– di Nicolò Antonio Cuscunà –
Ciccio passa a Cola, Cola passa a Ciccio …e per strada si perdono 5.160.976,31 euro. A chi credere?
Apprendiamo lo stanziamento di soldi pubblici per l’edilizia scolastica Campana. Un miliardo e 125 milioni di euro per l’intero paese Italia, suddiviso tra le 20 regioni. La Campania beneficerà di 130 milioni. Nel Recovery Plan, ultima stesura, sono previsti 6,8 miliardi di euro.
A detta del presidente della provincia Giorgio Magliocca, Terra di Lavoro ha ottenuto 16 ml e 340 mila euro. A detta della onorevola Margherita Del Sesto (M5S) la somma ammonterebbe a 21ml e 500mila euro. In poche parole, tra Ciccio e Cola, per strada, si sono persi 5 milioni e 160 mila euro, …mica bruscolini.
Di certe presenze politiche non ce ne eravamo mai resi conto. Bontà loro, deputati e senatori, nominati a rappresentarci in ragione di scelte verticistiche. Oramai accade in tutti i partiti e movimenti. Salernitani e beneventane eletti a Caserta per “benemerenze” nepotistiche; casertani nominati in Sicilia, romani eletti a Caserta. Nel prossimo futuro, potremmo vederci nominato direttamente da Roma, come per gli assessori mariniani da Napoli, il nuovo candidato sindaco di Caserta. Nominati di secondo grado sono i Presidenti delle Provincie. S’è compreso bene, gli Enti Provincia, per legge sottratti alla nomina diretta dei cittadini, vengono scelti dalla “casta” dei consiglieri comunali. Cioè, una “cosa loro“.
Ordunque, questi nominati non stazionano tra la gente, non solo per colpa del Covid, non sai dove incontrarli, ti accorgi della loro presenza solo dai comunicati su giornali e web. Benissimo, o meglio, malissimo. Con enfasi, giubilo, allegria e fanfare al seguito, il presidente Giorgio Magliocca e l’onorevola Margherita Del Sesto ci comunicano l’assegnazione di soldi ministeriali per “risanare l’edilizia scolastica della provincia”.
Non esserne contenti sarebbe un peccato mortale, siamo felici e dubbiosi, come il caso c’induce.
Spieghiamo i nostri dubbi.
Non ci soffermeremo sul bisticcio tra la somma dichiarata dall’uno e dall’altra, crediamo ad un errore derivato dall’enfasi d’appropriarsi di meriti non meritevoli. Cioè, dimenticano, omettono rammentare d’aver compiuto solo il loro dovere “curare gli interessi del territorio di cui sono, a diverso titolo e merito, rappresentanti”.
La circostanza si presta per ricordare, ai signori in questione, che non è sufficiente rendere noto la somma (ancorché insufficiente) assegnata. Il lavoro da fare è successivo, gravoso, tempestivamente da porre in essere per non sperperare i soldi dei contribuenti.
Scrutiamo il pianeta SCUOLA in Campania, solo così potremo renderci conto di cosa non sono capaci i nostri delegati amministratori.
Dal 2014 al 2020, in Campania sono stati progettati 140 iniziative di edilizia scolastica, con disponibilità economica di 265.979,830 euro. Di questi progetti, solo il 9,3% è stato concluso positivamente. Nella nostra regione, per portare un progetto a buon fine, occorre 1 anno e 1/2, in Italia 300 giorni (indagine Ecosistema Scuola – Legambiente 2021).
Nuova governance per superare emergenze e divari tra nord e sud.
Non è sufficiente ottenere i soldi, i problemi non sono legati alla quantità da spendere, ma come spenderli. Tutti sono bravi a spendere, in particolare quando non sono frutto di sacrifici personali (basta pensare come sperpera i soldi pubblici il sindaco di Caserta Carlo Marino – 2,4 milioni di euro per 100 posti auto sottoterra di piazza N. Suppa di Tuoro). Non è questione di spesa, ma di oculati progetti, mirati alla realizzazione di ciò che serve, ed in funzione delle “nuove direttive europee”.
I soldi ottenuti per le 6 strutture scolastiche di Istituti superiori della provincia di Caserta (in città, il Liceo Giannone – 1 milione 657 mila, 147 euro-), sono il primo passo, il difficile arriva con la progettazione. L’edilizia scolastica abbisogna d’essere ripensata e rilanciata in funzione di “sostenibilità ambientale e sociale”. Quest’aspetto è d’obbligo e prioritario alla “transizione ecologica, oltre al superamento della povertà educativa”.
La provincia di Caserta, crediamo, non possegga la mappatura dell’edilizia scolastica, classificata per priorità energetica e sicurezza. Quindi, di cosa vogliamo parlare signori “politici”, divulgatori di notizie contrastanti per somme spettanti?
La Campania vive arretratezza strutturale scolastica da decenni, colmare il GAP ci vorranno anni, soldi, e politici di spessore, non nominati riscalda seggiole.
Alcuni dati, per sapere in cosa consiste il problema scuola in campania.
Nella nostra Regione, il 67% delle strutture scolastiche non ha impianti sportivi adeguatamente efficienti e funzionanti. Solo il 3,4% dei plessi scolastici è adeguatamente funzionante con “mense scolastiche”; il 18% degli edifici, provincie di Napoli, Avellino e Caserta, ha il servizio WIFI e il 13% con rete completamente aggiornata. (dati Legambiente Campania).
Non per concludere la narrazione delle dolenti note: ” Scuola e edilizia scolastica in Campania”, ma di cosa vogliono vantarsi certi politici? Scaricare colpe sopra le spalle d’altri è normale, facile ma non onesto. Per cui, prima dell’enfasi senza risultati, si adoperino per concretizzare i “sogni degli studenti casertani, concedendo uguali opportunità –diritto allo studio– ai loro coetanei di tutt’Italia.
NOTA DI REDAZIONE: Dopo questo articolo è arrivata una nota dell’On Del Sesto che, nell’intento non si sa se di smentire se stessa o di puntualizzare quanto sostenuto dalla Provincia, è riuscita a confondere definitivamente le idee sulla quota destinata alla Campania, e quindi a Caserta, per l’edilizia scolastica.