con la presente vi chiediamo ufficialmente e senza indugiare ulteriormente di adottare azioni forti e concrete da mettere in campo verso la Softlab, azienda che sta mostrando una arroganza e una mancanza di rispetto dei lavoratori, dei loro diritti e della loro dignità.
Non esiste solo il problema Jabil, da cui sembrate presi completamente, ma esiste anche il problema di Lavoratori ex Jabil e delle loro famiglie, che hanno deciso di seguire i VOSTRI CONSIGLI e di mettersi in discussione accettando un progetto di ricollocazione, fortemente caldeggiato da VOI TUTTI.
Tutto questo per poi vedersi messi in cassa integrazione a zero ore (evento mai verificatosi in Jabil), senza il versamento delle quote Cometa, senza il caricamento delle par/ferie per pseudi problemi di sistema, consentendo di annullare la contrattazione di secondo livello e l’integrazione della cassa integrazione all’80%, ma SOPRATUTTO senza un capannone reale, sempre annunciato a trombe spiegate e mai realizzato.
Noi rappresentiamo il FALLIMENTO del SINDACATO e del progetto di RICOLLOCAZIONE.
Infatti forse la scelta più facile e migliore è stata quella presa dai Colleghi che a dispetto di tutto, dei vostri avvertimenti, hanno deciso di restare in Jabil.
Grande responsabilità l’avete soprattutto VOI, che non avete saputo gestire un progetto di ricollocazione, controllando che esistesse davvero un contratto di locazione di un capannone per diversi anni, un progetto industriale reale e realizzabile (produrre cosa? Per quali clienti già in essere?), e non andando semplicemente dietro alle farneticazione di pseudo-imprenditori esaltati, capaci solo di stare sotto i riflettori a pubblicizzare cose fantasiose e basate sulla sola immagine o più semplicemente attratti dalla consistente “dote” versata da Jabil per ciscuno di noi da loro assunto.
Ripetiamo: CI SIAMO FIDATI DI VOI e DELLE ISTITUZIONI!
Noi abbiamo deciso di aderire, con le vostre garanzie e quelle delle Istituzioni, ad un progetto chiamato “Progetto Fabbrica”, in cui Softlab affermava di voler realizzare sul territorio un sito produttivo, di aver bisogno delle nostre professionalità maturate nel corso di decenni e in cui appunto avremmo continuato con attività analoghe a quelle svolte in Jabil.
Abbiamo dovuto accettare di ricollocarci, nonostante le nostre perplessità, poi rivelatesi fondate, con miseri o addiruttura inesistenti incentivi, rispetto a quelli concessi poco tempo prima. Siamo stati presi alla gola, RICATTATI con il licenziamento coatto e molti di noi, poiché monoreddito, non si potevano permettere di rischiare e resistere alle vessazioni subite, alle mortificazioni fatte per spingerci ad andare via e VOI ci avete assicurato che Jabil era irremovibile sul concedere incentivi o soprassedere ai licenziamenti.
Oggi si parla, giustamente, del problema Jabil, dimenticando però troppo spesso che ci siamo anche noi, PSEUDO-RICOLLOCATI, ancora parte integrante di quel problema, un problema che conta altre 250 famiglie.
Tutto questo per noi è INAMMISIBILE ed INACCETABILE
Piuttosto di concerto con gli altri ex Colleghi (quelli passati ad Orefice in primis), adotteremo azioni forti e chiederemo aiuto ad organizzazioni esterne a quelle confederate, anche ai COBAS se necessario, PRETENDIAMO PARI CONDIZIONI e PARI DIRITTI per TUTTI.
L’ultima Proposta avanzata dall’azienda di ricorrere ai nostri istituti maturati (PAR e FERIE) per compensare i corsi di nuove competenze, è assolutamente VOMITEVOLE, uno schiaffo a cui non siamo disposti a soprassedere e a cui è vergognoso che voi non abbiate già reagito con sdegno!
Vi invitiamo quindi formalmente ad azioni sindacali vere e dure, se necessario smascherando tutte
le menzogne di questa azienda e chiamarla alle sue responsabilità davanti ai tavoli istituzionali.
ADESSO BASTA, TUTTO HA UN LIMITE…ed è stato ampiamento superato!
NON STAREMO PIU’ IN UN ANGOLINO TRANQUILLI AD ASPETTARE E NON LASCEREMO NULLA DI INTENTATO VERSO QUELLO CHE SI STA CONFIGURANDO SEMPRE DI PIU’ COME “PROGETTO FARSA”, un limbo in cui parcheggiare i lavoratori!
Come si dice da noi : “ CCA NISCIUNO E’ FESSO!”