CASERTA – Nel pieno rispetto delle limitazioni dovute all’emergenza epidemiologica, S. Messa solenne presieduta da Mons. Pietro Lagnese vescovo della diocesi di Caserta per la celebrazione della giornata mondiale del malato in occasione della festa patronale presso la Parrocchia N.S. di Lourdes. Al solenne rito animato dalla corale parrocchiale, con il Vescovo Lagnese coadiuvato dal parroco don Pietro Pepe hanno concelebrato don Carmine Del Vecchio, don Stefano Squeglia, don Nicola Buffolano, e il diacono don Antonio Coscia. Nell’omelia il Vescovo Lagnese, ha posto in risalto come affidarsi a Gesù sull’esempio di Maria a Cana, la vocazione di Maria è la vocazione di stare tra noi e il Signore, Maria ci invita a fidarsi del Signore. Il Vescovo – ha messo l’accento – commentando il testo evangelico delle Nozze di Cana, sulla premura di Maria che rivolgendosi a suo Figlio Gesù con la frase “non hanno più vino”, sottolinea la continua intercessione di Maria per tutto il genere umano, perché non perda la gioia della vita, queste parole rivolte a Gesù da Maria, non esprimono soltanto la compassione umana rivolta a risolvere un problema immediato, ma comunicano anche un altro bisogno, o meglio un’altra speranza che il vino stesso rappresenta: la speranza messianica . Poi evidenziando le parole “Fate quello che Egli vi dirà….” ha detto che queste parole significano: ascoltate Gesù seguite la sua parola e abbiate fiducia in lui, imparando a dire “sì” al Signore in ogni circostanza della vostra vita. Quindi, citando Papa Francesco, ha sottolineato come l’esperienza della pandemia ci insegna che siamo tutti fratelli e che siamo tutti nella stessa barca. Mons. Lagnese ha ringraziato medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari per loro abnegazione verso chi soffre. La Chiesa – ha proseguito il vescovo – deve imparare da Maria. Poi, Mons. Lagnese come pubblicato sulla stampa, ha fatto riferimento al report dell’Istituto superiore di Sanità che ha finalmente dichiarato che il nesso tra ambiente malato e patologie tumorali è uscito dal campo delle ipotesi, mi auguro – ha evidenziato il presule – che il nostro territorio non venga più identificato come terra dei fuochi, ma terra che produce frutti. Infine, Mons. Lagnese ha detto che ognuno deve essere semplicemente cristiano e con questo avverbio ha salutato gli astanti. Alla Santa Messa hanno presenziato i componenti dell’UNITALSI guidati dal presidente della sottosezione di Caserta Renato Iaselli, il dott. Giovanni Piccirillo presidente dell’Associazione Medici Cattolici di Caserta, il consigliere comunale Pasquale Antonucci delegato di quartiere in rappresentanza del sindaco Carlo Marino. Infine il parroco don Pietro Pepe ha ringraziato il Vescovo Pietro Lagnese che a meno di un mese dal suo insediamento, ha visitato la Parrocchia in questa particolare ricorrenza, i sacerdoti che hanno concelebrato, con il diacono, i collaboratori, l’Azione Cattolica, i ministranti, i gruppi di preghiera e gli Scout Caserta 3 che con grande dedizione hanno regolamentato l’ingresso in Chiesa salvaguardando le norme imposte dall’emergenza epidemiologica.