(f.n.) – La storia dell’Asl locale nasce nelle segreterie politiche che, nel tempo ne hanno dettato i capitoli (guida & monito) ai vari missi dominici, affinché traducessero sul territorio la voce del padrone, evitando ovviamente di intaccare logiche consolidate e il potere dei piccoli “ducetti de casa”, sempre funzionali al sistema… Va da sé che la recente inchiesta sulla corruzione, che ha appiccicato sul petto della comunità casertana, quella patacca di “valore al merito” che, ahinoi, mancava, rappresenta soltanto una parte, del prodigioso risultato del sistema affaristico-clientelare di cui sopra. Una situazione decisamente imbarazzante, che ha inflitto alla comunità casertana, un’altra condanna immeritata, quella di dover subire, l’ennesima mortificazione e non avere alcuna possibilità di attorcigliarsi attorno al dito indice, il cravattino di quei vertici silenti dal ventre molle e far schioccare la frusta in direzione “uscita”. Una discreta dose di vergogna per tutti, non c’è che dire, o no? Eppure, non una sola parola di commento, è stata profferita sulla vicenda, dal governatore Vincenzo De Luca, sempre prodigo di battute discutibili e di definizioni inedite… Questa volta, il truce fustigatore, ha preferito tacere, forse per un residuo di pudore o forse perché neppure questa volta siamo degni della sua preziosa attenzione o forse perché, dopo averci onorato con l’installazione di un covid modulare, privo di autorizzazioni e collaudi, ritiene di aver saldato il debito con i casertani per il mancato Policlinico o forse perché, tutto sommato, neanche uno come lui, potrebbe osare dichiarare di essere all’oscuro di tutto, visto che, a noi risulta venga debitamente informato. Il silenzio e la cortese discrezione, che hanno fatto seguito alla vicenda, per certi versi sono assolutamente illuminanti e riescono ad apparire come una freccia indicativa verso la necessità di una riflessione ulteriore. Per adesso, ce la va sans dire che, alla luce di ciò che sta emergendo, dalle trastule nazionali, sull’acquisto dei presidi di tutela personale, trastule attivate in un momento in cui, la paura ci aveva spiaccicato al muro, come falene e della attuale inchiesta sulla corruzione nell’Asl de noautri, sarà assai difficile in futuro, che le varie professioni di solidarietà, dedizione, abnegazione e santità, che piovono in odore di santità, dalle strutture sanitarie, risultino credibili a prescindere… E a tal proposito, sarebbe auspicabile che il Dg Ferdinando Russo tacesse, anziché fare “o gruoss”, rilasciando dichiarazioni in merito a lodevoli rotazioni di dirigenti, di cui dovrebbe innanzitutto, esibire prova provata e documentata…Si limiti alle passerelle istituzionali, in occasione di eventi di cui, peraltro, puntualmente, non si degna di fornire alcuna notizia…Infatti, il Dg segue la scuola di pensiero di quel genio, che si tagliava gli attributi, per far dispetto a sua moglie…E cosicché, il Dg, caruccio, continua a gonfiare il petto ed a produrre numeri “potenziali” a tutto spiano, come del resto, non ha perso occasione di fare stamani, alla Caserma Garibaldi, quando ha vaticinato in merito alla quantità di vaccini, che potranno essere somministrati se…ma…se…ma… se… Decisamente il Dg fa assai bene a non allargare il giro, onde evitare domande imbarazzanti… ma soprattutto per evitare il clamore mediatico, sotto il cui peso, questa volta sarebbe costretto lui, a soccombere. A proposito di coerenza, sbattute in petto e inchieste sulla corruzione, è appena il caso di sottolineare che il Dg Russo, il quale, ogni tanto, dovrebbe offrire al volgo, un piccolo saggio di gestione trasparente e di equità, pare non abbia provveduto fino a questo momento, a sospendere il dottor Vincenzo Grella, odontoiatra convenzionato, dagli incarichi che gli aveva affidato, capo team covid e coordinatore dei medici Usca…quest’ultimo incarico forse gli fu conferito, in onore alla velocità e dedizione con cui si era reso reperibile, per i familiari di un malato di covid, poi deceduto… Stendiamo un velo pietoso sui metodi, le applicazioni e le memorie tristi. Il Grella oggi risulta indagato, per avere approfittato della sua posizione di potere, all’interno dell’Asl, chiedendo al dottor Luigi Carizzone, psichiatra e direttore del Dsm, un certificato sulla fiducia, in questo caso telefonica e senza alcuna presenza fisica…caruccio anche lui…sicuramente voleva evitare assembramenti… Il certificato richiesto era per suo figlio, che ne aveva bisogno, per togliersi lo sfizio di imbracciare un fucile da caccia…Come?, la caccia per caso non è uno sfizio?, a noi sembra di sì e questo vogliamo precisarlo… prima che a qualcuno punga vaghezza di commentare avvacante…sostenendo magari che noi siamo i soliti malpensanti e che non si trattava né di caccia grossa né al piccolo volatile innocente, ma si trattava di una caccia al virus…in tal caso chiediamo scusa fin da ora… Il dottor Grella non può naturalmente, essere sospeso dall’Azienda, perché non è un dipendente, ma deve essere sospeso dagli incarichi, dallo stesso Dg che glieli ha conferiti e che si presume applichi le norme nella maniera più giusta ed intelligente, o no?