittadini e imprese, i cui nomi resi pubblici sull’Albo pretorio del nostro Comune, lasciano alquanto stupiti.
Certo tra gli stessi figurerà anche l’indigente cittadino (e non ce ne voglia) o colui che per esigue somme si ritrova ad essere moroso, ma nei confronti della stragrande maggioranza il nostro beneficio del dubbio non può essere concesso!
Abbiamo inteso portare alla luce questa vicenda, del resto già pubblica, per ritornare sull’annosa questione del modo marcio di fare politica.
Inutile ribadire che in quegli anni la corrente di pensiero del “mo’ vec’ io” era già particolarmente in voga e che, bastasse una pacca sulla spalla per rassicurare il contribuente circa la non esigibilità del tributo!!!
Del resto, a voler essere maliziosi, dobbiamo fondatamente ritenere che anche gli autori delle famigerate pacche sulla spalla si sottraessero in modo disinvolto ai suddetti pagamenti.
Il tutto con la serena connivenza di chi sul Comune avrebbe dovuto esigere il tributo!
Ma, in realtà, negli ultimi 11 anni, l’intreccio pericoloso tra politica, compromessi, favoritismi, silenzi conniventi di alcuni funzionari e dirigenti comunali hanno prodotto questi risultati: un meltin pot pericoloso in cui il controllo sulla trasparenza dell’attività amministrativa era del tutto assente!!!
In definitiva: chi controllava i controllori?
Nessuno, perché il compromesso imbriglia le coscienze e ti rende ricattabile!!!
Si è reso così necessario il commissariamento del nostro Comune per far comprendere che la corresponsione di tasse e tributi è un dovere civico, che i “furbetti degli avvisi di accertamento” dovranno mettere mano alla tasca e che – questo lo auspichiamo particolarmente – la Corte dei Conti debba essere debitamente attenzionata circa la sussistenza di un ingente danno erariale e, quindi, di una responsabilità contabile di chi, a dispetto di una presunta “alta professionalità”, ha colpevolmente imboccato la strada del “funzionario infedele”.
Noi di UpC continueremo ad essere sentinelle della legalità, a confidare in un imminente passaggio di testimone nella politica di Casaluce, così che dopo il nostro inferno amministrativo “usciremo a riveder le stelle”!!!