– di Nicolò Antonio Cuscunà –
Abbiamo perso il conto di tutte le denunce presentate, a mezzo N/s informazione, contro l’abbandono logistico-strutturale e dei servizi non efficientemente garantiti dagli uffici anagrafe nell’ex caserma Sacchi di Falciano. Sono trascorsi almeno tre (3) anni dal primo furto di materiali sensibili, documenti e timbri, susseguito da altri, sempre con accesso dallo stesso pertugio praticato in una finestra, ancora esistente e tappato con un cartone (vedi foto). Denunce presentate all’attenzione dei casertani non adeguatamente serviti, nei più semplici diritti, come il rilascio di certificati d’anagrafe. Nelle circostanziate denunce, corredate da materiale fotografico, presentammo lo scempio in cui trovasi l’archivio di quella ripartizione. Schede personali, corredate di dati anagrafici e foto tessera, non custodite, abbandonate ed accessibili a tutti. Tomi dell’archivio storico anagrafico della popolazione casertana, contenenti i dati personali-anagrafici a partire dal 1861, non adeguatamente custoditi. Registri provenienti dalle delegazioni dei Casali, giacciono in terra, subiscono costante deterioramento causa le umide condizioni ambientali. L’archivio, conserva i dati sull’origine della popolazione di tutti i Casali della città a partire dall’Unità d’Italia. Documentazione importantissima ed indispensabile al rilascio – ricostruzione dell’origine familiare- della cittadinanza italiana, per i discendenti di emigrati – iure sanguinis-. Documenti importantissimi per la memoria storico-sociale della città: dati anagrafici, matrimoni, attività lavorativa, ecc..
Le Organizzazioni sindacali dei dipendenti, da anni denunciano le inadeguate condizioni logistiche in cui sono costretti ad operare l’esiguo numero di addetti agli uffici. Riduzione degli impiegati all’anagrafe, elettorale e stato civile, per raggiunti limiti di età e per cervellotici, immotivati, trasferimenti di personale “raccomandato” in appetibili ripartizioni. Questi i principali motivi della carenza di servizi “certificazione a domanda”. Servizi dovuti alla cittadinanza, non erogati o malamente concessi per cattiva organizzazione del personale operato dal dirigente e dell’assessora.
Carlo Marino si ricandida a sindaco di Caserta, pur vantando il demerito di non essere stato in grado d’organizzare i più semplici servizi anagrafe. Chiusura delle Delegazioni decentrate, accorpate in unico ufficio nell’ex caserma Sacchi a Falciano, luogo disagiato, lontanissimo e mal servito dal TPL. Negli ultimi giorni, i disagi, sono aumentati per la “lodevole ” raccolta di firme a corredo della proposta di legge d’iniziativa popolare, per punire chi svolge propaganda fascista e nazista. Cosa dire? Da anni, presso quegli uffici, non si accettano le dichiarazioni di cui al “testamento biologico“. Per mancanza di personale, l’importantissimo atto deliberato in Consiglio Comunale, su proposta della consigliera Norma Naim, non viene posto in essere. Atto esecutivo di Consiglio Comunale messo sotto i piedi. Pertanto, lanciamo appello al capogruppo del Partito Democratico Andrea Boccagna (divulgatore della legge popolare contro la propaganda nazi-fascista) perché si faccia carico di denunciare quel consigliere comunale -sostenitore dello scranno Marino, la prossima volta in cui vanterà, pubblicamente, le sue simpatie per il ventennio e per il suo ideatore. Cattive frequentazioni di cui il PD, Marino e Boccagna non si vergognano.