– di Ursula Franco * –
Ilenia Fabbri, 46 anni, è stata uccisa nel suo appartamento di Faenza sabato 6 febbraio 2021 pochi minuti dopo che sua figlia Arianna era uscita per raggiungere suo padre Claudio Nanni, che l’atteneva in strada in auto, e recarsi insieme a ritirare un’auto usata che la ragazza si era comprata.
Il 3 marzo, a neanche un mese dai fatti, Claudio Nanni, 53 anni, e un suo conoscente, Pierluigi Barbieri, 52 anni, sono stati raggiunti da un provvedimento di custodia cautelare in carcere per concorso in omicidio pluriaggravato.
Ilenia Fabbri, al momento dell’aggressione, avvenuta subito dopo l’uscita di sua figlia Arianna Nanni, non era sola, in una camera stava infatti riposando la compagna della figlia, la giovane Arianna M. che, accortasi della presenza in caso di un estraneo, alle 6.06, ha chiamato Arianna Nanni, la quale ha riattaccato per chiamare il 112.
Alle 6.08, Arianna M. ha chiamato Claudio Nanni.
Il telefono di Claudio Nanni ha registrato gli scambi verbali intervenuti tra lui, sua figlia ed Arianna M. grazie ad un’app che l’uomo aveva installato.
La registrazione è di 20 minuti e 53 secondi ed è stata in parte riportata nell’Ordinanza e poi diffusa, non tale e quale, dai Media, con tutta probabilità è pertanto viziata. Lo dico perché è stata diffusa da testate diverse e le versioni non equivalgono, ad esempio, dall’ascolto di due versioni rilevo che alcuni termini dialettali sono stati sostituiti con termini più comprensibili a tutti gli Italiani e molto altro.
Claudio Nanni: Stiamo arrivando verso Imola, adesso torniamo indietro, capito, eh?
Arianna M.: Mi fa male pure la testa, veramente.
Claudio Nanni: Sì, sì, stai tranquilla, stai tranquilla, capito?
Arianna M.: Do… dove siete?
Claudio Nanni: Ma ha… hai sentito dei rumori?
Arianna M.: Non ho sentito bene, però.
Claudio Nanni: Oddio mio.
Si noti l’interiezione “Oddio mio” (Oh Dio mio).
Il Nanni sembra sorpreso.
Arianna M.: Non capisco cosa… c’è qualcuno.
Arianna Nanni: Passamela.
Claudio Nanni: Oddio, aspetta che ti…
Si noti ancora “Oddio”.
Arianna M.: Sento delle voci, correte, correte!
Arianna Nanni: Ho chiamato la polizia, stanno arrivando, cosa c’è? Dai!
Arianna M.: Io non gli apro.
Arianna Nanni: No, dovete aprirgli, cioè…
Si noti che Arianna parla al plurale, non può infatti immaginare che l’uomo sia entrato in casa per uccidere sua madre.
Arianna M.: No, ci sono… c’è un signore, io non gli apro.
Arianna Nanni: Te prendi qualcosa di appuntito, un pezzo di ferro del camino eee… e vai giù.
Arianna pensa ad un ladro, per questo motivo invita Arianna a scendere.
Claudio Nanni: No, no, lasciali in pace, no, no.
Il fatto che Claudio Nanni dica ad Arianna M. di lasciarli “in pace”, nel senso di “non disturbarli”, è inaspettato.
Arianna Nanni: Eh, okay, allora chiuditi in camera.
Poiché la trascrizione non è integrale non sappiamo se è stata Arianna Nanni la prima ad invitare Arianna M. a chiudersi in camera.
Claudio Nanni: Chiudi la camera.
Arianna Nanni: Ho capito, adesso ho chiamato la polizia, gli ho dato tutto, hanno detto che stanno arrivando e che si muovono. Gli ho detto di chiamarmi e niente, ho avvisato la polizia.
Arianna M.: Dove siete?
Arianna Nanni: Eh adesso, alla prima uscita torniamo indietro.
Arianna M.: Però muovetevi.
Arianna Nanni: Eh, siamo qua ad Imola, torniamo su e adesso se… allora… allora adesso te stai qui al telefono. Babbo! Ti muovi anche te però un po’! Allora, vai a ve… vai a vedere lì per le scale.
È inaspettato che Arianna debba invitare il padre ad andare più veloce.
Arianna M.: No.
Claudio Nanni: No, no, che si chiuda in camera, che si chiuda in camera.
Arianna Nanni: Eh, okay, stai zitto! E guida! E vai veloce!
