di Mariantonietta Losanno
C’è una prima volta per tutto, e per tutti: al premio Oscar Tom Hanks mancava, nella sua lunga filmografia, il western. L’occasione per misurarsi con questo genere ancora inesplorato arriva con il nuovo film di Paul Greengrass, “Notizie dal mondo”, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo del 2016 di Paulette Jiles, disponibile su Netflix dal 10 febbraio.
Quella gran parte di pubblico (e di critica) che al cinema chiede solo una “bella storia” sarà ampiamente soddisfatta. “Notizie dal mondo” è un film in cui si può stare “comodi”, ci si può perfino adagiare. Si possono apprezzare i paesaggi suggestivi, seguire le avventure dei personaggi, cogliere la “morale”. Tra l’altro, le “storie” sono anche il mestiere del capitano Kidd (Tom Hanks), un reduce della Guerra Civile che nel 1870, nel Texas ancora ferito dalla sconfitta nella Guerra civile, gira di città in città per leggere ad alta voce – per 10 cent a testa – le “notizie dal mondo” pubblicate sui giornali americani. Durante un trasferimento, si imbatte però in una storia “vivente”: incontra una ragazzina (Helena Zengel) rapita e adottata dagli indiani dopo essersi vista sterminare la famiglia. Deciso a riportarla a “casa”, Kidd l’accompagnerà da alcuni suoi suoi zii nel nord dello Stato, attraversando con lei un territorio selvaggio e pericoloso. “Notizie dal mondo”, attraverso le avventure dei due protagonisti, mostra un Paese lacerato dall’odio e dal razzismo: i due dovranno lottare per la sopravvivenza, costantemente contrastati dai tentativi di autoritarismo. La pellicola di Greengrass non è, dunque, un western “duro e puro”; è un racconto di formazione, una pellicola che parla del nostro presente (nonostante sia ambientato nel west), un racconto che non riguarda soltanto i personaggi e le loro vicende personali, ma la collettività americana. La pellicola si muove tra passato e presente, tra ferite rimarginate e nuove fondamenta su cui costruire. Quell’America del 1870 non sembra essere così lontana, esprime un’identità smarrita che tenta di rassicurarsi con l’odio e con le armi. Il capitano Kidd prova a cambiare una mentalità violenta cercando di informare, diffondendo conoscenza.
Si partecipa ad un viaggio, in cui le tappe hanno le sembianze di brevi capitoli, come se fossero delle storie apparentemente slegate tra loro, in cui, però, ciascuna aggiunge “qualcosa in più” al senso del racconto. Le grammatiche di genere restano in sottofondo: “Notizie dal mondo” è un film che parla all’America di oggi con l’America del passato sullo sfondo, è un viaggio introspettivo e di maturazione, un omaggio al mitico “Sentieri Selvaggi” di John Ford, apertamente citato più volte. È un film sulla comunicazione e sul linguaggio, sull’importanza dell’uso della parola e dell’informazione. È film di tante “storie”, appunto. Il regista insiste anche sul ruolo che hanno le notizie, il giornalismo e i media (si riflette anche e soprattutto sulle fake news, un’arma pericolosissima): ogni storia può essere facilmente distorta passando da una persona ad un’altra.
Un western dall’impianto classico per parlare dell’America di ieri e di oggi. La prima volta di Tom Hanks (e anche di Paul Greengrass) nel western è stata superata. Forse, però, al di là delle scene d’azione e degli spunti di riflessione che si possono trarre, “Notizie dal mondo” è un po’ prevedibile. Un cammino di redenzione e riscatto che attraversa minacce morfologiche e meteorologiche, tensioni sociali e razziali: un western “riflessivo” che si sofferma sulla trasformazione e la crescita. Johanna rappresenta la possibilità (per il capitano Kidd e per l’America stessa) di ricreare, di andare oltre i contrasti e le violenze.