Arianna M.: No, no, no. Muovetevi
Arianna Nanni: Eh babbo, muoviti anche te! Vai un po’ più veloce! Dai!
Arianna M.: Dove siete?
Arianna Nanni: Siamo a Imola, siamo… adesso stiamo riprendendo l’autostrada per tornare indietro. Dai! Per favore! Babbo! Aiutami anche te, per favore! Dai!
In questo breve stralcio, in almeno in 4 occasioni, Arianna ha chiesto al padre di andare più veloce.
Arianna M.: Muovetevi, muovetevi!
Arianna Nanni: Eh… ci stiamo muovendo.
Arianna M.: Dai! Digli di girare in terza corsia, di fare gli abbaglianti.
È addirittura Arianna M., una ragazzina di 20 anni, a suggerire a Claudio Nanni quale comportamento tenere in strada per arrivare prima a casa di Ilenia.
Arianna Nanni: Eh, lo so, lo so, babbo, cerca di andar forte, per favore! Eh adesso, te vai però!
Ancora una volta Arianna invita il padre a cercare di andare più forte.
Claudio Nanni: Eh… Arianna, non sto bene.
Arianna Nanni: Dai! Dai! Eh allora te devi capire che te mi sei al telefono, la Polizia… ho detto di richiamare e non mi dice un cazzo, mio babbo sta male.
Arianna è costretta ancora ad esortare il proprio padre.
Arianna M.: Fate veloce.
Arianna Nanni: Stiamo andando veloce, te cerca di andare un po’ più veloce, per favore!
Arianna invita ancora il padre ad andare più veloce.
Claudio Nanni: Arianna, ho paura!
È il Nanni ad aver paura.
Arianna Nanni: La smetti e vai veloce, invece di darmi una mano, ma dai! Per favore… cioè, io cosa devo dire?
Per l’ottava volta Arianna prega il padre di andare più veloce.
Arianna M.: La mano serverebbe a me.
Arianna Nanni: La mano serverebbe anche a te, eh… ho capito, adesso stiamo arrivando, stiamo arrivando, cosa devo dire?
Arianna M.: Sento dei passi che si avvicinano, muoviti.
Arianna Nanni: Babbo, vai più veloce, per favore! Allora adesso te stai lì, sto chiamando mia mamma.
Per la nona volta Arianna prega il padre di andare più veloce.
Arianna M.: No, no, non chiamarla.
Arianna Nanni: Eh allora non la chiamo, però anche voi mi avete rotto tutti. Dai babbo, suona, fai gli abbaglianti e gira con gli abbaglianti, vai!
Arianna suggerisce al padre quale comportamento tenere in auto.
Claudio Nanni: Non farla uscire dalla camera.
Arianna Nanni: Non esce. Ma sei deficiente!? Vai veloce, e su, metti gli abbaglianti e suona! Abbiamo fretta!
È interessante la domanda|/affermazione di Arianna al padre “Ma sei deficiente!?”, ce la dice lunga sul comportamento del Nanni.
Arianna suggerisce ancora al padre quale comportamento tenere in auto. E’ inaspettato che sia costretta a dirgli “Abbiamo fretta!”
Arianna M.: Eh fate pure presto, cazzo.
Arianna Nanni: Dai, babbo! Muoviti un po’! Smetti di fare la maletta te, dai! Adesso sto arrivando, stai calma, cerca di star tranquilla, adesso arrivo, si sistema tutto e stai tranquilla.
Per l’ennesima volta Arianna invita il padre ad andare più veloce.
Claudio Nanni: Sto andando di corsa, cosa devo fare?
Arianna Nanni: Muoviti un po’ anche te invece di fare “gne, gne, gne”.
Ancora una volta Arianna invita il padre ad andare più veloce e a smettere di lamentarsi.
Claudio Nanni: Cosa devo fare? Scusa. Che discorsi fai?
In Statement Analysis facciamo sempre caso a termini come “Scusa” e “mi dispiace”, e questo a prescindere dal contesto, perché spesso vengono pronunciati dagli autori del reato. Si tratta di una sorta di “Leakage”. Per “Leakage” si intende il rilascio involontario di informazioni, in questo caso informazioni relative al senso di colpa.
Arianna Nanni: Madonna che moina! Invece di darmi una mano stai lì a piangerti addosso.
Ancora una volta Arianna appare critica nei confronti del padre, lo invita a smettere di lamentarsi. È straziante.
Claudio Nanni: Arianna, mi hai fatto paura, mi fa paura, c’è l’Arianna in casa.
Il Nanni ha paura per sé, perché? È lui a riferircelo: ha paura perché “c’è l’Arianna in casa.”
Arianna Nanni: “Arianna, mi fai paura”, cosa devo fare? Muoviti!
Ancora una volta Arianna invita il padre ad andare più veloce.
Claudio Nanni: Stai tranquilla.
Arianna Nanni: Stai tranquilla sto cazzo! Fai come i Carabinieri!
Ancora una volta Arianna invita il padre ad andare più veloce.
Arianna M.: Quanto vi manca?
Arianna Nanni: Siamo qua dalla rotonda. Allora! Per favore! Basta! Dai! Muoviti invece di fare la lagna, per la Madonna!
Ancora una volta Arianna invita il padre ad andare più veloce e a smettere di lamentarsi.
Claudio Nanni: Non mi urlare dietro sto andando, non vedi dove siamo?
Arianna Nanni: Sì ma fai “Oddio, oddio!”, ma pensa a guidare, no? Madonna Santa!
Ancora una volta Arianna invita il padre a smettere di lamentarsi.
Claudio Nanni: Sto pensando all’Arianna che c’ha paura.
Arianna Nanni: Eh io cazzo devo dire? Per favore. Te cosa senti delle voci quindi. Sono qui dalla curva, sto entrando nel parcheggio, te adesso stai con babbo.
Claudio Nanni: Ecco, sono qui.
Arianna Nanni: Sono lì. Dai! Dai! Fermati! Fermati! Fermati! Fermati! Fermati!
Claudio Nanni: Ecco adesso arriva Ar… arriva Arianna, stai tranquilla, arriva Arianna.
Il Nanni non ha accompagnato Arianna in casa sebbene fosse a conoscenza del fatto che con tutta probabilità avrebbe trovato sua madre Ilenia morta.
Arianna M.: Mi sa che ci sono i carabinieri dentro, ho sentito le voci.
Claudio Nanni: Oddio mio.
Si noti ancora “Oddio mio”, in questo caso è stato pronunciato per esprimere agitazione. Il Nanni non sa se il sicario sia stato arrestato o sia riuscito a fuggire.
Arianna M.: Dove stai andando?
Claudio Nanni: Ho paura, stai in casa da sola, a me mi fa paura eh.
Il Nanni ha paura per sé.
Il fatto che dica “stai in casa da sola” è incriminante, come fa a sapere che Ilenia è morta?
Arianna M.: Ho paura per Ilenia, sarebbe già scappata, sentivo urlare.
Claudio Nanni: Eh, le urla di chi?
Claudio Nanni si informa su chi Arianna M. abbia sentito urlare.
Arianna M.: Di Ilenia.
Claudio Nanni: Aspetta che arriverà l’Arianna.
Arianna M.: Carabinieri? Sono l’amica di Arianna, siete i Carabinieri vero?
Arianna Nanni: Babbo!
Claudio Nanni: Oh?
Arianna Nanni: Babbo!
Claudio Nanni: Oh?
Arianna Nanni: Babbo, babbo!
Claudio Nanni: Cosa c’è? Cosa c’è Arianna?
Arianna Nanni: Babbo!
CONCLUSIONI
Lo ripeto, queste conclusioni sono viziate dal fatto che la trascrizione non corrisponde alla lettera alla reale conversazione intervenuta tra i 3 protagonisti. Da una corretta trascrizione si sarebbero potute trarre molte più informazioni.
Claudio Nanni:
ha finto di essere un “deficiente” per giustificare il proprio comportamento al volante, ha infatti cercato di ritardare il più possibile il rientro a casa;
ha mostrato di essere presente a se stesso e di desiderare che il sicario portasse a termine l’azione quando ha detto ad Arianna M. “lasciali stare” e a sua figlia “non farla uscire dalla camera”;
ha chiesto “scusa” a sua figlia;
ha detto ad Arianna M. “stai in casa da sola” prima che sua figlia entrasse in casa e gli riferisse che Ilenia era morta.
Quando Claudio Nanni ha riferito di aver paura per se stesso mi ha ricordato quei soggetti che chiamano i soccorsi dopo aver commesso un omicidio e chiedono aiuto per sé invece che per la vittima. Da un certo momento in poi, sono infatti proprio loro ad avere bisogno di aiuto non le loro vittime. Hanno bisogno d’aiuto per affrontare le conseguenze del loro gesto.
* Medico chirurgo e criminologo, allieva di Peter Hyatt, uno dei massimi esperti mondiali di Statement Analysis (tecnica di analisi di interviste ed interrogatori), si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari